capitolo III: L'impatto della Wiild sulla didattica: come cambia il modo di insegnare?

Introduzione

Il linguaggio musicale alla pari di altri linguaggi svolge un ruolo importante nella formazione del preadolescente; in tal senso possiamo individuare alcune finalità a cui l'ed. musicale deve tendere nel corso del triennio della Scuola Secondaria di Primo Grado:

  • interpretare il messaggio sonoro nella sua dimensione comunicativa ed espressiva

  • comunicare ed esprimersi attraverso i suoni

  • valutare e riflettere sull'importanza che la musica ha avuto ed ha nella società

  • capacità critica e disponibilità ad approfondire ed accettare il messaggio sonoro di altre culture

  • promuovere la partecipazione attiva del preadolescente all'esperienza musicale.

L'allievo si avvicina alla musica innanzitutto facendogli fare musica.

E’ necessario, un approccio operativo convinti dell’importanza della manualità, della corporeità, del produrre musica.

Fare musica innanzitutto con la voce, con il corpo, con tutti i mezzi possibili. Infatti né un nozionismo astratto né l’esercitazione strumentale meccanica e solitaria hanno infatti il potere di stimolare l’interesse e la creatività .

Suono/segno

Un primo approccio nel Far musica è quello della corrispondenza suono/segno. I suoni non sono semplicemente entità astratte, non tangibili ma possono corrispondere a grafie libere e non tradizionali.

Fin dalla più tenera età i bambini tendono a tradurre vocalmente ciò che stanno disegnando e accompagnano con movimenti della voce la loro grafia. Sembra che il bambino ricerchi questa corrispondenza e che emerga un legame tra la maggiore e minore intensità della propria voce e la forza con cui viene battuto il pennarello sul foglio.

Le prime attività sia nella scuola primaria che in una classe prima di quella secondaria, sono dedicate proprio alla scoperta della corrispondenza suono/segno.

Le fondamentali caratteristiche del suono, altezza, intensità, durata e timbro, possono essere codificate e traducibili in linee, punti come nell'esempio:

-Altezza: segni grafici posizionati nello spazio

-intensità: pallini con tratto forte o di grandezza più grande rispetto ad altri più piccoli per rappresentare il forte e il piano.

-durata: linee lunghe e corte per codificare il forte/piano

-timbro: la caratteristica più vasta e interessante da tradurre.

Può tornarci utile a tale proposito la definizione di “scrittura di progetto” formulata da K.Stockhausen, per sottolineare la volontà di trasmettere all'interprete non una prescrizione ma una rappresentazione della musica: “Si utilizzeranno dei segni che non descrivono il fenomeno sonoro stesso, ma la direzione che può prendere l'esecutore”. Si elimina così l'esattezza della trascrizione grafica conciliando percorsi spontanei che corrispondono al proprio modo di vivere la musica.

Esiste una grande affinità tra arti visive e la musica. Attraverso il linguaggio musicale, così come il pittore, l'artista esprime i propri sentimenti, le proprie emozioni. Attraverso i segni, le forme e i colori si possono esprimere non solo gli aspetti “fisici” del suono, ma l'ascoltatore recepisce sensazioni che la musica produce: sensazioni visive (suoni chiari e scuri), sensazioni tattili (suoni aspri, morbidi), percezioni di movimento (nello spazio e nel tempo).

L'immagine della figura 16 rappresenta una codificazione non tradizionale e libera delle possibilità sonore di un tamburo, realizzata con la lavagna interattiva durante un laboratorio di musicoterapia.

Figura 16 -Codificazione delle possibilità sonore di un tamburo

Si può notare la distinzione tra i segni dell'azione “accarezza il tamburo” e “suona il tamburo forte”. Il suono forte ha un tratto più deciso con un abbinamento tra la forma circolare e quella dello strumento mentre il gesto/azione “accarezzare” è rappresentato con linee curve più leggere. Successivamente ogni suono è stato registrato con il software Audacity e abbinato al segno corrispondente. L'assemblaggio di risorse diverse ha aiutato i ragazzi diversamente abili del laboratorio a comprendere la corrispondenza tra segno e suono.

Figura 17- File di Audacity

Gli obiettivi per un studio approfondito sul timbro possono essere così classificati:

  • Comprendere come il linguaggio della musica e il linguaggio visivo siano traducibili l'uno nell'altro

  • Usare il linguaggio visivo pittorico per tradurre graficamente i caratteri del suono

  • Promuovere un atteggiamento di rispetto verso i paesaggi sonori di ogni genere

  • Riappropriarsi dell'ambiente sonoro in cui si vive anche in una dimensione digitale

  • acquisire il concetto di partitura

  • Riprodurre semplici sequenze ritmico-melodiche seguendo una partitura non convenzionale

Prima fase: Dal quadro alla musica

Il percorso inizia in aula analizzando quadri di Freundlich e Matjusin, per imparare a creare corrispondenze libere e soggettive tra elementi del linguaggio pittorico e quello musicale. I quadri vengono proiettati sulla superficie della lavagna bianca e con il software Ardesia abbiamo la possibilità di sottolineare ed evidenziare gli aspetti più interessanti.

Foto 18- Quadro di Freundlich

I ragazzi sono invitati a studiare l’immagine e a riflettere sul commento dell’autore.

Perché nel primo quadro c’è l’idea dell’ordine? Quali colori sono presenti e predominanti?

Come è stato, invece, realizzato il quadro raffigurato nella figura n.15? Come il pittore vuole rappresentare il caos e la luce?

Foto 15- Quadri di Freundlich e di Matjusin

Quali punti in comune? Quali termini usare? La ricerca viene riassunta dalla seguente tabella compilata e condivisa con tutta la classe

Ma soprattutto, quale collegamento con la musica? I ragazzi sono invitati a creare abbinamenti elementari tra suoni e colori, suoni e linee, suoni e spazio. Il suono-punto, il suono-linea, il suono-corpo prendono così vita e lasciano spazio all'interpretazione libera e creativa.

Sfiliamo l'immagine del quadro dalla lavagna e lasciamo le estensioni dei nostri suoni-corpo.

Foto 16- Estensioni suoni/corpo

Con l’ausilio di strumenti a percussione e strumenti costruiti con materiale povero, proviamo a sonorizzare i quadri. Li leggiamo come partiture scritte con un linguaggio non convenzionale: le linee del primo quadro possono essere realizzate con glissandi sullo xilofono mentre la seconda pittura viene associata alle maracas. Ecco, quindi, che già nella prima fase introduciamo il concetto di “partitura” e di “spartito” necessario per eseguire una composizione collettiva.

Infatti nelle attività musicale di gruppo è sempre presente il concetto di costruire qualcosa insieme. Tante sono infatti le operazioni che devono trovare in accordo il gruppo perché siano costruttive: accettare i propri ruoli all’interno del gioco musicale, iniziare insieme, sincronizzarsi su ritmi e velocità, terminare insieme, fondersi in un unico risultato. Perciò agli obiettivi socializzanti relativi al rispetto dei ruoli musicali diversi realizzabili all’interno del gruppo si aggiungono quelli disciplinari come lo sviluppo pratico e percettivo del senso ritmico e melodico.

Seconda fase: Dalla musica al quadro

Alla base di un qualsiasi brano musicale c’è un’organizzazione ritmica di battiti sempre uguali e regolari.

Il ritmo ,quindi,di ogni musica è costruito sulla successione regolare di pulsazioni.

Spesso la pulsazione viene associata a metafore di senso motorio come battito, passo, tocco.

Secondo Enrico Strobino la pulsazione ha cinque proprietà importanti:

  • è isocrona, ovvero si basa sulla ripetizione regolare di suono

  • è indifferenziata non c’è nessuna differenza tra un suono e l’altro

  • rappresenta l’unità di riferimento per tutti i ritmi che si sovrappongono ad essa

  • può essere implicita o esplicita, cioè suonata o mantenuta nascosta

  • determina la velocità della musica

Per introdurre il concetto di pulsazione, ognuno ascolta il battito del proprio cuore, La pulsazione umana rappresenta la nostra vitalità musicale, una vitalità condivisa da tutte le culture musicali del mondo. Metodologie didattiche spesso hanno occultato questa originaria matrice musicale ritmico-corporea che invece andrebbe sviluppata ed esaltata in ognuno di noi.

Ad occhi chiusi i ragazzi si concentrano sul proprio battito, riproducendolo sonoramente con due dita sul banco improvvisando così una composizione poliritmica. Scoprono così il concetto di pulsazione musicale e di ritmo nel loro corpo e in coppia, negoziando tutte le scelte tra loro, lo interpretano graficamente utilizzando il software open source Tux Paint. I loro disegni in formato jpeg possono essere corredati da un commento che spiega le loro scelte di grafica, linea, colore e movimento.

Foto 17- Rappresentazione grafica del battito del cuore

La possibilità della Wiild di utilizzare un secondo wiimote, impostato con i comandi del mouse, permette di operare a distanza e di costruire le proprie partiture in gruppo, condividendole immediatamente con gli altri.

Dal suono/corpo alla notazione tradizionale

Nei nuovi Piani di Studio Provinciali della Provincia di Trento elaborati nel 2009, si sottolinea la necessità di privilegiare le situazioni di apprendimento in forma di laboratorio. Una delle competenze declinate nei suddetti Piani è quella di riconoscere e analizzare elementi formali e strutturali costitutivi del linguaggio musicale facendo uso della notazione tradizionale.

Scrivere musica è un'attività comune per un musicista professionista ma non è così per i nostri alunni che trovano spesso difficoltà ad assimilare le relazioni che intercorrono tra segno scritto sul pentagramma e suono.

Esistono software musicali, chiamati composer in grado di aiutare lo studente a scrivere la musica in modo divertente.

E' presente un'area con uno o più pentagrammi e una barra con i principali simboli musicali .

Tramite la penna ad infrarossi della Wiild l'utente può scegliere i vari simboli e trascinarli nel pentagramma, scrivendo nota per nota come si fa su un semplice foglio.

Foto 18- Scrittura musicale con la LD

La musica così inserita può essere rielaborata in vari modi:

  • cancellare/modificare le singole note

  • manipolare partiture già fatte

  • integrare la musica con testi o immagini

Ma soprattutto il composer permette di ascoltare immediatamente l'immissione di ogni simbolo.

Le partiture che si creano, rispetto alla carta pentagrammata, diventano vive, riascoltabili. Si ha così un continuo feedback di quello che si sta scrivendo con la notazione musicale rendendo lo studente più consapevole e sicuro del valore semantico di ogni singola nota. C'è la possibilità di ascoltare in modo selettivo e ogni variazione di fraseggio, agogiga, dinamica permette di manipolare direttamente il prodotto ottenuto.

Anche in questo caso la Wiild può amplificare il senso della costruzione collettiva di un brano, facilitandone la condivisione, negoziandone i risultati ed elaborare delle scelte con l'intera classe.

Inoltre l’ascolto musicale si realizza nel modo più completo e motivante. Infatti non diventa più il risultato di un momento passivo del processo didattico, ma si arricchisce con stimoli di vario tipo: individuazione degli elementi costituivi, attività di analisi e confronto dei brani ascoltati e di collegamento con i relativi contesti socioculturali, riproduzione strumentale di parti di brani stessi, produzione di pezzi nati da un confronto con le logiche compositive.

Aprendo una partitura in formato pdf con il software Jarnal per il sistema Windows e Xournal con Ubuntu, possiamo prendere appunti ,selezionare le strutture più importanti, rendendo l'analisi di un brano musicale più interessante e coinvolgente.

Foto 19- Analisi di un brano

Utilizzando invece Ardesia, c'è la possibilità di registrare l'intera spiegazione: la narrazione strutturata dell’esperienza didattica, la traccia lasciata da tutti i partecipanti, ovvero il diario di bordo delle attività svolte. Uno strumento con duplice finalità: da una parte la documentazione e lo scambio interattivo delle esperienze dagli attori principali (docenti ed alunni) dall’altra un portfolio metacognitivo che permette ai docenti stessi una riflessione e un'autovalutazione sul lavoro svolto.

L'orecchio viene educato a riconoscere relazioni fra suoni e ad individuare le strutture che compongono i diversi brani rendendo l'alunno in grado di tradurre in suono ciò che vede scritto.

L'alunno apprende il reale significato della notazione utilizzando con un metodo esperenziale, procedendo per tentativi ed errori. Impara più facilmente i simboli musicali, collegandoli direttamente al loro uso reale, senza memorizzare inutilmente nomi astratti.

Le partiture così prodotte possono essere memorizzate sul computer come qualsiasi altro testo , creando raccolte di brani e strutture sonore da riutilizzare sia come basi da suonare che da cantare e rielaborare.

Un esempio di composer è Musescore, un software libero di notazione musicale WYSIWYG multipiattaforma, distribuito sotto licenza GNU GPL. Le note si inseriscono in un foglio di pentagramma virtuale e c'è la possibilità di inserire un numero illimitato di pentagrammi.

L'inserimento delle note è facile e veloce sia con mouse che con tastiera o MIDI. L'importazione e l'esportazione dei file avviene in formato MIDI.

Foto 20- Schermata di Musescore

Un composer da utilizzare direttamente in rete è Noteflight, all'indirizzo http://www.noteflight.com/. Dopo essersi registrati, c'è la possibilità di costruire il proprio brano on line e renderlo pubblico per condividerlo con gli altri. Viene offerta, pertanto, un'ottima possibilità agli insegnanti di utilizzare e fare Rete con altri utenti.

Foto 21- Noteflight

Insegnare la storia

Il fatto storico non è dato,bensì costruito. Gli alunni vanno perciò sensibilizzati alla fabbricazione della storia. Bisogna mostrare loro che il lavoro dello storico non consiste nel ricomporre la storia ,ma nel fare la storia.

Le Goff, 1991

Ci sono infiniti modi di fare storia ma non tutti sono utili a scuola.

Una buona storia della musica scolastica dovrebbe spiegare perchè si verificano certi fenomeni di stile, collocando i fatti narrati all'interno della storia della cultura, mettendo in campo il problema dei cambiamenti sociali, dei mutamenti delle ideologie e dei valori, delle funzioni assegnate alla musica e del ruolo sociale dei compositori. Una buona didattica dell'ascolto musicale dovrebbe completare il quadro descritto. Solo così i fenomeni musicali possono trovare una spiegazione.

Ascoltare “storicamente” e “geograficamente” è un'esperienza quotidiana di tutti e coinvolge adulti e ragazzi con modalità, consapevolezza e partecipazione diverse. Avviare in classe un laboratorio-ricerca su questa tematica comporta prima di tutto un'educazione all'uso delle fonti da attivare. “Qualsiasi costruzione storiografica, per essere affidabile, deve basarsi sulle fonti che la avvalorano, da utilizzarsi con un adeguato lavoro di reperimento, selezione e interpretazione”(Dondarini, 1999)

A tale proposito la Rete diventa fonte inesauribile di risorse multimediali non esclusivamente testuali come Wikipedia. Il canale di Youtube ci offre un vasto repertorio musicale da concerti registrati a trasmissioni televisive. Ma come poi utilizzarle in classe?

Un percorso sulla musica del Romanticismo, ad esempio, può partire dalla visione e dall'ascolto di una registrazione live del pianista W. Horowitz. [1]Il docente ha il compito di selezionare le risorse e scegliere così tra le numerose esecuzioni proposte, molte delle quali sono di dubbia qualità interpretativa.

L'ascolto può essere corredato dall'analisi dello spartito musicale, come già precedentemente illustrato, per capire le strutture compositive.

A questo punto la ricerca si approfondisce sul ruolo del compositore nel periodo romantico avuto da F. Chopin nel panorama musicale europeo.

Andiamo alla ricerca su Wikipedia della biografica del nostro autore[2].

Foto 22- Schermata del video Youtube

Insieme al nostro gruppo classe, dopo una prima lettura, annotiamo i suoi principali spostamenti: Varsavia, Stoccarda,Vienna, Parigi ecc.

Quali cambiamenti sono avvenuti rispetto al musicista del periodo classico? E' lo spirito del musicista romantico che, non più legato ad una corte, si trasforma in lavoratore autonomo.

In questo caso Ardesia viene di nuovo in nostro aiuto, perchè, lasciando la barra strumenti aperta sulla destra, ci permette di annotare direttamente sulla pagina web.

Foto 23- La ricerca su Wikipedia degli spostamenti di F. Chopin

Le città menzionate vengono cercate e annotate come segnaposti sulla mappa di Google, per avere anche un quadro visivo “geografico” della cultura musicale romantica.

Ogni segnaposto verrà, inoltre, arricchito con notizie, foto, link relativi al periodo studiato.

L'alunno, a questo punto, ha un bagaglio di risorse composte da video, testo e immagini. Come organizzarle in modo ordinato per il suo apprendimento?

Foto 24- Mappa del Romanticismo realizzata con Googlemap

Il software VUE [3]( Visual Understanding Environment ) è un progetto Open Source creato dalla Tufts University. Il suo ambiente flessibile ed intuitivo, permette di strutturare, presentare e condividere risorse digitali di diverso genere.

E' utilizzabile sia su piattaforma Linux che Windows.

Nella mappa possono essere inseriti file di testo, immagini, video e link ; può essere condivisa con gli altri anche in modalità “presentazione” o è possibile focalizzare l'attenzione solo sui nodi che riteniamo più importanti.

Molto interessante è la creazione di una mappa secondaria all'interno di ogni singolo nodo.

Il gruppo classe si trova, pertanto, a costruire il proprio percorso di conoscenza utilizzando la Rete in modo consapevole e critico al fine di identificare e selezionare risorse e fonti.

L’alunno riesce, così, a rappresentare il sé, interagendo con situazioni e contesti diversi, si avvale di strumenti per collaborare in rete, creando egli stesso quel Social networking che rappresenta un valore aggiunto per il suo personale apprendimento.

L’auspicio è quello di poter riuscire nella scuola ad integrare strumenti di ogni genere, formali ed informali, metodologie e contesti diversi, con la possibilità di poter uscire fuori dalla ristretta singola aula.