La prima versione era fornita di interruttori, manopole e una sorta di tastiera monofonica, in pratica una resistenza su di una guida metallica a forma di piastra collegata ad un oscillatore a tubo al neon. Premendo la resistenza questa veniva a contatto con la guida sottostante determinando i valori di resistenza e quindi le differenze di oscillazione, cioè, l'altezza della nota. Tutto passava per gli altoparlanti che ne amplificavano il suono. La guida, serviva anche a determinare la nota e per questo motivo aveva sopra indicata una scala cromatica, che aiutava l'esecutore a trovare la nota desiderata. Lo strumento permetteva di suonare tutti i microintervalli, più un glissato lungo tre ottave. Era possibile trasportare le ottave per mezzo di un interruttore. Il timbro poteva essere modificato attraverso una serie di circuiti capaci di selezionare gli armonici che si desiderava evidenziare o mediante un filtraggio capace di aggiungere ulteriori suoni non armonici. Il pedale serviva a regolare il volume. La prima versione del Mixturetrautonium fu il Concertotrautonium. Lo strumento eseguì il "Concerto per Trautonium e Orchestra" di Harald Genzmer, nel 1936. Era basato sugli stessi principi del Trautonium ma alle lampade a triodo, Oskar Sala preferì dei semiconduttori, più adatti alla produzione di ipotoni, ovvero di timbri del registro basso. Altra importante modifica fu l'utilizzo di due manuali, molto simili a delle tastiere che al posto dei tasti avevano montate delle linguette che, permettevano di suonare con entrambe le mani. Questa innovazione fu molto importante perché rese lo strumento polifonico. Ad ogni manuale, questa volta di quattro ottave, era collegato un pedale per il controllo del volume, inoltre, ogni pedale aveva installato un interruttore che veniva azionato con un movimento laterale e serviva a determinare le frequenze sub-armoniche (ipotoni). Oggi esiste una versione digitale capace di riprodurre, in modo sufficientemente fedele, il suono dello strumento classico.
Il suono
La particolare capacità timbrica dello strumento permette di passare da suoni metallici simili a cristalli infranti a suoni molto dolci, e sempre pieni di armonici. Le variabili che determinavano il suono sono molte e di conseguenza le possibilità sono davvero impressionanti, suoni lontani, riverberati, sporcati, miscelati, con effetti di battimenti o di chorus, le possibilità sono moltissime e continuare l’elenco degli aggettivi serve a poco se poi non si ha un approccio diretto con il suono, per questo consiglio di procurarsi delle registrazioni, ce ne sono di ottime fatte da O. Sala. Anche gli attacchi possono variare da forti e con un picco molto alto, a deboli quasi legati e inavvertibili fino al suono completamento legato da un continuo glissato. Il suono in più è anche molto intonato permettendo l’esecuzione di brani della tradizione tonale.
Introduzione storica
L'ingegnere elettronico Freidrich Adolf Trautwein realizzò questo strumento musicale nel 1929 e lo presentò a Berlino l'anno seguente. L'invenzione ebbe da subito una discreta attenzione, tanto da entusiasmare la Telefunken che, tra il 1932/35 lo commercializzò. I compositori, attenti elle nuove possibilità timbriche dell'elettronica, si interessarono ad esso e fornirono lo strumento di un repertorio particolarmente vario. Il musicista di maggiore rilievo fu il tedesco Paul Hindemith che imparò a suonarlo e scrisse il Concerto per Trautonium e Orchestra. Altri meno noti composero per questo strumento con diversa ispirazione, è il caso di Harald Genzmer, di Julius Weismann e il più importante Oskar Sala, che si entusiasmò a tal punto da dedicare una intera vita e questo strumento, studiandone le caratteristiche musicali ed elettroniche apportando notevoli cambiamenti che diedero vita a nuove versioni quali il Mixturtrautonium, il Radiotrautonium e il Concertotrautonium. Il lavoro che rese celebre Sala è senza dubbio la musica per il film "Gli uccelli" di Hitchcock.
Lo strumento