capitolo V: SPERIMENTIAMO LA WIILD

Introduzione

La mia prima partecipazione ad un progetto in rete è stata “Synestesinet” : le scuole erano geograficamente lontane, poste in situazioni territoriali e di tessuto urbano diverse, in montagna, pianura , in un paese.

L'intento era quello di scambiarci i rispettivi paesaggi attraverso i suoni, ma anche con i “non suoni”, parole, forme, colori, seguendo la via dell'Astrattismo.

Ascoltare con gli occhi, toccare con le parole, vedere con i suoni.

Eravamo semplicemente un gruppo di insegnanti desiderosi di sperimentare nuove strategie didattiche, di condividere e costruire nuove esperienze. Una comunità estetica, una comunità educativa “tesa alla creazione dello spazio mentale, dell’intel-ligenza collettiva come luogo dell’incontro e dell’ascolto”, un gruppo di apprendimento cooperativo, un gruppo fondato sulla chiarezza, collaborazione, condivisione, fondato sul piacere dinamico, ipertestuale , ipermediale.

I ragazzi erano motivati, entusiasti ma non riuscimmo purtroppo ad inviare i nostri lavori perchè il laboratorio informatico era privo della connessione Internet e i computer non erano in rete. Una forte delusione per tutti noi.

Il nostro entusiasmo, la nostra volontà, il desiderio di costruire e rendere soggetti attivi i miei alunni si scontravano con la realtà scolastica, chiusa ed obsoleta, lontana da tutto ciò che potesse accadere fuori.

Ma il desiderio e la voglia di collaborare per costruire una “scuola nuova” è rimasta sempre viva nella mia professione di docente e nella mia carriera di insegnante ho sempre utilizzato quotidianamente le Nuove Tecnologie.

Ho iniziato la mia sperimentazione con la Wiild nel mese di Aprile 2009, dopo essere stata contattata per l'incontro di presentazione nel mese di Marzo presso la Provincia di Trento.

Ho aderito con entusiasmo proprio perchè mi offriva la possibilità di “ripensare” in modo diverso le mie attività scolastiche quotidiane attraverso un mezzo che per me si rivelava nuovo.

La scelta della classe

La classe individuata nell’ Istituto Comprensivo di Baselga di Pinè (TN) per la sperimentazione è stata la Classe Prima B della Scuola Secondaria di Primo Grado composta da 17 ragazzi e con la presenza di un alunno diversamente abile.

La scelta è stata motivata sia dal numero esiguo di alunni e sia dalle buone competenze raggiunte dal gruppo classe nella mia disciplina, ed.musicale, disciplina per tutti loro completamente nuova.

Il progetto

L’idea didattica da sviluppare è stata quella di realizzare un laboratorio di manipolazione e composizione musicale che partendo dall’analisi di brani conosciuti dai ragazzi ha permesso loro di manipolare suoni e comporre semplici brani.

Il modello di progettazione adottato è quello F-V-P (Finalità-Progettazione-Variabili), proposto dal prof. Pier Giuseppe Rossi, docente di Didattica della Formazione all'Università di Macerata.

E’ un modello che recupera alcuni elementi di quello FBS di Gero e il ciclo EAB di Botturi ma, a differenza degli altri, presenta tre dimensioni:

  • La dimensione della Finalità

  • La dimensione delle Variabili didattiche

  • La dimensione del Percorso

“Dopo aver definito il percorso è necessario verificare la validità del progetto, prima di metterlo in atto. Attraverso una Simulazione si cerca di individuare quali variabili didattiche produce il progetto (Vs). Il confronto tra Vs e Vd permette di validare il percorso. Se il percorso non risulta validato occorre effettuare le Riformulazioni” (Rossi, 2009)

Figura 30- Modello F-V-P

Finalità

Le finalità individuano il senso e il significato profondo in cui si inserisce la nostra attività didattica.

Nel nostro progetto abbiamo distinto le finalità relative agli alunni e quelle relative ai docenti:

  • Finalità relative agli alunni:

1. Sviluppare il senso creativo di ogni singolo alunno

2. Acquisire la capacità di cooperare e di costruire qualcosa insieme

3. Creare un'attenzione più consapevole al fatto sonoro-musicale per essere in grado di operare scelte personali (autonomia di critica e di giudizio)

  • Finalità relative al docente:

  1. Sapersi misurare e confrontare con strumenti didattici innovativi per una nuova opportunità di crescita professionale

Variabili didattiche

Le variabili didattiche descrivono come evolve l'intero sistema. “Se nel caso del prodotto è sufficiente indicare le caratteristiche finali dell’oggetto progettato, nel caso del processo occorre indicare le caratteristiche sia dello stato finale del processo, sia degli stati intermedi, ovvero i quadri che si ottengono durante il processo. Questo impone l’individuazione di una serie di Variabili che descrivono la successione degli stati e lo stato finale. Ogni variabile è connessa a doppio filo con le altre.” (Rossi, 2009)

Le variabili presenti nella della sperimentazione in oggetto sono:

  • Nodi Epistemici:

- Inciso e Frase Periodo musicale

- Concetti di uguale, similitudine e Diverso

- Frasi interrogative e affermativa

- Melodie-pentatoniche

- Ascolto di brani appartenenti ad ogni Genere musicale

- Analisi di spartiti

· Situazioni didattiche

-Attività individualizzate e personalizzate nella prima fase(studio personale del brano da eseguire)

- Attività di didattica in piccoli gruppi per scoperta nella seconda fase (analisi compositiva del brano)

-Attività collettiva di costruzione della conoscenza nella terza fase (composizione dei brani)

  • Obiettivi

-prendere coscienza che la musica si svolge secondo una logica discorsiva come quella verbale

-decodificare una facile spartito musicale

-conoscere le due forme musicali di base: forma a ripetizione/forma a contrasto

-Utilizzare software per l'editing musicale

-Rielaborare e comporre facili brani strumentali

-Saper utilizzare strumenti e voce per variare e comporre facili brani

Figura 31- Mappa del Progetto di sperimentazione[1]

Vincoli di progetto

Meritano un' attenzione particolare i vincoli di progetto, inclusi nelle variabili didattiche. Sono vincoli che dobbiamo tenere sempre presenti nelle nostre progettazioni e spesso , proprio a causa di essi, siamo costretti a modificare il percorso.

Uno dei vincoli della mia sperimentazione è stato il “tempo”. Avendo, infatti, solamente 2 ore di lezione settimanale e considerando anche i viaggi di istruzione di fine anno, sono stata costretta a chiedere alcune ore in prestito ai colleghi.

L'altro vincolo, invece, è stato quello dello “spazio”. All'inizio il laboratorio era stato progettato nell'aula del gruppo classe scelto perchè era presente una lavagna Smart, rimasta inutilizzata perchè senza pc. I primi montaggi in classe si sono rivelati molto difficoltosi: il wiimote non si connetteva al mio pc portatile e la sistemazione del videoproiettore molto difficoltosa. A quel punto abbiamo deciso di trasferirci direttamente nell'aula di musica dove il proiettore era già montato al soffitto, evitando così un inutile dispendio di tempo.

“La postazione deve essere fissa, in ogni aula, altrimenti i tempi del montaggio si allungano spaventosamente.

E penso a tutti i colleghi che si spaventano di fronte ad un nuovo strumento inserito in altri contesti... “scrivevo nel mio blog [2]l'11 Maggio 2010, commentando le mie difficoltà, dovute anche alla mia inesperienza.

Figura 32- Mappa del Percorso

IL PERCORSO

Prima fase

Partendo da un semplice brano strumentale di un anonimo rinascimentale che i ragazzi stavano già interiorizzando attraverso la pratica strumentale in classe, ho chiarito alcuni termini ed elementi musicali che potevano servire da “equipaggiamento” necessario per avvicinarsi alla composizione. Come il linguaggio verbale, anche quello musicale presenta incisi che formano frasi e periodi. La combinazione di queste proposizioni secondo criteri ben definiti permette la creazione di composizioni musicali. In questa prima fase l’oggetto lavagna ci ha permesso di prendere appunti direttamente sullo spartito.

Tempo: 2 ore

Seconda fase:

Riconoscimento degli elementi musicali attraverso l’ascolto. Ho utilizzato brani di ogni genere musicale (colta, popolare, jazz…) per osservare la combinazione delle proposizioni. Si sono rivelati molto utili per imparare a creare melodie. La lavagna ha avuto una prima funzione di proiezione e di mash up delle risorse presenti in rete (canale youtube)

Tempo: 1 ora

Terza fase

Composizione melodica: i ragazzi hanno iniziato a prendere confidenza con gli elementi musicali più semplici, in modo da realizzare brevi composizioni che permettessero loro di essere davvero protagonista in prima persona nel suo “far musica”. Gli esercizi preliminari consistevano nel completamento della frase musicale e sono stati suonati per verificarne l’effetto sonoro.

Dopo questi esercizi, la classe si è cimentata nelle sue prime e vere composizioni musicali, seguendo regole ben determinate.

Ho utilizzato la lavagna attivando il software Finale Notepad 2008 (licenza free per uso didattico) che mi ha permesso di far lavorare i ragazzi in modo interattivo e collaborativo.

Nel software è presente un pentagramma in cui scrivere anche parti a più voci e riascoltare la propria produzione.

Tempo: 3 ore

Favorendo la scrittura collaborativa e la negoziazione delle scelte, la composizione è diventata così un prodotto dell’intero gruppo classe e non esclusivamente del singolo.

[1] http://www.mindmeister.com/maps/show/49339807

[2] http://sperimentawild.blogspot.com