Data pubblicazione: 1-ott-2018 8.01.38
La dislessia non è una malattia ma una âneurodiversitĂ â. Secondo i ricercatori, il cervello dei dislessici è organizzato in modo un po' diverso. Per questo, da una parte faticano a leggere, dallâaltra, spesso, hanno un QI piĂš alto della media.
La dislessia fa parte dei cosiddetti Disturbi Specifici dellâApprendimento (DSA). Spesso si usa la parola dislessico in modo generico, per indicare tutti i DSA, ma ognuno ha caratteristiche precise:
⢠Dislessia: è la difficoltà a imparare a leggere, a tradurre il codice scrittura (grafema) in parola (fonema); la dislessia è la difficoltà nella correttezza e nella rapidità della lettura.
⢠Disgrafia: è la difficoltà a tracciare graficamente le parole.
⢠Disortografia: è la difficoltĂ a trattenere e riprodurre lâortografia delle parole.
⢠Discalculia: è la difficoltà a rendere automatici i processi di calcolo e di elaborazione dei numeri.
In Italia esiste una legge sui Disturbi Specifici dellâApprendimento, la legge 170 dellâ8 ottobre 2010 , che li definisce, tutela il diritto allo studio dei ragazzi con DSA e dĂ alla scuola alcune linee guida per riflettere sui metodi di insegnamento.
In chi ha un disturbo dellâapprendimento è compromessa lâautomatizzazione di processi come lettura, scrittura, calcolo: non significa che non imparano a leggere scrivere e fare i conti, ma che lo fanno con lentezza e scarsa accuratezza.
Quando comunemente si usa la parola dislessico, in genere si include anche un insieme di sintomi che non si applicano esclusivamente alle funzioni di lettura e scrittura; i piĂš ricorrenti e attualmente accreditati sono:
⢠Deficit della memoria a vari livelli
⢠Lentezza e affaticabilitĂ rispetto allâapprendimento scolastico
⢠Difficoltà di concentrazione
⢠Disturbi motori e di ritmo
⢠DifficoltĂ di âshiftingâ, cioè di passare rapidamente da unâattivitĂ a unâaltra
⢠Scarsa abilità di stima temporale e di orientarsi nel tempo
CENTRO SPECIALISTICO DSA MILANO
testo di Francesca Magni
FONTE: