Cartolina Distretto militare di Caserta raffigurante la Caserma Pilade Bronzetti, con il ritratto dell'eroe
Nell'iscrizione viene celebrata la guerra in Libia ( allora possedimento italiano).
"Onore della nuova Italia, schiudente in Libia sulle orme latine le vie dell'incivilimento,l'Undecimo Reggimento dei Bersaglieri segnò nella storia delle gesta più ardimentose e intrepide i nomi: Sciara-Sciat, Bir, Tobras, Zuara, Zanzur"
Immagini d'epoca: Piazza d'Armi, oggi campo sportivo di Casagiove, un tempo destinata a campo di addestramento dei soldati.
Iscrizione presente nel Quartiere militare borbonico, edificio adiacente il Campo sportivo: "Dalle avversità risorgo più forte..."
Niente bici sui marciapiedi
In una bella giornata primaverile una bimba di 7 anni passeggia con la tata su un marciapiede nei pressi della Scuola della Guardia di Finanza, che nel 1915 aveva ancora sede nella Reggia.
Un soldato ha una gran fretta di rientrare in una caserma dell'esercito a Casagiove e sfreccia con la sua bicicletta sullo stesso marciapiede, perché, si sa, non si può far tardi al rientro da una licenza o da un permesso.
L'impatto è violento e la bimba rimane leggermente ferita.
I militari della guardia di finanza tentano invano di bloccare il soldato ciclista che, non identificato, riesce a sottrarsi anche alla furia del padre della bambina, al quale non resta altro che richiedere al Prefetto di vietare il transito alle biciclette sui marciapiedi. **
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, con l'Armistizio dell'8 Settembre, le truppe Alleate entrarono a Caserta il 5 Ottobre. Scelsero la Reggia di Caserta come loro quartier generale, mentre le truppe vennero dislocate nelle strutture vicine. Anche il quartiere borbonico venne allora utilizzato per dare alloggio alle truppe, oltre che come deposito di armi e mezzi.
Durante l'occupazione degli Alleati, nella Caserma e nel le campagne adiacenti ( ora Rione Santa Caterina) furono sistemati i baraccamenti militari americani. Spesso le massaie del paese, per arrotondare le scarse entrate familiari, si prestavano a fare da lavandaie di biancheria dei soldati che rispondevano al richiamo : "Hey Joe washing?" *
La caserma De Martino venne successivamente usata dai bersaglieri come alloggio e come deposito. Si racconta che i Bersaglieri fossero soliti recarsi nei loro alloggi sempre a passo di corsa, non usando le scale ma arrampicandosi su delle corde in corrispondenza delle grandi finestre e per di più con la bicicletta sulle spalle!
Negli anni più recenti il Quartiere fu destinato ad ospitare le famiglie di militari delle caserme casertane. Anche la professoressa Gravante, che ci ha guidato nel progetto PON, ha trascorso la sua infanzia ed adolescenza tra le sue mura e ci ha raccontato molti episodi sulla vita che vi si svolgeva. Ci ha descritto le aree che oggi non risultano accessibili perché in cattivo stato di conservazione; la sua abitazione si trovava nel cortile più ad ovest ed in parte rivolta verso il campo sportivo. Uno dei suoi ricordi dell'infanzia riguarda i dipinti che decoravano le pareti di alcune aree; essi rappresentavano scene militari di soldati all'assalto o di profilo creando un'atmosfera misteriosa e lugubre che incuteva paura. Ha ricordato la spensieratezza dei giochi da bambini, tanto diversi da quelli di oggi, e la serena convivenza con le tante famiglie del posto. Un riferimento che ci ha colpito è stato quello al terremoto in Irpinia del 1980, che causò tanti danni in tutta la Campania e che procurò tanta paura agli abitanti della Caserma, data la vetustà dell'edificio. Ci ha anche detto che durante l'adolescenza un po' si vergognava di vivere in una casa che all'esterno si presentava piuttosto malridotta, anche se all'interno era molto confortevole, e che faceva un confronto con amici che vivevano in case moderne che le sembravano tutte più belle. Solo successivamente si è resa conto del valore di quella struttura sia dal punto di vista storico che artistico e culturale e per questo motivo ci ha trasmesso il suo amore per questo posto, definendolo il "Luogo del cuore".
Decorazioni pittoriche di ispirazione futurista presenti nell'edificio ovest del Quartiere Borbonico, adibito a Caserma, con annesso spazio per le esercitazioni.