C’è una storia molto lunga alle spalle.
Gennaio 1986. Finisco il Servizio Civile e ho sùbito l’occasione per lavorare in parrocchia.
I giovani stanno preparando la Giornata per la vita. Mi metto al lavoro per coinvolgere tutta la comunità nella celebrazione eucaristica del 2 febbraio con l’obiettivo, anche, di dare particolare importanza alla formazione liturgica, partendo dal canto. Così pubblico il primo libretto con musicassetta “… e cantando riscopri la Vita”, con i canti della Messa scelti per quell’occasione ed altri per la riflessione. Forse è la prima volta che si canta il ritornello del salmo responsoriale. Produco altri 6 libretti fino al Natale 1987.
Nel frattempo (dicembre 1986) mi rendo conto che manca un’attenzione specifica al servizio della proclamazione della Parola nella celebrazione eucaristica. Il parroco vuole che per ogni lettura ci sia un lettore, ma, secondo me (e lo faccio presente) non c’è un aiuto, una formazione per coloro che, quasi in modo forzato, prestano questo servizio. Così inizio a stampare foglietti con le letture domenicali e ad intensificare l’organizzazione di turni dei lettori (che in qualche modo era già presente). In questa impresa si unisce a me Stefano Ghezzi. Con l’aiuto delle suore faccio in modo che tutti i lettori abbiano la possibilità di leggere, almeno qualche minuto prima, la lettura che dovranno proclamare. A questo servizio si uniscono Carla, Bepo, Celestina, Danilo e, cammin facendo, Maria Teresa ed altri. Con loro i lettori possono avere i testi anche qualche giorno prima.
Riesco ad ottenere dal parroco di aggiungere al “programma pastorale”, già molto intenso, due interventi: uno di preparazione “immediata” alla liturgia della Parola domenicale, l’altro di preparazione “remota”, liturgica e tecnica, al servizio del Lettore. Utilizziamo la guida "Parola del Signore". I due interventi vengono collocati mezz’ora prima di convocazioni per la catechesi e per la formazione degli operatori pastorali. Stefano Ghezzi mi aiuta a preparare gli incontri per la liturgia della Parola domenicale e poi per la produzione di strumenti cartacei.
Cerco di capire la situazione di fronte alla quale mi trovo a riguardo della liturgia. Dal punto di vista teorico tutto funziona bene; anche sulle pagine del Bollettino parrocchiale vengono ribaditi i nuovi concetti del rinnovamento liturgico confluiti nel Concilio Vaticano II. Tuttavia, dal punto di vista pratico, si agisce con la mentalità preconciliare: prevale lo stile “gerarchico”, dell’imposizione e non della condivisione, con il quale, invece, si ricerca e ci si forma insieme; certo, con le varie competenze e ruoli, ma all’interno della Chiesa pensata come “Popolo di Dio”.
Comunico il mio disagio al parroco e la risposta è: “hai bisogno di un anno sabbatico”. Quindi fermo la mia presenza diretta in parrocchia (ottobre 1987), ma continuo a stampare i foglietti delle letture e proseguo, con l’azione delle persone citate in precedenza, ad aiutare, in qualche modo, i lettori.
Novembre 1989. Dopo due anni di interruzione, pubblico il libretto n. 8 di “… e cantando riscopri la Vita” con il titolo “Come luce che rischiara il cammino”. Il primo tema preso in considerazione è il dono della Parola di Dio. Nel primo articolo, infatti, parlo della proclamazione della Parola nella celebrazione eucaristica. Passo in rassegna tutti “gli attori” della liturgia della Parola, soffermandomi in particolare sul ministero del lettore e concludendo con l’importanza di costituire un gruppo liturgico. Nel secondo articolo ritorno sul tema del canto, sintetizzando un piccolo, ma denso documento della Diocesi di Bergamo che accompagna la pubblicazione del libro dei canti “Canta e cammina” (1985).
A questo punto il mio impegno si concentra sulla proclamazione della Parola. Interrompo le pubblicazioni dei libretti di canti con musicassetta e intensifico la stampa delle letture domenicali da far avere ai lettori incaricati di proclamare le letture. “Nascono” i libretti delle letture nei quali, oltre al lezionario domenicale, inserisco anche alcune rubriche: formazione dei lettori, vita della Chiesa, catechesi, preghiera. Dopo alcuni libretti di sperimentazione nel tempo pasquale del 1990, con questa modalità pubblico il lezionario dei tre anni liturgici: 90-91, anno B; 91-92, anno C; 92-93, anno A. I libretti hanno dei fori che consentono, per chi può, di conservarli in raccoglitori. Negli anni successivi riciclo, dove necessario, questi libretti, soprattutto per il fatto che contengono indicazioni per la formazione del ministero del lettore.
Settembre 1999. Finisce il mio “anno sabbatico”. Grazie a don Pierangelo mi ritrovo reinserito in comunità nella pastorale catechistica. Visto che la mia passione è la liturgia, ho la possibilità di sviluppare il rapporto tra catechesi e liturgia. Mentre continua il lavoro con i lettori, adesso posso riprendere anche il servizio del canto liturgico. Mi sono tenuto aggiornato leggendo articoli su questo argomento e acquistando spartiti, musicassette, dischi e poi CD. Il progetto catechistico a cui do inizio insieme ai catechisti poggia su tre “pilastri”. Il primo è l’Eucarestia domenicale. Anche la catechesi ha il suo centro nell’Eucaristia e per rendere evidente questa centralità vogliamo aiutare i bambini e i ragazzi a celebrare l’Eucaristia domenicale della comunità (quella delle 10,30), nella convinzione, però, che solo una celebrazione autentica degli adulti può educare le nuove generazioni a fondare la propria vita sul mistero pasquale di Cristo. Sono gli adulti che devono preparare la celebrazione, tenendo in considerazione la presenza dei fanciulli e dei ragazzi alla Messa centrale della comunità. La loro partecipazione può essere stimolata con il canto. È qui che nasce il “libretto azzurro”. Nell’azione catechistica il canto occupa un ruolo importante. Vengono proposti canti legati ai percorsi catechistici e canti liturgici. Questi ultimi vengono inseriti nella celebrazione eucaristica delle 10,30. Si sviluppa, così, un repertorio di canti per la celebrazione, soprattutto per i tempi forti dell’anno liturgico. Si cerca anche di intervenire su parti essenziali della Messa, come la preghiera eucaristica, utilizzando in particolare la I Preghiera della Messa con i fanciulli. Viene dato risalto al salmo responsoriale, che è sempre cantato. Per il canto al Vangelo si cerca di dare autenticità a questo rito, con il quale si accoglie Cristo Parola vivente (correggendo l’utilizzo di canti non appropriati, come, per esempio, il cosiddetto “alleluia delle campanelle” che non è un canto al Vangelo, ma, eventualmente un canto finale.
Il progetto catechistico continua anche con l’arrivo del nuovo parroco (ottobre 2003). Tuttavia piano piano si spegne. Non diventa patrimonio della parrocchia, ma resta legato a me. Così, già nel 2007, può essere considerato finito, quando, per fatiche fisiche e relazionali, il gruppo catechistico si ricompone. Lo prende in mano il parroco e io mi dedico solo al canto liturgico e al servizio dei lettori. È stata, comunque, una bellissima esperienza personale e comunitaria, nella quale ho sperimentato l'azione dello Spirito che agisce anche attraverso persone povere e con poche capacità come me. D'altronde è Lui che fa tutto.
Gennaio 2008. Nuovo tentativo di dare valore al Servizio della Parola.
Chiedo al parroco di poter convocare per il 17 gennaio 2008 un incontro sul Ministero del Lettore e la Liturgia della Parola. Lo gestisco io che non faccio altro che prendere in mano tutto il materiale già presentato nel 1989 (il libretto “Come luce che rischiare il cammino”) e riproporlo ai partecipanti (in sintesi). Tuttavia, come al solito, non serve a niente. Cosa manca? Non c’è una pastorale liturgica! Anche oggi (2024) questa mancanza pesa parecchio.
Comunque continuo con la solita distribuzione delle letture e con la cura della liturgia della messa domenicale delle 10,30.
Cerco di organizzare un “Gruppo liturgico”. Le persone ci sono. Si tratta di avere la possibilità di formazione ed anche una presenza “ufficiale” nella comunità. Il gruppo deve nascere dal Consiglio pastorale. Questa è la mia convinzione. Per questo vedo come evento favorevole la costituzione del nuovo Consiglio pastorale il 24 settembre 2010, in conformità con quanto stabilito dal 37° Sinodo diocesano. Facendo riferimento allo Statuto-Quadro del CPaP emanato dalla Diocesi nel 2008, dove all’articolo 6d si afferma che “sono organi del Consiglio alcune Commissioni di lavoro… che hanno lo scopo di approfondire la conoscenza di particolari problemi e di presentare al Consiglio gli elementi utili per una valutazione in merito”, faccio proporre ad alcuni componenti del Consiglio la costituzione di una Commissione liturgica, con lo scopo di fare un quadro della situazione liturgica a Curnasco e di formare un Gruppo liturgico. La Commissione inizia il suo lavoro e continua per tre anni, ma non si arriva mai alla ufficializzazione da parte del Consiglio pastorale della costituzione di un Gruppo liturgico. Questo comporta che le singole persone agiscono, sì, nel settore liturgico, proclamano la Parola, animano il canto, curano gli arredi sacri, gli addobbi floreali e di altro genere, ma senza una formazione liturgica, un disegno comune di azione: manca una pastorale liturgica.
Così, dopo l’esperienza della Commissione liturgica (2011-2014), non mi resta altro che continuare come ho sempre fatto: attraverso vari strumenti diffondere idee e materiale di formazione liturgica. Già dal 2010 la posta elettronica era diventata veicolo di scambi tra me, Rossano e Mary, Marco, Maria Teresa, Danilo. Ci siamo lanciati anche con Dropbox. Ora è il momento dei siti internet gratuiti e facili da usare anche per chi non è esperto. Nel 2016 mi affido a Google e con il semplice account che ho già per la posta elettronica posso pubblicare ciò che voglio in internet: tutti possono vedere. Nessuna spesa. La parte tecnica (il linguaggio informatico) è automatico. Io devo imparare semplici operazioni che non richiedono competenze particolari. Certo, non c’è la qualità dei siti a pagamento, ma per me è già fin troppo.
Ecco come e perché nasce questo sito internet.