Finalità della tesi di laurea

La tesi è, come si è detto, una occasione per personalizzare il proprio percorso formativo. In generale, è opportuno assecondare i propri interessi occupandosi di una tema che si considera stimolante senza preoccuparsi troppo della finalizzazione immediata (ad esempio, di acquisire delle conoscenze che si ritiene possano poi favorire la ricerca di una prima occupazione, aspetto questo di difficile valutazione e, comunque, non dipendente da un’attività di soli 12 crediti formativi.

La tesi dovrebbe sempre muovere da un obiettivo teoretico e/o scientifico. Ciò significa che deve essere chiaramente identificata una domanda di ricerca che abbia le caratteristiche di un “interrogativo legittimo” al quale si vuole trovare risposta: una domanda aperta, rispetto alla quale sia possibile ipotizzare posizioni contrastanti nel quadro di un dibattito che non è del tutto definito dallo stato di conoscenze scientifiche già acquisite. Raggiungere questo obiettivo significa acquisire in via definitiva una mentalità scientifica, ossia l’autonoma capacità di individuare domande chiave e di costruire il percorso che consente di ottenere ad esse una risposta fondata.

Ne consegue, che per sviluppare una tesi non basta scegliere un argomento di frontiera (ad esempio: “le politiche di incentivazione per dipendenti ad elevata qualificazione tecnico-scientifica”); bisognerà anche prendersi il tempo di esplorare quali conclusioni siano state già raggiunte su quell’argomento nella ricerca, e quali aspetti rimangano controversi, o inesplorati; e bisognerà proporsi di assumere su questi aspetti una propria posizione che sia sostenibile attraverso argomentazioni e/o verifiche empiriche: tali posizioni costituiscono appunto la tesi finale.

Da ultimo, la tesi deve essere intesa come il coronamento del proprio iter di studi e deve perciò rappresentare una occasione per valutare la propria capacità di programmarsi e gestirsi in relativa autonomia rispetto a obiettivi comunque più immediati, da conseguire attraverso uno sforzo mirato e concentrato nel tempo. Il rapporto con il relatore offre un’occasione di confronto nell’immediato, utile a fini di orientamento e di prima valutazione della propria prestazione; la responsabilità del progetto è comunque dello studente, che dovrà imparare a gestire anche le relative fatiche ed incertezze.