Diario di viaggio

Mar nero

Giovedì 24/5/12 Si parteeeeeee. No si rimandaaaaaa causa qualche problema lavorativo, uno dei soci posticipa la partenza.

Domenica 27/5/12 LA PARTENZA Data stabilita per l'avventura in terra Turca.

Ore 4'30 del mattino località Poltragno comune Lovere (Bg) cielo scuro e nuvoloso, un accenno di pioggia subito cessata, il rombo del v/strom al quale si aggiunge ben presto quello del Transalp e del Bmw. Solite frasi per smorzare l'ansia che accompagna "scampagnate" di questo tipo.

Manca all'appello il quarto "moschettiere" che stavolta ha deciso per un giro in solitaria diverso dal solito, una camminata di 1050 km che lo porterà a calcare terre spagnole, il Cammino di Santiago de Compostela con partenza da Lourdes e arrivo a Finisterre.

Stiamo montando sulle moto quando nel buio vediamo una luce che si avvicina, un tizio con un faretto sul capo, un mantello antipioggia addosso e un bastone in mano,"Non potevo mancare all'appuntamento dice "Ci lascia per un attimo interdetti...è il Nostro Quarto Moschettiere!!!! gli abbracci si sprecano, la commozione è palpabile, cercare di buttarla sul ridere è per me impossibile, piango. Dopo qualche foto abbraccio forte mio figlio e partiamo.

Via veloci verso l'autostrada, nessuno in giro, l'aria è frizzante, soste tecniche in autostrada e giù a macinare km Trieste, Lubiana, Zagabria, 30 km prima di Belgrado tempesta, sembrano sassate ma per fortuna dura poco, poi un diluvio d'acqua ci accompagna fino a Pirot vicino al confine Bulgaro dove troviamo alloggio.

Motel Tiha Noc sulla strada, ci fanno parcheggiare le moto in un grande garage, dopo una bella doccia una cena ristoratrice sistema anche lo stomaco. Stanchi ma felici per essere arrivati fin lì (1330 km in un giorno sono un bell'andare) andiamo a letto.

Lunedi 28/5/12 ARRIVO A ISTANBULRipartiamo al mattino e la pioggia ci accompagna nell'attraversamento della Bulgaria fin oltre il confine Turco. A Kapikule si perde un pò di tempo con la burocrazia delle dogane e arriviamo a Istanbul. La mia prima impressione è di panico totale, un mare di auto intasa tutte le corsie delle strade dell'immensa metropoli. Per fortuna il navigatore di Angelo funziona e ci guida verso il quartiere di Sultanahmet. Impieghiamo comunque qualche ora nel traffico caotico e strombazzante.

Fa caldo e la voglia di girare troppi alberghi manca, dal forum di Mototurismo qualche dritta ci è stata utile, troviamo alloggio al Bizantium Hotel & Suite parcheggiamo le moto in un garage poco distante.

Doccia veloce e inizia il nostro giro della città.

Lunedi 28/5/12 (sera), Martedi 29/5/12 (intera giornata) , Mercoledi 30/5/12 (mattina) Dedicati alla VISITA DI ISTANBUL ........

Mercoledi pomeriggio 30/5/12 LA COSTA DEL MAR NEROCi infiliamo nel caotico traffico di Istanbul, sempre guidati dal navigatore e puntiamo su SILE località sul Mar Nero. La strada è panoramica ma quando troviamo lo sterrato ci divertiamo di più!! per stradine... traverse arriviamo ad Agva, poi a Kerpe .

Dopo un bel pò di motocross rientriamo sulla statale e ci fermiamo per acquistare dell'acqua ad un chiosco, siamo a Cumhuriyet, il titolare un simpatico Greco ci propone una grigliata, sono le due e la cosa non può che farci piacere. Moto all'ombra e gambe sotto il tavolo. Costatine d'agnello, sukuc (salsiccette speziate) e bistecche di manzo contornate da patatine fritte e piattoni di verdura ci deliziano il palato. L'immancabile tè chiude una gustosa parentesi di viaggio.

Ripartiamo dopo aver pagato una miseria e fatto qualche foto di gruppo, arriviamo a Agva poi a Kefken dove dormiamo in un B&B a pochi passi dal mare, la guardia alle moto parcheggiate nel prato dell'abitazione la fa un cane enorme che incute timore al solo vederlo. La spiaggia è da favola, qualcuno del gruppo ne approfitta per farsi un bagno.

Giovedi 31/5/12 ALTOPIANO ANATOLICORipartiamo dopo aver dormito poco per il freddo e puntiamo su AKCAKOCA ci fermiamo lungo la strada a far colazione, un fornaio, quattro case fuori dal mondo è quel che cerchiamo dopo tanto caos cittadino, due panoni appena sfornati, quattro simit (panini al sesamo) e succo di frutta riempiono il vuoto dello stomaco. Quattro foto col proprietario del forno e quattro....chiacchiere (si fa per dire) col nonno e via verso stradine senza asfalto, in mezzo ai boschi troviamo una deviazione, ci viene in soccorso un camionista che ci "indirizza".

Via verso ZONGULDAK, strade e sentieri con paesaggi troppo...anonimi non ci entusiasmano e ci fanno accelerare il..passo, ci dirigiamo su Safranbolu (patrimonio mondiale unesco) arriviamo in centro, troviamo un albergo Hotel Kardelen Konaklari mettiamo gli abiti "turistici" e visitiamo la parte antica del villaggio.

Il dedalo di viuzze, le case( konak) in legno e pietra, i negozi artigiani con le ricamatrici al lavoro creano un'atmosfera particolare, volevamo visitare il Cinci Han (alloggi dei mercanti e caravanserraglio) ora hotel, peccato non ci hannno fatto entrare. Ritorniamo in hotel, doccia e via a cercare un ristorante.

Mangiamo pane appena sfornato e lahmacun, carne trita e speziata, una birra e un bel letto comodo ci aiutano la...digestione.

Venerdi 1/6/12 HATTUSA (Capitale dell'impero Ittita)Ripartiamo dopo la solita abbondante kahvalti (colazione) Eskipazar, Cankiri, Sungurlu arriviamo cercando le vie più panoramiche e ....tortuose a Hattusa nostra meta. Ci fermiamo davanti a un ufficio turistico, un addetto ci invita a entrare per un thè e nel frattempo ci spiega come visitare la città Ittita.

Cerchiamo subito un hotel e trovatolo Baskent Hattusa depositiamo i bagagli, ci mettiamo "comodi" e con le moto leggere visitiamo le rovine del sito archeologico, cinque km interessanti dove si "respira" un'aria di mistero. Risaliamo la strada e visitiamo un'altro sito dove sulle rocce sono scolpite figure di soldati ittiti e sacerdoti. Nello scendere vediamo altre moto con targa Italiana e fatto un rapido dietrofront socializziamo con i compatrioti.

Una buona cena Turca (ciorba e carne) una Efes , un cay (thè) poi fuori nel parcheggio dell'hotel Demiralan Baskent a guardare questo cielo stellato e la luna luminosa di Turchia per sentirci più vicini a casa, nei nostri viaggi il pensiero rivolto a casa è una costante.Tentiamo una connessione Skype con casa ma le linee sono "ballerine" spedire un sms dal cellulare diventa un problema, diamo la colpa alle anime Ittite che ci "guardano" dalle rovine dei loro villaggi, camminiamo su e giù nei prati intorno all'hotel cercando "campo"...finchè partito il messaggio ci ritiriamo in camera. Il sonno non tarda.

Sabato 2/6/12 ARRIVO IN CAPPADOCIAAl mattino ci svegliamo sempre presto, una regolata alla catena della Strommina, quest'anno mi ha creato non pochi problemi, un ramo incastrato tra catena e pignone probabilmente ha bloccato qualche rullo e la catena sbatte continuamente sul carter provocando rumori strani...risolvo il problema successivamente togliendo grasso dalla ralla di un camion e spalmando abbondantemente la catena. Partiamo dopo la colazione e puntiamo su Bogazliyan, Himmetdede, Urgup nostra meta. Troviamo alloggio a Urgup, hotel Assiana, www.assianahouse.com, veramente un posto fantastico, atmosfera antica, comodità moderne. La nostra stanza in tufo, caratteristica, sottoterra prende luce da un lucernario, arredata con molto buon gusto, ci colpisce la frescura veramente deliziosa. Solita doccia e via sulle moto a vedere le bellezze del luogo.

Visitiamo la parte bassa del paese, pare un villaggio d'altri tempi, l'hammam dall'architettura d'altri tempi conserva qualche antica vasca per le abluzioni ma il resto è ristrutturato in chiave moderna. Soliti negozietti straripanti di mercanzia e ristorantini discreti tutti con terrazza fanno cornice a piazze lastricate di pietra. Qualche iscrizione antica per noi indecifrabile, la piccola Moschea che al suo interno offre la serena calma che invita alla preghiera e alla riflessione. Niente a che vedere con le grandi Moschee visitate a Istanbul, caotiche e piene di turisti. Risaliamo sulle moto e ci dirigiamo verso Mustafapasa villaggio anticamente abitato da Greci che lo lasciarono nel 1923. Balconi e finestre scolpite richiamano i decori Ellenici. In piazza si trova la chiesa di Costantino ed Elena ma dà l'impressione di chiesa abbandonata, di contro bar e ristoranti paiono vivaci e pieni di turisti. Beviamo una limonata che finisce subito, il caldo è opprimente e ripensiamo alla strada del ritorno veramente pessima, la polvere che sollevano i mezzi in transito è impressionante!!ingurgitiamo una quintalata di polvere e ritorniamo in hotel. Spazzoliamo le tute, megadoccia e a piedi usciamo a cena. Ristorantino sulla piazza, mangiamo specialità del posto carne d'agnello con riso e verdure, ritorniamo in hotel e ci attardiamo sulla terrazza incantati dalle luci e dai fievoli rumori che giungono dal paese sottostante.

Domenica 3/6/12 CAPPADOCIA .....

Al mattino megacolazione in terrazza, il sole già scotta e dà alle pietre delle costruzioni una colorazione fantastica. Su indicazioni del titolare dell'hotel (che ci fornisce una cartina della zona) iniziamo il nostr o tour .... visita la pagina della Cappadocia ...

Consigliatissimo questo hotel di Urgup sia per la posizione, come per la struttura i servizi che la conduzione, veramente ok !!!

Lunedi 4/6/12 Lasciamo la CappadociaAl mattino solita megacolazione in terrazza, Angelo leggermente indisposto resta in hotel a preparare l'itinerario in quanto si decide di partire il pomeriggio, io e Eraldo andiamo a caccia di scorci panoramici. Incrociamo a un bivio Rommelq e soci che vanno verso il Nemrut Dagi, urlo un saluto. Ritorniamo più tardi all'hotel, Angelo sta già meglio, carichiamo le moto, scattiamo qualche foto alla famiglia dei gestori (visto il trattamento se lo meritano) e partiamo verso il Tuz Golu (Lago Salato) lago con una ridotta profondità (1/2 metri) sulla strada Agzikarahan con il suo caravanserraglio (in fase di restauro) che é un ottimo esempio del sistema di carovane in Anatolia. Anche qui foto a raffica. Prendiamo una deviazione per non entrare a Aksaray puntiamo su Attinkaya, in lontananza vediamo la terra scura delle paludi, più avanti il bianco del sale che contorna le rive del lago.Entriamo in superstrada e smanettiamo decisi verso Karacaoren, un pezzo di strada panoramica poi la deviazione verso Calis

utilizzando una stradina che costeggia un fiumiciattolo tra campi a perdita d'occhio e qualche casa sparsa qua e là, vediamo parecchie cicogne che si alzano in volo al nostro "rumoreggiare" qualche lunga biscia ci attraversa la strada, rompere questo incanto di silenzi ci pare un sacrilegio ma la curiosità di ... scoperte è forte.

Polatli la nostra meta si vede in lontananza e decidiamo di cercare alloggio che troviamo subito. All'Hotel Dua Tepe una buona doccia e un collegamento Skype "ballerino" con i nostri cari ci fan sentire meno la stanchezza del viaggio, una cena altrettanto buona ci tonifica il fisico.

Martedi 5/6 8/12

Al mattino Nasrettinhoca ci aspetta, seguiamo una panoramica verso Mihaliççik poi per vie "infinite" si va verso Nallihan, puntiamo su Bilecik lungo una strada panoramica che costeggia per lunghi tratti un fiume, lungo la strada l'episodio del "gelato" descritto in Turchia è..A Bilecik l'hotel Belekoma ci "offre" il meritato ristoro/riposo.

Mercoledi 6/6/12 Nuovamente a IstanbulSi riparte verso Iznik costeggiando per un tratto il lago Iznik Golu deviamo poi verso Altinova (sfuggendo a un violento temporale) che raggiungiamo dopo aver "smanettato" su una strada tortuosa in salita. Il Mar di Marmara si offre al nostro sguardo dopo uno "scollinamento"e la brezza marina è piacevole nel caldo asfissiante che ritroveremo una volta discesi a bordo mare. Decidiamo di prendere il traghetto a Yalova che ci porterà a Gebze evitandoci un centinaio di km "noiosi". Prima di imbarcarci tolgo una vite piantata nel pneumatico anteriore, naturalmente non cerchio il punto pensando ( a torto) di non aver forato.

Saliamo sul traghetto per primi, mezz'ora di mare e siamo sull'altra sponda. Scendiamo e mi accorgo che l'anteriore è sgonfio...cazzarola ho il necessario sotto la sella ma non avendo segnato il punto non capisco dov'è il buco (peraltro piccolo).Avanti per qualche km facendo le curve di forza,un benzinaio penso possa essere l'ancora di salvezza ma mi sbaglio,invece di gonfiare peggioro la situazione e nessuno viene in mio aiuto.Proseguo ancora fino a che su segnalazione di un passante mi dirigo a un...autolavaggio!!<<però riesco a gonfiare la gomma, intravedo la pubblicità di pneumatici poco lontano, mi ci dirigo e... fortuna un gommista peraltro velocissimo che individuato subito il forellino mi ripara il tutto per 15 Lire Turche.

Puntiamo sulla città, Istanbul ci ri/viene incontro con i suoi minareti, i suoi ponti, il suo traffico indescrivibile ma un balik ekmek (panino con pesce fritto) merita una sosta.

Ci fermiamo sulla grande piazza di fronte alla Torre di Galata parcheggiamo e i miei soci vanno a procurare il cibo mentre le nostre moto sono oggetto della curiosità dei passanti. Qualche foto è un peccato non scattarla e allora...clik, clik..e ancora clik!!

Si riparte attraversando Sultanahmet seguendo la straaffollata litoranea ci dirigiamo a Silivri dove distrutti cerchiamo alloggio, ci indirizzano a un hotel sul lungomare, ci arriviamo e subito ritorniamo sui nostri passi...un hotel cinque stelle, così conciati non ci avrebbero neanche fatto scendere dalle moto!!!

Ritorniamo sulla strada principale, l'hotel Ra Silivri mi dà l'aspetto di un albergo a ore ma vista la stanchezza....

Doccia e ormai col buio via a cercare un ristorante, entriamo in una specie di centro commerciale ad acquistare le pile per la macchina fotografica e troviamo un locale kebab, facciamo i conti e ceniamo, tre mega insalatone miste a carne, tre bibite e le ultime 39 lire se ne vanno!!tanto non ce le avrebbero cambiate nessuno.

Nonostante l'hotel non sia dei migliori dormiamo di sonni profondi anche dopo le 4'30 l'ora del canto dei Muezzin.

Colazione all'altezza dell'hotel, ti servono che sembra quasi ti mandino affan....ma va bene..tanto è una colazione. Puntiamo su Edirne lungo una strada scorrevole, veniamo affiancati da un motociclista con un 125 che a gesti ci fa capire che vuole fare una foto con noi.Ci fermiamo,fatta la foto lo "lasciamo guidare il gruppo" scelta rivelatasi azzeccatissima perchè in fondo a una lunga discesa una pattuglia col telelaser è in agguato,non superando i 90 km orari passiamo indenni.

Alla periferia di Edirne veniamo però fermati ma le nostre paure si rivelano infondate, i poliziotti vogliono solo parlare con noi, dopo una veloce chiacchierata in un italiano stentato si riparte verso Kapikule frontiera con la Bulgaria.

Giovedi 7/6/12 Lasciamo la Turchia

Entriamo alla frontiera di Kapikule, pratiche velocemente evase si entra in Bulgaria. Il primo impatto NON è positivo, uno spruzzo corposo inonda il viso, DISINFETTANTE!!! L'odore acre e pungente penetra nelle narici mentre il liquido scorre sul viso, sul casco, sui vestiti. Mi "vedo" già la tuta scolorita e maledico questa pratica da anni 60, questo rimasuglio di un'epoca passata!! Qualche foto di nascosto alla frontiera e via verso Plovdiv cittadina ordinata e pulita dove ci fermiamo a mangiare un panino, seguiamo poi per Rila su strade strette, polverose e piene di buche dove la manutenzione pare inesistente, qui c'è l'incontro con Jean Pierre (vedi Un Badantour "a metà ) Poi (penso) sbagliamo strada...vorremmo andare al monastero di Rila ma ci troviamo in mezzo a boschi bellissimi costeggiando un lago che sulla nostra cartina non troviamo ma tutto questo non ci disturba minimamente, il paesaggio che attraversiamo merita comunque e ringraziamo il nostro errore. dopo molti km troviamo l'indicazione. Si comincia a salire tra campi coltivati che ben presto lasciano il posto a sterpaglie e boschi.

La strada diventa quasi un sentiero tortuoso, dopo qualche km ritroviamo una strada decente in mezzo ai boschi e un cartello che segnala il monastero a 25 km. "Smanettiamo" volentieri all'ombra di grandi alberi e con un traffico praticamente assente. Arriviamo al monastero che è quasi sera. Un grande piazzale con parcheggio per pullman indica la presenza di pellegrini e visitatori. Troviamo un gruppo folk in abiti tradizionali e qualche foto è obbligatoria. Entriamo in questo stupendo monastero che dall'esterno è molto simile a una fortezza. La sacralità è un pò...disturbata (secondo me) dalla presenza di guardie all'entrata. Affreschi, icone, intarsi ci lasciano a bocca aperta, scale, gallerie, terrazze fanno pensare a una moltitudine di religiosi anche se in realtà ne incrociamo 4 o 5.

Purtroppo è tardi e la chiesa è chiusa perciò decidiamo di dormire in uno degli alberghi vicini per ritornare all'indomani.Troviamo alloggio al Rila hotel, aggiungono un "letto" ad una camera matrimoniale mentre ceniamo, lo spazio non è granchè ma a qualche modo ci adattiamo facendo però prima sostituire il letto aggiunto perchè ha la rete sfondata!! vabbè che si paga poco (65 lev) ma....