SPECTACULA

L’ArcheoTeatro è il luogo dove il passato torna in vita nei nostri Spectacula.:

TRILOGIA POMPEIANA

La trilogia mette in scena la vita della città all’ombra del Vesuvio nelle ultime due decadi prima della sua fine.

Gladiatores Pompeiorum, Puellae Pompeiorum, Il Vecchio e la Montagna, tre storie ambientate nell’arco di tempo che va dal devastante sisma del 56 all’apocalittica eruzione del 79. È in questo range temporale che la città assume quella particolare fisionomia, sia dal punto di vista urbanistico che socio-economico, che verrà sigillata e consegnata alla posterità dall’eruzione Pliniana. In estrema sintesi, essa è caratterizzata dal riassetto di numerosi edifici distrutti dal terremoto (la città colpita dall’eruzione sarà una città ancora “in cantiere”), dall’abbandono della città da parte della vecchia classe dirigente in cerca di lidi meno tormentati dagli eventi tellurici che saranno una costante della città fino alla sua dipartita, il conseguente aprirsi di buchi nel tessuto sociale che verranno prontamente riempiti da una protoborghesia di agguerriti capitalisti dalle umili origini (per lo più liberti) che non esiteranno a imprimere alla città una fisionomia spiccatamente commerciale anche a discapito della sua vocazione artistica (uno degli esempi più emblematici al riguardo è la trasformazione dello splendido peristilio della casa di Stefano in follatoio, ovvero in lavanderia – attività questa che veniva espletata tramite l’utilizzo di grandi quantità di ammoniaca, cioè con l’urina umana).

Una città di Trimalcioni dunque, una città di parvenu, una città di cafoni arricchiti, dove si preferisce il circo al teatro, dove l’arte cede il posto al dado, dove le terme sono in disuso mentre i postriboli affollati... insomma una tipica cittadina di provincia nel sud della penisola.

È in questo mondo che si muovono i protagonisti della Trilogia. Le loro vicende sono intessute nella fitta rete di relazioni umane e sociali che caratterizzarono non solo la società pompeiana ma più in generale quella romana della seconda metà del primo secolo della nostra era.

Così in Puellae Pompeiorum vediamo la protagonista, Tirrenia, muoversi in una Pompei post sismica alla ricerca della propria emancipazione culturale, inseguendo il sogno di un'accademia per sole donne in un cittadina dalle miopi prospettive intellettuali e affetta da un asimmetrico macismo. Negli stessi anni si collocano le avventure di Marco Attilio, un gladiatore al primo combattimento che riesce ad avere la meglio sui più forti campioni dell’impero.

Intorno alle loro vicende si muovono gli interessi di alcuni tra i più e meno noti personaggi che frequentarono la città, dallo spregevole lanista Ampliato, ai membri del borioso partito dei poppeidi fino all’ammiraglio della flotte imperiale, Gaio Plinio Secondo, che nel terzo capitolo della trilogia, Il Vecchio e la Montagna, vedremo eroicamente imbarcarsi verso la devastante eruzione che da lui prenderà il nome di Pliniana.