La festa di Carnevale risale al periodo greco-romano ed è legata alle cerimonie
pagane in onore del dio Saturno, per propiziare un raccolto copioso.
Più tardi è entrato a far parte del calendario liturgico ponendosi tra
l'Epifania e la Quaresima.
Il termine "carnevale" deriva, infatti, da "carnevalare" (carnem levare)
che significa astenersi dal mangiare carne a partire dal primo giorno di Quaresima,
vale a dire dal giorno successivo alla fine del carnevale, sino al "giovedì santo" prima della Pasqua.
Nel medioevo il giovedì e martedì prima delle ceneri venivano detti "grassi"
e si festeggiava con ricchi banchetti e ogni tipo di divertimento.
Il vero scopo del carnevale è la purificazione.
Un particolare, infatti, unisce tutti i luoghi il giorno in cui i carri allegorici sfilano
mostrando le proprie maschere e cioè il funerale di un enorme "omaccione",
che altro non è che l'anno vecchio che muore e porta via con sé tutti i mali passati.
L'ultimo giorno di Carnevale è il così detto "giovedì grasso" che cade il 47° giorno prima di Pasqua.
Il Carnevale è la celebrazione del travestimento.
Chiude il carnevale il mercoledì delle ceneri.
La celebrazione delle ceneri nasce a motivo della celebrazione pubblica della penitenza.
Sono le ceneri benedette, ricavate bruciando i rami d’olivo dell’anno prima, formando una croce.
Il rito, dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli che sarebbero stati assolti
dai loro peccati la mattina del giovedì santo.
Nel tempo il gesto dell'imposizione delle ceneri si estende a tutti i fedeli e
la riforma liturgica ha ritenuto opportuno conservare l'importanza di questo segno.
fonte http://bambinodimamma.blogspot.it/
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