Botticelli

Sandro Filipepi (Firenze 1445 - 1510), detto il Botticelli, è un pittore italiano, tra i massimi artisti del Rinascimento fiorentino. Dopo l'apprendistato, Botticelli collaborò col Pollaiolo e lavorò nella bottega di Verrocchio, dove conobbe il giovane Leonardo da Vinci. Dopo aver aperto, verso il 1470, la propria bottega, fu per quasi tutta la vita al servizio dell'aristocrazia fiorentina, soprattutto dei Medici, che ritrasse in numerosi dipinti. Le sue opere più celebri sono "La primavera" (1478 ca.) e "la Nascita di Venere" (1482 ca.), che gli erano state commissionate per la villa Medici di Castello e sono oggi conservate agli Uffizi. Caratterizzate da sottili ed eleganti figure che, immerse in una delicata luce dorata, formano astratti disegni lineari, le due opere presentano una complessa rete simbolica e allegorica. A Botticelli si devono anche opere con soggetti religiosi, in particolare tele raffiguranti la Madonna, come la Madonna del Magnificat (1485 ca.). Negli anni Novanta, quando i Medici furono espulsi da Firenze, Botticelli attraversò una crisi spirituale. Le linee spezzate e i colori drammatici delle ultime opere testimoniano della sua inquietudine religiosa. Questa atmosfera cupa si trova nei soggetti profani dello stesso periodo, tra cui si ricordano la Calunnia di Apelle (1495) e le Storie di donne illustri (1500).

Sandro Botticelli morirà povero, solo e gravemente malato nel 1510, dopo un periodo di completa infermità a Firenze, sua città natale. La sua pittura segnerà la crisi generale dei grandi sistemi ad orientamento figurativo che si erano sviluppati nella prima metà Quattrocento.

Autore: Sandro Botticelli

Data: 1482-1485

Tecnica: tempera su tela

Dimensioni: 172x278 cm

Commissionato: Lorenzo di Pierfrancesco dei Medici

Ubicazione: Galleria degli Uffizi, Firenze

Autore: Sandro Botticelli

Data: 1477-1482

Tecnica: tempera su tavola

Dimensioni: 203x314 cm

Commissionato: Lorenzo di Pierfrancesco dei Medici

Ubicazione: Galleria degli Uffizi, Firenze

Nascita di Venere (sopra a sinistra): il tema deriva dalla letteratura latina ed esattamente dalle Metamorfosi di Ovidio. Venere è ritratta nuda su una conchiglia che solca la superficie del mare; a sinistra volano i venti, a destra un’ancella (Ora) aspetta la dea per vestirla. Nel prato si scorgono delle violette, simbolo di amore. L’opera è ilprimo esempio in Toscana di pittura su grande tela. Lo speciale uso di polvere di alabastro, inoltre, rende il colore luminosissimo e senza tempo.

Nell’opera si leggono anche dei riferimenti alla famosa opera poetica delle Stanze di Agnolo Poliziano, contemporaneo di Botticelli e massimo poeta neoplatonico della corte medicea. Il Neoplatonismo fu quella corrente filosofica che cercò una mediazione tra il l’eredità culturale greco-romana e la cristianità. Vi si coglie quindi un significato filosofico legato al neoplatonismo: l’opera rappresenterebbe la nascita dell’Amore e della bellezza spirituale come forza motrice della vita.

La Primavera (sopra a destra): il quadro, dipinto dal grande umanista Botticelli, esprime con grande eleganza e intensità la tensione ideale della Firenze umanistica, volta a trasformare, platonicamente, la realtà in bellezza e mito.

L’opera è densa di significati allegorici di difficile e incerta interpretazione. Tra le ipotesi più accredidate c’è quella dell’interpretazione del regno di Venere, cantato dai poeti antichi e da Poliziano (famoso letterato alla corte dei Medici). A destra Zefiro (dal viso bluastro) insegue Flora e la feconda con un soffio. Flora si trasforma allora nella Primavera, che sparge i fiori sul mondo. Venere, al centro, rappresenta l’Humanitas (cioè la benevolenza) che protegge gli uomini. A sinistra le tre Grazie danzano e Mercurio dissipa le nubi. Venere si identifica con l’Humanitas che separa i sensi e gli amori materiali (a destra) dai valori spirituali (a sinistra). Per “Humanitas” si deve intendere quella particolare concezione che promuove l’ideale di un’umanità positiva, fiduciosa nelle proprie capacità, e sensibile ai bisogni degli altri.

Da un punto di vista pittorico la Primavera è un’opera raffinatissima. I dettagli naturalistici del prato (si contano centinaia di tipi di fiori), l’uso sapiente del colore, l’eleganza delle figure, la poesia dell’insieme, hanno reso giustamente celebre quest’importante ed affascinante opera.