Giuseppe Tartini (1692 – 1770) suonando con il violino due note assieme e a distanza di una 5^ (es. do e sol), notò che si generava una terza nota con vibrazioni pari alla differenza fra le due note originarie. Cioè, se un suono è di 900 vibrazioni e l’altro di 600, si genera un terzo suono pari a 300 vibrazioni. Il fenomeno è conosciuto come il terzo suono di Tartini. Col mixer del theremin avviene la stessa cosa, è infatti noto che impastando due suoni armonici all’interno di un mixer si ottengono altri due suoni l’uno è la somma dei primi due, l’altro, è qui il nostro caso, la differenza. Il fenomeno essendo acustico si può includere in quelli della natura del suono, ed essendo il mixer l’anima del suono (timbro) del theremin, si dimostra la legittimità di considerarlo uno strumento elettronico ma con “anima acustica”.
Breve storia
Il theremin (in passato chiamato thereminvox o anche eterofono) fu inventato dallo scienziato e violoncellista russo Lev Sergeivitch Theremen (San Pietroburgo, 15/08/1896 - Mosca – 03/11/1993) durante la prima guerra mondiale mentre lavorava ad alcuni esperimenti per l’esercito, si accorse che amplificando il suono prodotto dagli oscillatori si poteva variare l’oscillazione (intonazione) semplicemente avvicinando o allontanando la mano dai circuiti elettronici. Questa scoperta convinse Theremen a studiare meglio il fenomeno fino a produrre un vero e proprio strumento musicale che chiamò eterofono. L’invenzione incuriosì molto Lenin che ordinò la divulgazione della scoperta nell’intera Europa, così Theremen partì per le maggiori capitali riscuotendo un notevole successo. La vera svolta però, avvenne a N. York nel 1928. Presentò la sua invenzione a musicisti e imprenditori, allo stesso tempo continuò a perfezionare l’invenzione e provvide ad anglicizzare il suo nome in Leon Theremin, cambiando anche il nome dello strumento con il suo. In questo periodo di intensa attività imprenditoriale, conobbe la compatriota e violinista Clara Reisember (anglicizzata in Clara Rockmore) che divenne la più importante interprete dello strumento. Leon Theremin concesse i diritti per la costruzione del theremin alla RCA, ma non fu un successo, la crisi del ’29 e il difficile utilizzo dello strumento non contribuirono alla vendita. La brillante carriera imprenditoriale dell’inventore si interruppe nel 1938 in circostanze poco chiare, pare sia stato rapito dal NKVD (il KGB di allora) e condotto in Russia dove collaborò con i servizi segreti. Lavorò anche all’universita di Mosca, dedicandosi al perfezionamento del Theremin con l’aggiunta della tastiera e ad uno con capacità polifoniche, del quale però non è rimasta traccia.
Lo scienziato inventò altri strumenti particolari, il terpisitone (1930) ancora più particolare, era un dispositivo collegato ad una serie di sensori disposti sotto il palco del teatro in modo da produrre suoni in base al movimento dei ballerini. Il rithmycon (1930) invece era capace di generare ritmi. Il theremin-cello (1932) molto simile ad un violoncello ma elettronico. Al posto delle corde aveva un nastro magnetico, il volume veniva regolato da una leva, mentre il timbro da due manopole rotanti poste sul corpo (cassa armonica) dello strumento. Nel 1991 Theremen tornò in America per salutare gli amici che lo credevano morto e nel 1993 morì
Il funzionamento e gli aspetti musicali del Theremin
Il theremin è uno strumento monodico. Costituito di molte componenti elettroniche raccolte in una scatola sulla quale sono installate due antenne molto sensibili. Lo strumento si suona con il movimento delle mani rispetto alle antenne, e senza toccarlo.
L’antenna d’intonazione, è posta sulla desta in senso verticale. Serve a dare l’intonazione al suono, più la mano si avvicina più diventa acuto (note alte), viceversa allontanando la mano si ottengono i suoi gravi (note basse). L’antenna del volume, di forma circolare è posta a sinistra in senso orizzontale. Serve a regolare il volume del suono, maggiore è la distanza tra la mano e l’antenna, maggiore sarà il volume del suono. Per i suonatori mancini le antenne sono disposte al contrario. Generalmente alle spalle del suonatore si installa un diffusore di suono a forma romboidale.
Lo strumento permette un assoluto controllo dell’intonazione, può suonare praticamente tutte le frazioni di suono contenute in un’ottava (del tono ½; ¼; ecc.) tanto da risultare difficile per l’uomo che non può percepire tutte le differenza con il solo uso dell’orecchio. Questa caratteristica è praticamente la stessa del violino che non avendo tasti può suonare anche i suoni che altrimenti sarebbero impossibili, impossibili come per la chitarra ad esempio. Come per molti strumenti ad intonazione variabile (gli archi e gli ottoni) l’uso del vibrato è molto frequente, e proprio per evitare note sgradevoli nell’intonazione, che si preferisce dare a queste, un margine di tolleranza, appunto ottenuto con il vibrato. Il controllo del volume garantisce la gestione dell’interpretazione. In pratica si può decidere di suonare suoni molto silenziosi o molti forti, ma questi sono solo gli estremi di tutta una tecnica sviluppatasi negli anni sul theremin. Ascoltando lo strumento, e ancor meglio vedendo qualche video, si può osservare come l’esecutore abbia molte possibilità di muoversi nell’ambito musicale e non solo in quello del suono. Una testimonianza video c’è stata lasciata dalla celebre theremista Clara Rockmore. L’artista ha sviluppato una tecnica che prevede l’uso delle dita della mano destra, quasi come uno strumento convenzionale le dita si muovono nell’aria come a toccare delle corde immaginarie. Con la giusta tecnica si possono produrre melodie, modulazioni, cromatismi, progressioni, arpeggi, glissati, inoltre, il movimento del brano non è un problema, si possono suonare anche andamenti veloci. La Rockmore, non si è limitata solo a questo ma ha anche pensato all’aspetto interpretativo, riuscendo a produrre diversi attacchi del suono con l’uso consapevole del controllo sul volume. In pratica, ottiene staccati, legati, sforzati, rubati, e tutto quanto è indispensabile per suonare i brani della più alta tradizione romantica, come la musica di Sergej Rachmaninov. Per un uso didattico esiste il manuale “Clara Rockmore Meyhod for theremin” diffuso su internet gratuitamente e in diverse lingue.
Interpreti
L’interprete più importante di theremin, è stata la Russa Clara Reisemberg (naturalizzata in Clara Rockmore), allieva dello stesso inventore, con alle spalle un passato da violinista (a sette anni il suo primo concerto) a seguito di una malattia dovette rinunciare al violino e trovò nel theremin un eccezionale sostituto. Nell 1975 incise il disco “The art of the theremin”. La casa editrice Delos ha prodotto un cd, reperibile sui canali internet. Un video prodotto dalla Big Briar, Inc & Olen Productions, Ltd – Clara Rockmore “The Greatest theremin Virtuosa”.
Attualmente la musicista di theremin più affermata è la nipote e allieva dell’inventore Lydia Kavina, musicista che non rifiuta l’uso del theremin a transistor. Ha svolto molti concerti per la radio e in giro per il mondo. Ha suonato nella colonna sonora di “Ed Wood” del regista Tim Burton. Nel 1999 ha pubblicato un cd intitolato “Music from the Ether”. Recentemente è uscito un cd edito dalla Teleaura, si tratta di un live suonato in Italia a Colletta di Castelbianco, località di Albenga (GE).
Il particolare strumento è composto da due oscillatori d'intonazione, un oscillatore di volume, da resistenze o condensatori dimensionati, un filtro passa basso, un filtro passa banda e demodulatore, un VCA Voltage Controlled Amplifier e un mixer.
Altri musicisti: Jason Barile, Samuel Hoffman.