Ad alcuni piace la poesia
L’Accademia Culturale di Rapallo 1° UNIVERSITÀ DELLA “ETÀ D’ORO”
presenta
Reading poetico dedicato a Wislawa Szymborska
con gli allievi del laboratorio teatrale dell'Accademia Culturale:
Anna Maria Aste, Mari Bisi, Sabina Benzi, Lucetta Bogetti, Emilia Cazzani, Liliana Copelli,
Patrizia Finetti, Angela Gemelli, Adriana Mignani, Nives Sini Santi e Michelina Vergottini
con proiezione degli acquarelli poetici prodotti dagli accademisti
regia Patrizia Ercole
Biblioteca Berio – Sala dei Chierici
Giovedì 28 maggio 2009 – ore 17.30
Via del Seminario, 16 – Genova
INGRESSO LIBERO – la cittadinanza è invitata
La Szymborska ha la “capacità di coniugare la densità della riflessione intellettuale con uno straordinario senso della lievità, della misura e dell’ironia, insieme a quella di interrogarsi sui grandi temi dell’esistere – l’altro, la vita, l’amore, la morte – calandosi nella concretezza delle cose, dei sentimenti e delle situazioni.
La poesia della Szymborska non dà risposte, perché ogni domanda può solo generare altre domande. Essa ci rammenta però che nel poeta alla disperazione si accompagna l’incanto. Ed è l’incanto della poesia che rende la vista su quello stesso universo più sopportabile e lieve[1]”.
[1] Dall’introduzione di Pietro Marchesani alla raccolta di W. Szymborska La fine e l’inizio, Scheiwiller
Ad alcuni piace la poesia
Ad alcuni -
cioè non a tutti.
E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza.
Senza contare le scuole, dove è un obbligo,
e i poeti stessi,
ce ne saranno forse due su mille.
Piace -
ma piace anche la pasta in brodo,
piacciono i complimenti e il colore azzurro,
piace una vecchia sciarpa,
piace averla vinta,
piace accarezzare un cane.
La poesia -
ma cos'è mai la poesia?
Più d'una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
come alla salvezza di un corrimano.
Wislawa Szymborska
Wislawa Szymborska nasce a Kornik, in Polonia, nel 1923. Nel 1931 si trasferisce con la famiglia a Cracovia. Studia letteratura e sociologia. La sua prima poesia è del 1945, e la prima raccolta "Per questo viviamo" del 1952. Ha pubblicato fino ad oggi nove raccolte poetiche. Le più importanti sono: "Richiamo allo Yeti" (1957), “Ogni evenienza” (1972), “ Gente sul ponte” (1986), “La fine e l'inizio” (1993). Nel 1966 ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura. Dei suoi versi colpisce l'incedere lento, pausato, paziente: un ritmo molto piano che stride in maniera sorprendente con la scelta di un linguaggio crudo e tagliente. Parole lucide e impietose che però non creano un contesto prosaico, anzi, restano su un piano molto alto di evocatività poetica. L'ironia e il distacco dei suoi versi evocano sentimenti pregnanti di tristezza dura e dignitosa, che non diventa mai angoscia, nè lamento, ma neppure freddezza.
Acquerello poetico per Il gatto in un appartamento vuoto