Camille Claudel

CAMILLE CLAUDEL

il prezzo della creatività

Testi di AA. VV. adattati per la scena da Patrizia Ercole e Giovanna Garzini

con gli allievi del Laboratorio Teatro & Contorni di Genova:

Gabriella Aimo, Andrea Basevi, Daniela Bonfanti, Vanda Carlevaro, Anna Maria De Angelis,

Giovanna Garzini, Luisa Lombardo, Mina Mancuso, Floriana Masala,

Daniela Pasero e Silvia Olmi

regia Patrizia Ercole

sculture sceniche di Regina Eracle e Simonetta Tuzza

Biblioteca Berio - Sabato 3 marzo 2012 – ore 17,00

Sala dei Chierici - INGRESSO LIBERO – la cittadinanza è invitata

Avrei fatto meglio a comprare bei vestiti e graziosi cappelli che evidenziassero le mie qualità naturali piuttosto che dedicarmi alla passione per le sculture per i gruppi più o meno arcigni.Quest’arte disgraziata è fatta piuttosto per le grandi barbe e le brutte facce che per una donna verso la quale la natura è stata benevola.

Camille Claudel

Ennesimo esempio di genio e follia che caratterizzano la vita e l'opera di una delle grandi artiste dell'Ottocento, Camille Claudel rimane vittima di tutti gli stereotipi della Francia borghese del periodo, sconvolgendo i canoni di con-dotta che le ragazze di buona famiglia avrebbero dovuto seguire. Cercheremo di accompagnarvi lungo questo drammatico e incredibile percorso artistico e umano anche attraverso alcune testimonianze tratte dalla sua corrispondenza per poter comprendere le reali responsabilità che hanno condotto una grande artista come Camille Claudel alla follia e, in alcuni casi, addirittura alla di-struzione delle proprie opere.

Mia sorella Camille aveva una bellezza straordinaria, e anche un’energia, un’immaginazione, una volontà eccezionali.

E queste superbe doti non sono servite a nulla: dopo una vita estremamente dolorosa, è arrivata a un completo fallimento...

Gli splendidi doni che la natura le aveva offerto sono serviti soltanto a render-la infelice...

Paul Claudel

Camille Claudel nasce l'8 di dicembre del 1864 a Villeneuve-sur-Fère, nello Champagne, da famiglia borghese.

Sulla bambina Camille pietre e rocce esercitano un fascino irresistibile e già da adolescente modella figure dalla creta e decide di diventare una scultrice. Il padre decide di voler assecondare ad ogni costo la grande vocazione della figlia e fa trasferire la moglie e i figli a Parigi dove Camille s’iscrive all'Académie Colarossi, l'odierna Grande Chaumière, una delle poche accademie che consentono l'accesso anche alle donne.

Del 1883 è l'incontro con Auguste Rodin che riconosce lo straordinario talento di Camille e le propone di collaborare con lui nel suo atélier. Ben presto Camille sviluppa le doti che le consentono di misurarsi alla pari con il maestro.

Camille è l'unica donna ad operare nell'atélier di Rodin, con cui nasce anche una relazione sentimentale. Da questo amore è soprattutto Rodin a trarre il maggior beneficio, Camille diviene la sua musa ispiratrice e Rodin raggiunge il successo, mentre Camille resta nell'ombra.

Dopo diverse profonde delusioni si separa da Rodin e cerca la propria indipendenza artistica ed economica, ma la sua salute è minata e la fatica e le difficoltà di essere una donna scultrice le rendono la vita molto difficile.

Le crescenti difficoltà economiche e manie di persecuzione la fanno sprofondare in una profonda crisi. Nel 1906 distrugge gran parte delle sue opere.

Il padre se ne allontana per dedicarsi al fratello minore Paul, che diventerà poeta e diplomatico.

Dopo la morte del padre, il fratello Paul la fa internare in manicomio. E' il 10 marzo del 1913. Negli istituti psichiatrici di Ville-Evrard e Montdeverguesl Camille Claudel trascorre gli ultimi trent'anni della sua vita dimenticata da tutti.

Non scolpirà più. Muore il 19 ottobre 1943.