Passeggiano la domenica per Dronningens Street
passando la banca e le botteghe della piccola isola
silenziosi come disegni, al riparo dal caldo
sotto arcate danesi fin dove la strada finisce
al porto blu battuto dal vento, dove simili a segni neri
in un libro mastro i gabbiani spuntano le onde allineate.
La luce del mare sui barili di merluzzo scrive St. Thomas,
la brezza salata ha la voce degli schiavi della Missione
che cantano la libertà dal peccato in distici
crescenti e calanti di lamenti e risposte.
L'orizzonte sottolinea le loro origini—
i Pissarro dal ghetto di Braganza
fuggirono dai bianchi cappucci dell'Inquisizione
verso le creste bianche delle onde, verso la croce
di un gabbiano reale che ripiega le ali
sulla Missione e sgrana passi dell'Esodo.
Fuori del magazzino di famiglia, in parte alla dogana,
suo zio dà un colpo ai chiavistelli e scuote le catene
e punta la barba verso il punto da cui viene il mattino
che copre la distesa d'acqua e va verso i monti dei Gentili.
Fuori della baia di cobalto, con la prua mozza che spacca in due
l'onda crescente che i tarabusi saltano a gara
il postale fa il suo verso. Sentono che sono i loro corpi
a lasciare l'isola, e non la nave e la sua sirena.
Li segue un cane bastardo, nero come la sua ombra;
annusa le loro ombre e scarta di lato quando innalzano
inni al perdono le campane. Il giovane Camille Pissarro
contempla le golette e i loro odori stagnanti.
Lui e la sua famiglia sefardita, seguiti
a una nervosa distanza dal segugio
tornano sui loro passi attraverso Charlotte Amalie
silenziosi nei rintocchi delle campane cristiane,
che cadono sui ciottoli di Dronningens Gade,
sulle botteghe che chiudono benedicenti gli scuri,
attraverso repliche dell'ombra ovale di arcate
danesi fino alla loro casa, alta e di legno.
La Sinagoga della Benedizione, della Pace e delle Opere pie
è chiusa questo sabato. Il cane bastardo striscia sotto
il recinto di un parco. I rintocchi recedono.
Il pomeriggio è siglato da fiori di cedro.
La loro via di lettere sbiadisce, questa pagina stampata
nella luce sbiancata dell'ultimo secolo ricorda
con la memoria minuziosa di una mezzatinta:
tempi di carri di canne e degli alti ombrelli delle palme.