unità didattica 2
La comunicazione e le parole: il lessico
La comunicazione e le parole: il lessico
Scegli un episodio, a te vicino, tra quelli contenuti nella tabella delle situazioni che possono configurarsi come reato, litigio, scherzo o bullismo. Raccontalo inserendo dove, quando, con chi, come e perchè è avvenuto.
Tre anni fa, nella mia vecchia scuola, c'era una mia amica che era bassa e nessuno la chiamava in campo per giocare. Quando dovevamo fare le squadre, lei non veniva mai chiamata, e quando rimaneva per ultima da scegliere, finiva nella squadra in cui rimaneva solo un giocatore da scegliere. Un giorno lei decise di non giocare e, appena la professoressa la vide senza fare niente, le chiese cosa le fosse successo, e lei rispose che nessuna la chiamava in campo per la sua altezza. La professoressa disse, a tutta la classe, che se non avesse giocato lei, non avrebbe giocato nessun altro. Appena entrata in campo, nessuno le passava la palla, eccetto me, e lei andò dalla professoressa a dirle che nessuno la calcolava nel campo. Allora la professoressa decise che chi non avesse fatto giocare la mia amica, non avrebbe mai fatto più palestra. Quando iniziò a giocare con noi, gli altri videro che lei era molto brava e ogni volta che andavamo in palestra tutti la sceglievano.
Michaela
"Quando Omar litiga con qualcuno, non è capace di spiegarsi a parole, passa subito alle mani." Mi è successo in seconda media. Da allora ho iniziato a cambiare carattere, cambiare del tutto me stessa, senza timore di niente e di nessuno. Iniziando la terza media, diventai una ragazza molto irrispettosa delle regole, non rispettavo i miei genitori né nessun altro. Arrivata in secondo superiore, ho deciso di darmi una regolata. Penso che alzare le mani non serva a nulla, anche nel caso in cui sia stata la prima a farlo, ma bisogna prima parlare e cercare di chiarire, usando parole appropriate al contesto.
Lisa
Io ho scelto il terzo punto per raccontare un episodio di bullismo che mi è successo l’anno scorso.
Tutto ebbe inizio nell’ora di inglese, eravamo tutti attenti. Era suonata la campanella, dovevamo fare ricreazione, mi giro per prendere la merenda dallo zaino, ma la mia merenda non c’era, così inizio a pensare di non averla portata, perciò inizio a voltarmi per cercare qualche sguardo sospetto. Raccontò tutto ciò alla mia professoressa e tutti avevano sospettato un mio compagno, perché era sempre lui quello che faceva questi scherzi. Dieci minuti prima che suonasse la campanella, lui andò in bagno, la professoressa collegó tutto e andò a vedere nel cestino del bagno degli uomini e la merenda era lì. Prese anche la nota.❤️
Hana
Un episodio di "bullismo" che mi riguarda è stato quando stavo alle scuole medie: succedeva che ogni giorno, all' intervallo, quando io portavo la merenda, me la sottraevano e la buttavano nel bidone della spazzatura.
Cosimo
Il primo giorno del primo anno di scuola media, eravamo tutti nell'auditorium della scuola ad aspettare che il preside chiamasse ogni alunno, chiamò me, la mia migliore amica (Monica) e tutti gli altri, c'era anche un ragazzo più grande (Marco). Andava tutto bene, fin quando, un giorno, invece di fare palestra dentro, andammo fuori nel cortile. Dopo aver fatto allenamento, la professoressa si allontanò per andare dal preside, e Marco ne approfittò. Si mise al centro del cortile e davanti a tutti lesse il diario di Monica. Su quel diario c'era scritto di tutto: i suoi pensieri, i suoi sogni, le sue speranze e tutti i problemi che aveva in famiglia. Io subito andai da lui, gli strappai dalle mani il diario e subito dopo andai da Monica, lei piangeva io l'abbracciai. Il giorno dopo non venne a scuola, andai alla casa, ma la madre mi disse che non voleva vedere nessuno, cosi me ne andai. Il giorno dopo non venne di nuovo, ma non andai alla casa perchè ero sicura che non mi avrebbe fatto entrare. Dopo una settimana, ancora non era ritornata a scuola, ero molto preoccupata, allora decisi di andare subito alla casa. Appena arrivai, c'era un cartello "vendesi" mi venne un colpo al cuore, decisi di bussare e mi apri una signora dicendomi che la famiglia che viveva lì era partita. Un altro colpo al cuore, mi misi a piangere, non sapevo che fare, non rispondeva alle chiamate né ai messaggi. Io ero molto triste e allo stesso tempo arrabbiata, per questo mi feci coraggio e il giorno dopo andai dal preside dicendogli tutto quello che aveva fatto Marco. Lui fu sospeso, ed io mi sentivo un po' meglio ma non tanto, per colpa di quello ho perso la mia migliore amica.
Kiara
Non mi è mai successo niente di tutto ciò.
Anthony
"Nicola ha nascosto l’astuccio di Gianni, alla fine dell’ora glielo ha restituito".
Questo episodio succede ogni giorno in classe, ma non solo con l'astuccio: nascondono molte altre cose come cartelle, telefoni, quaderni e tanto altro..Io ritengo questi atteggiamenti molto infantili.
Miriana