LA CASCINA
C'era una volta una cascina in mezzo ai boschi,
si saliva per una stradina ripida in mezzo ai castagni ed ai pini e...arrivati in cima,
davanti agli occhi si presentava uno spettacolo stupendo:
un immenso pianoro con un laghetto alimentato da una sorgente,
pieno di trote e di girini, da cui usciva un ruscello che attraversava una pineta
e delle rive lungo le pendici della montagna, dove un tempo veniva coltivata la vite.
La cascina era a due piani, tutta bianca con annesso un casotto con il forno a legna,
un faggio enorme di fronte ed una fila di tigli profumati lungo un sentiero che scendeva nel prato.
Non si sentiva alcun rumore, l'aria era pulita e l'acqua limpida e cristallina si ricavava da un pozzo.
Non c'era corrente elettrica, ne gas, ne telefono...si usavano le batterie per la luce
ed una volta alla settimane si ricaricavano col generatore.
Il riscaldamento era a legna con un grosso camino sempre scoppiettante
in mezzo al salone rivestito di perline ed una stufa "economica" su cui cucinare il cibo.
Nella pineta c'era una stalla dove viveva un cavallo bianco di nome Ulisse
con due pecore: Principessa e Pasquetta ed una capretta tibetana chiamata Penelope e detta Penny.
Nel pollaio c'erano le galline ed un oca-cigno di nome Giulietta.
I cani erano quattro: Chicca, Simba, Zora e Mara e i gatti tre: Violetta, Ciclamino e la figlia Pallina.
C'erano anche una coppia di pavoni, un pappagallo ed un merlo indiano e due tacchini.
Le giornate passavano veloci lassù ed un bel giorno arrivò Camilla, una capra tutta nera,
che dopo qualche mese partorì Carlotta una capretta bianco-nera,
mentre un'altra caprettina di nome Fata venne adottata ed allattata col biberon.
Qualche settimana prima di Natale, un piccolo asino salvato dal macello e battezzato Biagio,
fu trasportato alla cascina con una jeep.....
purtroppo, mentre scendeva, gli si impigliò un piede nello sportello posteriore
e si procurò una frattura....Venne subito soccorso e steccato,
ma il legno usato gli procurò una ferita e così il poverino prese il tetano....
I suoi padroni fecero di tutto per curarlo e salvarlo ma il suo destino era un altro,
infatti la mattina seguente il giorno dell'Epifania se ne andò per sempre,
lasciando tutti nelle più profonda costernazione.
In quel periodo la neve era scesa copiosa ed aveva coperto tutta la proprietà rendendo il paesaggio,
un paesaggio da fiaba...tutto era bianco ed immacolato,
il silenzio regnava sovrano e gli uccellini venivano fin sulla porta di casa a cercare le briciole di pane.
Il pane, profumatissimo, si faceva alla domenica nel forno a legna.
Passarono 2 mesi e la notte del 9 marzo, con un vento che imperversava fortissimo,
scoppiò un terribile incendio che bruciò tutta la montagna.
Le fiamme altissime circondarono la cascina, suonarono le campane giù in paese
e tutte le persone volenterose con i vigli del fuoco, corsero ad aiutare
a tenere lontano le fiamme dalla casa e dalla stalla.
Il caldo era insopportabile, l'aria irrespirabile e si passò tutta la notte a domare l'incendio che,
verso i primi bagliori dell'alba, si spense..
Grazie all'aiuto di queste persone altruiste, la cascina rimase indenne, ma tutto attorno era carbinizzato..
Dopo neanche una settimana ritornò ancora la neve ed il bianco nascose il nero della montagna....
e nevicò, ed ancora nevicò, fino a che la neve raggiunse i 90 centimetri di altezza...
Lo scenario era completamente cambiato, ma il disagio "no"....il pozzo si prosciugò
e l'acqua venne a mancare e dovette essere trasportata fin lassù nei bidoni
con una jeep della "protezione civile"....ancora una volta l'aiuto dei volontari risultò determinante.
Finalmente smise di nevicare ed il sole riapparve nel cielo azzurro e piano, piano sciolse la neve...
l'acqua ritornò a riempire il pozzo
e la primavera bussò alle porte...il prato rinverdì, i fiori sbocciarono,
le piante misero di nuovo le foglie, gli animali ripresero a pascolare,
l'aria si intiepidì e proprio in quel periodo arrivò un altro ospite: un'asinella anche lei destinata al macello.
Le fu dato nome Giorgina. A Giorgina si aggregò un pony shetland che si chiamava Pony...
i due strinsero subito amicizia, tanto che, dopo 12 mesi nacque un bardotto che, però, morì soffocato durante il parto.
....e giunse l'estate, il tempo del fieno e delle lucciole.
Le notti erano calde, il cielo pieno di stelle e la luna brillando alta nel cielo, illuminava tutto a giorno.
Il silenzio era rotto solo dal verso di qualche uccello notturno e dal fruscìo degli animaletti del bosco.
Le camere erano inondate dal profumo del fieno appena tagliato e sistemato nel fienile,
mescolato al buon odore della legna accatastata nella legnaia e preparata per l'inverno seguente.
Di giorno il sole picchiava forte, ma il faggio davanti alla cascina faceva ombra con le sue foglie
e permetteva di dondolarsi sull'amaca al fresco.
Gli animali pascolavano nel prato e si abbeveravano nel laghetto dove, nel frattempo, erano nate le rane...
i due tacchini partivano tutte le mattine verso la montagna e tornavano nel pomeriggio inoltrato
con il becco viola per la grande scorpacciata di mirtilli...
il cavallo si grattava contro le piante di prugne e di pesche per far si che queste
cadessero a terra e così lui e gli altri equini potessero mangiarsele tutte.
Le api laboriose riempivano le cellette di buon miele,
i cani si tuffavano nel laghetto per trovare un po' di refrigerio,
i gatti invece sonnecchiavano pigramente tutto il giorno,
mentre il pavone si divertiva a fare la ruota per mostrare a tutti la bellezza delle sue piume.
Ma anche l'estate passò e venne l'autunno, le foglie incominciarono a cadere,
il bosco cambiò colore, il paesaggio sembrò diventare un quadro dipinto dalla natura,
arrivò il tempo delle castagne e le giornate si accorciarono sempre di più
e giunse così l'ora di accendere la stufa e di prepararsi per l'inverno imminente.........
....e così le stagioni si susseguirono e la vita della cascina continuò ancora per tanti anni...
gli animali vissero felici e contenti con i loro padroni, mentre tutto intorno la natura continuava il suo corso.....
passavano i giorni, le settimane, i mesi, gli anni, le gioie ed i dolori, le preoccupazioni e le soddisfazioni....
era la ruota della vita che continuava a girare ed impartiva le sue lezioni
nel bene e nel male a tutti indistintamente, esseri umani ed animali...............
LA STORIA DI ULISSE
Il mio nome è Ulisse,
sono un cavallo dal mantello bianco come la neve spruzzato di lentiggini color "terra di Siena bruciata".
Sono nato nella ex-Yugoslavia e lì ho vissuto fino all'età di 11 anni:
La mia vita è stata molto faticosa,dovevo lavorare tutto il giorno,
trasportare carichi di legna sulla schiena ed avevo poco da mangiare e da riposare.
Poi un brutto giorno mi hanno caricato su un treno con tanti altri cavalli:destinazione l'Italia ed il macello.
Stipati nei vagoni,senza acqua da bere e fieno da mangiare,
fermi alle stazioni per ore ed ore sotto il sole cocente,
parecchi dei miei compagni di viaggio sono morti di stenti,
io invece sono riuscito a sopravvivere e così mi hanno trasferito a Castelletto Ticino per essere macellato.
Che tristezza e che paura in quell'orrendo posto!!!!
Ma ecco che il giorno prima della mia macellazione arriva la mia futura padrona e
fra tanti sceglie proprio me,salvandomi così da una morte orribile.
Con lei ho vissuto per altri 26 anni, sono stato curato (avevo l'enfisema polmonare),amato,coccolato e viziato.
Ho avuto, finalmente,una stalla tutta per me con una bella e confortevole lettiera,
fieno,carote,mele,carrube ed acqua fresca a volontà ed un enorme prato dove pascolare.
D'estate mi faceva le trecce alla criniera per non farmi sudare.
D'inverno c'era sempre una coperta pronta per ripararmi dal freddo.
Ho avuto tanti amici: 14 cani, 2 pecore, 5 capre, 2 asinelli, 1 pony,
una cavallina storna, una cavalla purosangue inglese, 5 gatti,
2 pavoni, un'oca-cigno,2 tacchini e tante galline.
Le piaghe che avevo sulla schiena quando sono arrivato,piano,piano sono guarite
e piano,piano ho dimenticato il mio duro passato.
Ho fatto delle bellissime galoppate nell'immenso prato
e nei giorni d'autunno parecchie volte sono scappato nel bosco
a mangiare le castagne cadute dagli alberi.
Purtroppo,però,gli anni sono passati in fretta ed io sono arrivato al mio 37°compleanno
ed alla fine della mia lunghissima vita.
E così un giorno la mia padrona, quando ha visto che non ce la facevo più,
ha deciso di farmi addormentare per sempre in maniera dolce....
e così, dolcemente, me ne sono andato e sono volato in cielo,nei bei pascoli celesti....
ora sono diventato un angelo,un angelo bianco e da quassù veglierò
sempre su di lei fino alla fine dei suoi giorni.....
ecco,questa è la mia storia,la storia di un cavallo di nome Ulisse....
LA STORIA DI PONY
Il mio nome è Pony (detto anche Little Pony)....
Sono un piccolo pony di razza Shetland.
Tutto bianco con due grossi occhioni marrone-scuro,
nascosti da una folta e lunga frangia (il famoso ciuffo alla little....pony).
Ho 29 anni e la mia storia è iniziata 27 anni fa',
quando ancora puledro mi hanno tolto alla mia mamma per mettermi
come premio in un torneo di bocce.
Sono stato "vinto" da un signore che, non avendo un posto dove mettermi,
mi fece una specie di box con delle vecchie persiane nella sua fabbrica di ombrelli.
Mi sentivo molto solo in quel posto ed appena potevo scappavo in un prato lì vicino,
dove sapevo che viveva un cane, per cercare un po' di compagnia.
Così passavo le mie giornate, finchè il mio padrone si stufò di me e decise così di togliermi di mezzo.
Chiamò il macellaio che però per mia fortuna, grazie alla mia bellezza,
si rifiutò di uccidermi e consigliò di regalarmi a qualcuno intenzionato a tenermi.
Fu così che finii ad Agrano in una cascina dove c'era già un folto gruppo di animali,
tra cui un cavallo bianco che diventò subito il mio "idolo"...
Conobbi anche un'asinella sarda di nome Giorgina che mi rese padre.
Dopo di me arrivò un'altra cavallina, una croata pomellata grigia
che però dopo neanche un anno morì a causa di un brutto enfisema polmonare
nonostante le cure intense a cui fu sottoposta.
In seguito si aggiunse alla già numerosa "combriccola" Nazarina,
una cavalla purosangue inglese, baia, che in passato aveva partecipato
a diverse corse di galoppo a Milano, a Roma ed anche all'ippodromo di Parigi.
Che giornate stupende abbiamo passato in quel posto meraviglioso!
Era il nostro paradiso!!!!
Quante volte siamo scappati tutti assieme su per la montagna in cerca
di altre varietà di erba da mangiare e quante galoppate su e giù per i pendii,
in mezzo ai pini, fino a quando sentivamo la nostra padrona che, verso sera,
veniva a cercarci per ritirarci nei nostri box per la notte, dove
trovavamo ad attenderci acqua fresca, buon fieno e le immancabili carote miste a
carrube e mele.....ah! che bontà!
Ma gli anni sono passati veloci e,purtroppo, uno alla volta se ne sono andati tutti
ed alla fine siamo rimasti solo io ed il mio amico Ulisse con l'ultimo dei cani, Trovato.
Qualche mese fa', anche loro due mi hanno lasciato e sono volati in cielo....ora sono rimasto da solo.
Ormai sono un vecchietto anch'io, esco ancora nel prato a pascolare
ma faccio fatica a masticare ed a correre e sto diventando cieco.
Ho nostalgia dei miei amici e spesso ripenso alle nostre folli galoppate con la criniera al vento,
il sangue che pulsava nelle vene ed il cuore che batteva all'impazzata.
Non so quando, ma so che un giorno me ne andrò anch'io e so con certezza
che loro saranno là ad accogliermi ed allora riprenderemo a galoppare tutti insieme, per l'eternità....
Un lungo nitrito e via....
la luce negli occhi,
il vento nelle criniere
e nei nostri cuori, la libertà....
p.s.: Pony se ne è andato 3 anni dopo, in una piovosa domenica di dicembre 2008,
per un attacco cardiaco dovuto all'età avanzata...ed ora galoppa felice coi suoi amici nei verdi pascoli celesti...
VI VOGLIO BENE CARI AMICI, SARETE SEMPRE NEL MIO CUORE!!
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