Nel mese di ottobre 2025, l'AEP Lab si è recato a Cosenza (IT) per partecipare al Corso ECM 'DSA: dalla valutazione diagnostica all'intervento integrato', presentando i seguenti contributi:
Comprendere per intervenire : la leggibilità della diagnosi e gli interventi attivati
Maria Rita D'Emilio 1,2 & Luciana Pia Bernaudo 1
1 University of Foggia; 2 University of Campania ‘Luigi Vanvitelli’
Nel mese di settembre 2025, l'AEP Lab si è recato a Udine (IT) per partecipare al XXXVII Congresso dell’Associazione Italiana di Psicologia (AIP – Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione), presentando i seguenti contributi:
Il ruolo dei fattori emotivi, socio-affettivi e cognitivi nell’apprendimento della lingua inglese nella scuola primaria: risultati di una systematic review
Eugenio Trotta 1, Cristina Semeraro 2, Matteo Gatti 3, Nicola Mammarella 3 & Paola Palladino 1
1 University of Foggia; 2 University of Bari ‘Aldo Moro’; 3 University of Chieti-Pescara ‘G. d'Annunzio’;
L’apprendimento è un processo multidimensionale che coinvolge vari aspetti interconnessi. Secondo il modello proposto da Hascher (2010), il processo di apprendimento è il risultato di fattori cognitivi ed emotivi in interazione con il contesto di apprendimento, in particolare la qualità della relazione docente-alunno. Sebbene un’ampia letteratura suggerisce che i processi cognitivi e le emozioni percepite nell’atto di apprendere e nell’eseguire un compito (achievement emotions) giochino un ruolo centrale nell’apprendimento, è ancora poco chiaro come questi fattori interagiscano con i fattori socio-affettivi nello spiegare la performance accademica. Valutare l’impatto di tali fattori sulla performance richiede ulteriori approfondimenti in particolare per l’apprendimento di una seconda lingua (L2) sin dalla scuola primaria, in quanto comporta differenti benefici. Oltre alla possibilità di comunicare con persone di altri paesi e di approfondire le loro culture, migliora le capacità cognitive e influenza positivamente il rendimento scolastico in generale (Stewart, 2005). Pertanto, il presente lavoro discute gli studi disponibili in letteratura che, congiuntamente o singolarmente, hanno analizzato il ruolo dei fattori emotivi (achievement emotions), socio-affettivi (relazione docente-alunno) e cognitivi (working memory) nell’apprendimento della lingua durante la scuola primaria. Recenti studi hanno evidenziato, in particolare, il ruolo centrale della memoria di lavoro e l’aumento dei livelli di ansia negli studenti della scuola primaria italiana durante l’apprendimento a lungo termine dell’inglese come L2 (si veda, ad esempio, Palladino et al., 2025). Tali dinamiche sembrano essere influenzate dalla qualità della relazione docente-alunno, in particolare da un rapporto di tipo proattivo (Li, 2024; Ye & Wang, 2024). Tuttavia, fino ad oggi, la letteratura di riferimento ha considerato separatamente questi fattori, ed i ricercatori nell’ambito dell’apprendimento della L2 si sono concentrati principalmente sull’analisi isolata della memoria di lavoro e dell’ansia associate all’apprendimento della L2 in età evolutiva. I pochi contributi disponibili che hanno analizzato il ruolo della qualità della relazione docente-alunno mostravano un effetto protettivo della dimensione della vicinanza emotiva al docente nel processo di apprendimento in presenza di emozioni negative come l’ansia. Futuri studi, pertanto, dovrebbero esplorare il ruolo congiunto dei fattori emotivi, socio-affettivi e cognitivi nell’apprendimento della L2, in considerazione delle implicazioni sulla qualità di vita degli studenti.
Nel mese di settembre 2025, l'AEP Lab si è recato a Pisa (IT) per partecipare al XXXIII Congresso dell’Associazione Italiana per la Ricerca e l'Intervento nella Psicopatologia dell'Apprendimento (AIRIPA), presentando i seguenti contributi:
Plusdotazione e riconoscimento delle emozioni: evidenze da un campione di studenti italiani
Maria Rita D'Emilio 1,2, Luciana Pia Bernaudo 1, Eugenio Trotta 1,
Paola Palladino 1 & Loreta Cannito 1
1 University of Foggia; 2 University of Campania ‘Luigi Vanvitelli’
La letteratura indica che i bambini con profilo di plusdotazione, mostrano un vantaggio nell’elaborazione delle informazioni (Duan et al., 2013). Al fine di indagare se tale vantaggio si estenda anche al dominio emotivo, nel presente studio è stata confrontata la performance di un gruppo di bambini plusdotati e un gruppo di controllo (7-11 anni) in un compito di riconoscimento dinamico delle sei emozioni di base, presentate a diversi livelli di intensità (40%-100%). È emersa una forte correlazione positiva tra età e accuratezza generale nel campione totale, confermando che tale abilità si sviluppa progressivamente con la maturazione (Jenness et al., 2015). Inoltre, rispetto al gruppo di controllo, il gruppo con plusdotazione ha riportato un’accuratezza significativamente maggiore nel riconoscimento di sorpresa e disgusto, soprattutto quando espresse a bassa intensità. I risultati sembrano indicare un vantaggio durante la fase iniziale dell’espressione facciale dell’emozione. Ulteriori studi sono necessari per approfondire la natura di tali evidenze.
Genitori e scuola: co-progettazione educativa per studenti con BES. Indagine esplorativa sulla percezione del coinvolgimento da parte delle famiglie e la loro partecipazione attiva.
Emilia Ciccia 1,2, Anna Maria Antonucci 3, Maria Rita D'Emilio 4,5, Paola Palladino 5 & Antonella Valenti 2,6
1 I.C. Praia a Mare; 2 AIRIPA Calabria; 3 Studio Psico Logica Azione (Foggia); 4 University of Campania ‘Luigi Vanvitelli’; 5 University of Foggia; 6 University of Calabria
Studi comparativi (Edwards & Kutaka, 2015) mostrano come il coinvolgimento scolastico e la partecipazione dei genitori di studenti con BES siano fortemente influenzati dalla visione della diversità nei diversi Paesi. Viene riconosciuto in Italia un approccio olistico che valorizza la partecipazione come diritto e la diversità come risorsa. Una relazione scuola-famiglia efficace, caratterizzata da contatti frequenti e di qualità, incide positivamente sul benessere degli studenti (Capperucci et al., 2018). Tuttavia, le testimonianze riportate da molte famiglie sui gruppi social più conosciuti evidenziano soprattutto delle criticità: spesso il coinvolgimento scolastico si limita a momenti formali e manca una reale richiesta di collaborazione. Allo scopo di riflettere sulle prassi, e promuovere un coinvolgimento più autentico e continuativo, si presentano i primi risultati di un’indagine volta a rilevare il grado di partecipazione delle famiglie di studenti con BES nelle scuole italiane e la loro percezione di coinvolgimento, attraverso un questionario ad hoc quali-quantitativo basato sul modello di Epstein (2011) e sulle linee guida del Nuovo Index per l’Inclusione (Booth e Ainscow, 2014).
Nel mese di settembre 2025, l'AEP Lab si è recato a Torino (IT) per partecipare al XXXI Congresso dell’Associazione Italiana di Psicologia (AIP – Sezione Sperimentale), presentando i seguenti contributi:
Il decision making emotivo e il Readiness Potential: evidenze EEG sui meccanismi pre-risposta
Madia Marika Biasi 1,2, Veronica Debora Toro 1,2, Gianluigi Serio 1,
Paola Palladino 1 & Tiziana Quarto 1
1 University of Foggia; 2 University of Campania ‘Luigi Vanvitelli’
La categorizzazione emotiva di stimoli verbali prevede l’integrazione di informazioni semantiche ed emotive, attivando meccanismi decisionali che coinvolgono strutture corticali e sottocorticali. In questo contesto, l’elettroencefalografia (EEG) è uno strumento utile per studiare i processi decisionali legati alla risposta comportamentale emotiva segregandoli dai processi di elaborazione dello stimolo. Solitamente, le ricerche EEG si sono focalizzate su segnali time-locked allo stimolo. Tuttavia, studi sottolineano l’importanza di analizzare epoche centrate sulla risposta, per indagare i processi preparatori e decisionali che anticipano l’azione. Un indice elettrofisiologico chiave per l’indagine del processo decisionale è il Readiness Potential (RP), un potenziale lento negativo che emerge circa 1-2 secondi prima di una risposta volontaria, riflettendo l’attivazione di aree motorie e premotorie coinvolte nella preparazione dell’azione. Obiettivo del nostro studio è quello di esplorare l’attività neurale pre-risposta in un compito di categorizzazione affettiva a tre scelte (positivo, negativo, neutro) in cui i partecipanti valutano il contenuto emotivo delle singole parole. I segnali EEG sono stati epocati time-locked alla risposta e analizzati per isolare l’andamento del RP, con attenzione alle differenze di valenza emotiva e alle caratteristiche individuali. I risultati preliminari evidenziano un RP con maggiore ampiezza nelle risposte a parole con accezione negativa, cosa che suggerisce una maggiore attivazione dei meccanismi di preparazione della risposta per quei contesti emotivamente più salienti. Questi primi dati suggeriscono che il RP può rappresentare un indice utile per lo studio del link cognitivo-emotivo alla base del comportamento decisionale in contesti emotivi.
An early phase advantage in dynamic emotion recognition for gifted children? Evidence from an Italian sample.
Loreta Cannito 1, Luciana Pia Bernaudo 1, Maria Rita D'Emilio 1,
Ainzara Favini 2 & Paola Palladino 1
1 University of Foggia; 2 University ‘G. Marconi’
Literature suggests that gifted children outperform non-gifted peers in information processing tasks (Duan et al., 2013). Also, research shows that facial emotion recognition accuracy is affected by expression intensity (Jenness et al., 2015; Montirosso et al., 2010), which can be depicted as different amounts of information available for the observer during emotion recognition. To test if an information processing advantage for gifted children also exists in the emotional domain, in this study we compared gifted children’s and a control peer group’s performance on dynamic facial emotion recognition as expressed at different intensity levels (40%-100%). Participants (7-11 years old, N = 80, 45% female) completed the emotional recognition task (Kessels et al., 2014) involving six basic emotions (anger, disgust, fear, happiness, sadness and surprise) presented as morphed videoclips, that have to be labelled using a six-alternative forced choice response with no time restriction. A strong positive correlation between age and general accuracy was found within the whole sample, confirming that the ability develops progressively as children mature. Independent sample t-test results indicated that the gifted group shows significantly higher accuracy on disgust and surprise recognition, compared to the control group. Interaction effect group by intensity level was found, with gifted children reporting significantly better performance at low intensity (40%-60%) compared to controls, indicating that their advantage in information processing may be more detectable in the early phase of emotion expression, despite emotion’s type. Future studies are needed to clarify the nature of these results.
Nel mese di settembre 2025, l'AEP Lab si è recato a Sheffield (UK) per partecipare al 24° congresso ESCoP, presentando i seguenti contributi:
What Drives L2 Learning? A Longitudinal Study of Metacognition and Achievement Emotions in Primary School Children
Eugenio Trotta 1, Paola Palladino 1, Milvia Cottini 2
1 University of Foggia; 2 Free University of Bolzano-Bozen
Second language (L2) learning is a complex process influenced by various factors, including emotions and metacognition (MC). While several studies examined these factors individually or focused on adult samples, there is a notable gap in research concerning school-age learners, the age at which L2 learning typically begins. Critically, no studies examined these factors in combination, and their long-term effects on L2 learning remain unknown. To address this gap, over 300 Italian primary school children were assessed four times between 2021 and 2024. Children were evaluated on their English vocabulary, their MC monitoring and control of their performance, and their achievement emotions related to English as an L2. A growth curve analysis was used to identify significant changes in L2 vocabulary, emotions, and MC over time. Subsequently, a multilevel model was employed to examine predictors of L2 learning. Results revealed a significant effect of time on L2 learning and all other measured variables. MC monitoring and control, as well as anxiety, emerged as key predictors of L2 learning. To our knowledge, this is the first longitudinal study to highlight the role of MC and emotions in long-term L2 learning during primary school.
Long-Term Effects of Childhood Trauma on Facial Emotion Recognition in Healthy Young Adults: An ERP Study
Veronica Debora Toro 1, Madia Marika Biasi 1, Gianluigi Serio 1, Diletta Decarolis 1, Paola Palladino 1, Tiziana Quarto 1
1 University of Foggia
Previous electroencephalography (EEG) studies suggest that childhood trauma (CT) impacts facial emotional recognition (FER) in terms of larger event-related potential (ERP) components in response to angry faces. However, most studies concerning children and those on adults use a very broad concept of maltreatment and are not specific in terms of sexual, physical or emotional abuse. Our study aims to study how different kinds of CT affect behavioral and ERP responses of healthy young adults during a FER task. We used EEG with an ERP approach, focusing on P100, N170, and LPP components. Moreover, information about different kinds of CT events were acquired by the Child Trauma Questionnaire (CTQ). Preliminary results show that the emotional abuse score is associated with the N170 amplitude for emotional faces while emotional neglect scores correlate with LPP amplitude. These results suggest that CT may impact FER in adulthood at different stages of this complex process, basing on the type of trauma experienced, thus providing more specific insights into the long-term effects of these events on a key component of social competence.
The Integration of Emotions Into Reading Processes: EEG Correlates in Children
Gianluigi Serio 1, Veronica Debora Toro 1, Chiara Valeria Marinelli 1, Eugenio Trotta 1, Diletta Decarolis 1, Paola Palladino 1, Tiziana Quarto 1
1 University of Foggia
Several electroencephalographic (EEG) studies in children have suggested that the emotional content of stimuli influences cognitive processes. However, most research has focused on emotional faces and images, overlooking the role of emotional words. Emotional words play a crucial role in emotional development by supporting the formation of emotional concepts, which are key to organizing thought and behaviour. For these reasons, we administered an emotional word categorization task to 20 children (8-10 years old) while recording EEG. The word lists were designed to maximize differences in emotional characteristics while controlling for linguistic variables. Additionally, resting-state EEG was recorded, and frontal alpha asymmetry (FAA) was calculated, a measure previously linked to emotion regulation. Results show that the Late Positive Potential (LPP) varies as a function of words’ emotional content, and the differences in LPP amplitude between emotional and neutral words are associated with individual differences in resting FAA. These findings offer new insights into how emotional meaning is integrated in childhood and highlight potential EEG markers of emotion regulation, with implications for early assessment and intervention.
Preliminary Evidence for the Resting-State Theta/Beta Ratio as a Predictor of Working Memory and Emotional Regulation
Madia Marika Biasi 1, Veronica Debora Toro 1, Gianluigi Serio 1, Diletta Decarolis 1, Paola Palladino 1, Tiziana Quarto 1
1 University of Foggia
Resting-state theta/beta ratio (TBR) is associated with both cognitive and emotional variables such as attentional control and emotional regulation (ER). In particular, lower frontal and parietal TBRs were linked to higher attentional control as well as higher tendency of use distraction as ER strategy. However, whether these two distinct findings are related to each other, and thus how TBR can inform about the way cognitive and emotional processes are integrated in the brain, remains unclear. This study aims to examine whether TBR predicts performance in WM and the use of ER strategies. Fifty participants (18-35 years) completed a resting-state electroencephalography (EEG) recording, the Operation Span Task (OS Task) to assess WM, and the Emotion Regulation Questionnaire (ERQ). Preliminary results showed that TBR was associated with both performance in WM and the use of reappraisal as ER strategy. Additionally, regression analyses confirmed that TBR plays a role in the association between WM performance and ER strategies. These findings highlight the importance of TBR as a neurophysiological marker of cognitive and emotional control and of the link cognition-emotion.
Il presente studio si propone di indagare l'impatto dello stress precoce sull'attività EEG allo stato di riposo nei bambini e negli adolescenti e di esplorare se lo stile genitoriale e le strategie di coping dei partecipanti possano essere considerati come moderatori di questa relazione. Utilizzando i dati provenienti dal consorzio Healthy Brain Network (HBN), verranno analizzati alcuni biomarcatori neurofiosologici quali la potenza delle bande di frequenza, l'asimmetria alfa frontale e il rapporto theta/beta per esplorare tale ipotesi. Esaminando queste relazioni, ci proponiamo di migliorare la nostra comprensione degli effetti a lungo termine delle avversità precoci sulla funzione cerebrale e del potenziale ruolo protettivo delle strategie di supporto genitoriale e di coping. I risultati di questo studio potrebbero contribuire a identificare le caratteristiche neurofisiologiche associate alla resilienza e alla vulnerabilità nello sviluppo.
Il progetto è in collaborazione con il Professor Fernando Ferreira-Santos - LabNPF - Laboratory of Neuropsychophysiology, University of Porto
Lo scopo di questo studio è indagare come i processi cognitivi ed emotivi siano coinvolti e integrati durante l'esecuzione di diverse tipologie di attività musicali da parte di musicisti con diversi livelli di competenza nell'improvvisazione. Si ipotizza che le bande di frequenza siano associate in modo differenziale all'integrazione delle funzioni cognitive ed emotive e che questa differenza emerga dal confronto tra attività musicali e sia a sua volta influenzata dal grado di competenza del musicista nell'improvvisazione. In particolare, ci aspettiamo che l'esecuzione di un brano improvvisato (con un maggiore carico emotivo), piuttosto che l'esecuzione di brani letti a prima vista (con un maggiore carico cognitivo), possa innescare attività correlate alle bande di frequenza alfa più elevate, e che la frequenza e la latenza di questa attività dipendano dalla familiarità dell'individuo con l'esercizio creativo richiesto dall'improvvisazione. Queste ipotesi saranno testate attraverso l'uso di registrazioni EEG, che consentiranno l'identificazione e l'analisi dei pattern di attività neurale associati all'integrazione dei processi cognitivi ed emotivi durante diverse attività musicali.
Il progetto è in collaborazione con la professoressa Maria Celeste Fasano, Assistant Professor, Department of Psychology and Behavioral Science, Aarhus University.
Nel mese di settembre 2024, l'AEP Lab si è recato a Reggio Emilia (IT) per partecipare al XXXII Congresso dell’Associazione Italiana per la Ricerca e l'Intervento nella Psicopatologia dell'Apprendimento (AIRIPA), presentando i seguenti contributi:
Leggibilità della Diagnosi DSA: risultati di uno studio preliminare attraverso questionari rivolti a famiglie e insegnanti
Maria Rita D'Emilio 1,2, Luciana Pia Bernaudo 1, Eugenio Trotta 1, Anna Maria Antonucci 3, Giovanna Gaeta 4 & Paola Palladino 1
1 University of Foggia; 2 University of Campania ‘Luigi Vanvitelli’;
3 Studio Psico Logica Azione (Foggia) - AIRIPA; 4 Studio professionale (Napoli) - AID.
All'interno del sistema scolastico nazionale italiano, la legge 170/2010 ha garantito un adeguato supporto educativo agli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) per permettergli di raggiungere il successo formativo. Le diagnosi, rilasciate da enti pubblici e privati, possono essere, talvolta, di non facile leggibilità per famiglie e docenti. Ciò comporta inevitabili ricadute nella progettazione di un coerente percorso scolastico ed extrascolastico. Per questa indagine sono stati realizzati due questionari, diffusi con il supporto di AID e AIRIPA, con lo scopo di approfondire le difficoltà che le scuole e le famiglie di studenti con DSA riscontrano nella lettura della diagnosi, nella stesura e applicazione del Piano Didattico Personalizzato (PDP) e nella programmazione di attività di potenziamento e riabilitazione. I risultati ottenuti evidenziano le criticità che si riscontrano nella lettura della diagnosi di DSA e gli aspetti da migliorare al fine di garantire un’efficace comprensione della documentazione clinica.
L’influenza del livello culturale e delle aspettative genitoriali sull’apprendimento Dell’inglese come L2: evidenze preliminari da una scuola primaria italiana
Luciana Pia Bernaudo 1, Eugenio Trotta 1, Maria Rita D'Emilio 1,2, Tiziana Quarto 1, Loreta Cannito 1 & Paola Palladino 1
1 University of Foggia; 2 University of Campania ‘Luigi Vanvitelli’
Diversi studi hanno evidenziato l’influenza dello status socio-economico-culturale e delle aspettative genitoriali sul rendimento scolastico generale dei figli, ma solo alcuni di questi si sono focalizzati sul ruolo di tali variabili nell’apprendimento dell’inglese (L2) alla scuola primaria. Pertanto, è stato condotto uno studio a cui hanno preso parte studenti delle classi terza e quarta primaria e i loro genitori. La condizione culturale familiare, valutata tramite il grado di istruzione dei genitori e l’esposizione a contenuti culturali in lingua Inglese, e le aspettative sul rendimento scolastico dei figli, sono state indagate tramite un questionario rivolto ai genitori mentre gli studenti hanno completato una prova di vocabolario per misurare la performance nella L2. I risultati suggeriscono che condizioni culturali favorevoli e alte aspettative genitoriali, siano associate a migliori performance nella L2. Inoltre, i risultati hanno messo in luce come, anche in presenza di condizioni culturali sfavorevoli, un’alta aspettativa genitoriale si associ a performance migliori nella L2.
L’opinione degli insegnanti sull’apprendimento dei propri studenti: prime evidenze da un campione di scuola primaria.
Eugenio Trotta 1, Loreta Cannito 1, Milvia Cottini 2 & Paola Palladino 1
1 University of Foggia; 2 Free University of Bolzano-Bozen
Le opinioni degli insegnanti sulle capacità dei propri studenti possono considerarsi rilevanti in quanto spesso rappresentano il primo metodo di individuazione di studenti che necessitano di maggiore attenzione e supporto. Tuttavia, vi sono poche prove circa la corrispondenza tra opinioni degli insegnanti ed effettiva capacità di apprendimento degli studenti, e di come le emozioni percepite dagli studenti nell’apprendimento dell’inglese come seconda lingua (L2) e l’opinione degli insegnanti interagiscano nell’influenzare l’effettivo livello di apprendimento della L2. Pertanto, oltre 130 studenti di seconda e terza primaria hanno preso parte al presente studio, completando prove di apprendimento e di emozioni legate alla L2, mentre i loro rispettivi insegnanti hanno completato la scala di base sull’apprendimento (Renzulli, 2021) per ciascuno studente. I risultati evidenziano che le opinioni dei docenti rispecchiano le effettive prestazioni degli studenti, ma anche come tali opinioni interagiscano con il livello d’ansia nello spiegare la performance degli studenti nella L2.