Theatrum

Ubicato nelle immediate vicinanze degli scavi archeologici (presso Porta Marina Inferiore) l’ArcheoTeatro Pompeiano è una struttura rievocativa circondata dal verde che riprende elementi architettonici dei teatri e degli anfiteatri del mondo romano, adattandoli alle esigenze della fruizione moderna, per offrire al pubblico un'esperienza immersiva, dove questi non si limiterà ad essere passivo spettatore, ma sarà chiamato a interpretare il ruolo di un antico pompeiano in visita all’anfiteatro o al teatro, in cerca di emozioni forti, svago e stimoli intellettuali. La cavea, realizzata in robusto legno lamellare, ha una capienza di 90 posti, oltre 20 posti aggiunti, dotato di tutti i sistemi di sicurezza, di rampa per disabili motori e velario per proteggersi dal sole e dalla pioggia leggera. Il suo andamento ellittico e la struttura a gradoni digradanti, offrono la possibilità allo spettatore di godere lo spettacolo da una prospettiva analoga a quella che si offriva al pubblico dell’antica Pompei.

Lo spazio scenico ha un perimetro ellittico ispirato alle arene dei giochi gladiatori, mentre la struttura lignea così come l’assenza di un parapetto di separazione con gli spalti, sono riconducibili all’orchestra di un teatro. A metà strada tra un anfiteatro e un teatro, svolge la doppia funzione di palcoscenico per gli attori e di ring per i gladiatori.

Oltre alla chiara funzione di «dietro le quinte» la scena funge anche da ingresso monumentale dell’intero complesso scenico. Il tutto è completato da un giardino antistante l’ingresso (fornito di tavoli e scenografie che rievocano antichi termopoli) che funge da foyer, e che oltre l’ovvia funzione ricettiva, grazie alla sua estetica rievocativa, si presta a diventare esso stesso luogo d'interventi teatralizzati.

Immerso nel verde di alberi dalle proprietà benefiche e terapeutiche e che in primis ci forniscono ossigeno e protezione: l'Olmo, maestoso e ampio, l'Acacia profumata, dai fiori generosi di nettare, l'Alloro, odoroso e nobile, e l'Eucaliptus, balsamico, la Vite, l'Acanto dalle bellissime foglie che piacevano tanto agli antichi, e poi gelsomini, rose, garofani, lantane, belle di giorno, bouganvillea, glicine, melograno, fiori.

Siamo sopravvissuti al Vesuvio ed al terremoto, alle invasioni, alle dominazioni, ai Saraceni, ai Normanni ed alla lotta millenaria con i virus, sopravviveremo anche al CoronaVirus. Con la Scienza e con la tenacia, nella nostra Terra...