Leonardo Da Vinci, pittore, architetto, scienziato e scrittore, una delle più illustri menti prodotte dal genere umano, nasce il 15 Aprile 1452 a Vinci, un piccolo borgo rurale. Dopo una infanzia serena trascorsa nella campagna fiorentina vissuta con la madre, si trasferì NEL 1469 con tutta la famiglia a Firenze: qui entrò a far parte della bottega del Verrocchio dove vi rimase per otto anni e dove apprese l’ arte del disegno, l’uso della prospettiva e dell’anatomia.
Abilissimo nel disegno, questa sua dote è evidente in due opere iniziate nel 1482 circa e rimaste incompiute: San Girolamo e l’ Adorazione dei Magi.
Ancora del periodo fiorentino sono il Ritratto di Ginevra Benci il cui volto è delineato da delicati effetti chiaroscurali, mentre sullo sfondo si staglia un paesaggio di acqua e piante.
Leonardo arrivò a Milano nel 1482 e vi rimase per ben 16 anni al servizio di Ludovico il Moro e dove si occupò dei diversi campi delle scienza e delle arti, ma si dedicò prevalentemente all’attività di pittore: infatti, qui realizzò opere molto importanti tra le quali la Vergine delle rocce, la Dama con l’ermellino di Cracovia, il Ritratto di dama del Louvre, ma il capolavoro dell’attività svolta a Milano è considerato l’Ultima Cena che realizza intorno al 1495-1497 nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie.
Nel 1499 Ludovico il Moro fuggì da Milano, dopo l’invasione del ducato da parte dei francesi, e Leonardo intraprese una serie di viaggi, si recò a Mantova, a Venezia, e poi ritornò a Firenze. In questi anni iniziò anche il famoso ritratto della Gioconda, un dipinto a lui caro che portò con sé anche in Francia dove rimane tutt’oggi, al museo del Louvre. Nel 1506 si recò nuovamente a Milano, negli ultimi anni della sua vita l’artista alternò il suo soggiorno in questa città con brevi viaggi a Firenze.
Nel 1516 accettò l’invito del re di Francia e si recò ad Amboise dove trascorre gli ultimi anni della sua vita e dove morì nel 1519
Più informazioni da: Leonardo da Vinci formazione e opere
Autore: Leornardo da Vinci
Data: 1504 circa
Tecnica: olio su tavola
Dimensioni: 77x53 cm
ubicazione: Musée du Louvre, Parigi
Autore: Leonardo da Vinci
Data: 1494-1498
Tecnica: tempera grassa su intonaco
Dimensioni: 460x880 cm
Ubicazione: Refettorio di Santa Maria delle Grazie, Milano
La Gioconda (sopra a sinistra): fra il 1503 e il 1506 Leonardo, per Giuliano de Medici, dipinge, senza dubbio, il quadro destinato a diventare il più famoso e il più riprodotto. La tavola mostra una giovane donna, probabilmente la fiorentina Monna Lisa Gherardini, in posa al di là di un parapetto, oltre al quale si dipana una grandiosa visione geologica.
Proposta in tre quarti, con il braccio sinistro appoggiato sul bracciolo di una sedia e con la mano destra su quella sinistra, la donna rivolge allo spettatore un lieve ma enigmatico sorriso. Leonardo ha infatti nascosto nell'ombra i lati della bocca e gli angolo degli occhi della donna. Questi contorni imprecisi, impediscono un'immagine sicura e definita, e permettono la fusione di Monna Lisa con il paesaggio alle sue spalle; un paesaggio deserto e roccioso, con due laghi su differenti livelli e un ponte all'altezza delle spalle, l'unico elemento di fattura umana, che simboleggia il superamento degli ostacoli naturali.
Ultima cena (sopra a destra): detto anche il cenacolo, il tema dell’opera è tratto fedelmente dai Vangeli ed è il momento in cui, durante l’Ultima Cena, Gesù rivela ai dodici apostoli che fra loro è presente un traditore. Leonardo, con grande maestria, ci presenta non solo la scena in quanto azione ma anche psicologicamente evidenziando i sentimenti di ogni personaggio davanti a questa notizia sconvolgente. Lo spazio è prospettico e l’ambientazione della scena é costituita da elementi architettonici che riprendono la forma reale del refettorio: la profondità dello spazio é resa mediante lo sfondamento ideale della parete reale, ricostruita prospetticamente nel dipinto.
La decorazione è semplice e i colori usati sono neutri, per lo più marroni e toni caldi. La fonte di luce della scena è naturale e proviene dalle le tre aperture sul fondo della sala. Questa leggera illuminazione determina la disposizione delle luci e delle ombre, morbidamente in contrasto tra loro.
In primo piano c’è la tavola, al centro della quale domina la figura del Cristo, simmetrica, quasi piramidale, mentre i dodici apostoli sono suddivisi in quattro gruppi da tre. Da sinistra la prima triade (a sinistra di Gesù) è composta da Bartolomeo, Giacomo minore e Andrea, la seconda da Pietro, Giovanni e Giuda Iscariota, la terza (a destra di Gesù) è formata da Giacomo maggiore, Filippo e Tommaso e la quarta da Matteo, Giuda Taddeo e Simone.
Oltre all’annuncio del tradimento è inoltre possibile intuire il secondo significato dell’opera, cioè la rappresentazione dell’offerta di Gesù all’uomo attraverso l’Eucarestia e anche di fronte a questo siamo chiamati a una risposta.