13 gennaio 2016, Laboratorio di informatica, lezione approfondire. La prof. D’Ancora riprende il Canvas per ricordare quanto pianificato nella fase iniziale. Nuovo obiettivo: imparare a raccogliere informazioni e dati sul progetto scelto, raccontare la sua storia amministrativa con un’accurata analisi del contesto territoriale e tematico, navigare OpenCoesione tra open data e dataset, acquisire la tecnica di ricerca per raccogliere dati secondari. En passant, la professoressa richiama i concetti di open data e trasparenza della P.A., trattati in precedenza in maniera trasversale, e, divisi noi studenti in gruppi, si gettano le fondamenta per un ricco dossier di ricerca e uno strutturato research design.
Dati e informazioni da acquisire mediante intervista agli ex sindaci, contatti con EDIC e COM&TE, navigazione di OpenCoesione e siti di interesse, questionario per l’Open Day, foto, mappe, piantine, articoli in biblioteca comunale, libri di cronaca cittadina, filmati, notizie ulteriori grazie alle attività curricolari (ASOC nella didattica).
Stesa la mappa concettuale in bozza, condiviso quanto trovato, vengono assegnati gli homework.
Venuti a contatto con ASOC ci siamo resi conto che ci interessavamo poco, colpevolmente, della vita istituzionale del nostro territorio. Un moto di ribellione ha infiammato le nostre coscienze, volevamo e dovevamo capire di più sull’utilizzo dei fondi pubblici. La nostra attenzione s’è posata sul comune di Cava de’ Tirreni, sede del nostro liceo. Basandoci sull’analisi dei RAE (Rapporti Annuali di Esecuzione) che vanno dal 2007 al 2013, abbiamo avuto la visione panoramica dei progetti destinati al rilancio urbano, volti a migliorare la vivibilità delle cittadine e renderle motori della competitività regionale. Questo usufruendo delle opportunità del Programma PIU Europa, che ha interessato tutte le città con una popolazione maggiore a 50.000 abitanti, permettendo interventi di riqualificazione del territorio, in ossequio alle direttive emerse da il Tavolo Città del 2012, che propugnava la massimizzazione degli obiettivi da perseguire. L’obiettivo specifico del progetto di cui andremo a occuparci è: Rigenerazione urbana e qualità della vita. Esso, nell’ambito delle città medie come la nostra, si traduce nella realizzazione di interventi integrati di sviluppo urbano che migliorino le funzioni urbane e assicurino lo sviluppo sostenibile, sociale ed economico, delle città stesse.
Nello specifico l’attenzione è stata focalizzata sul progetto per il decongestionamento della SS.18 e la copertura del primo lotto del Trincerone Ferroviario di Cava de’ Tirreni. L’ambizioso progetto, la più grande opera pubblica della città, avrebbe dato un volto nuovo a Cava de’ Tirreni favorendone lo sviluppo urbano e commerciale. Questi erano i buoni propositi iniziali, enormi le attese. La montagna ha partorito il topolino; oggi non c’è altro che un grande parcheggio e pezzi di strada chiusi al traffico. Siamo delusi e amareggiati. Vogliamo conoscere e far conoscere le cause e i responsabili di questo colossale fallimento.
La ricerca dei dati è iniziata dagli open data disponibili sul sito di OpenCoesione. Sorpresi dalla consistenza del finanziamento, per inciso € 17.812.260,99, siamo andati a ricercarne l’origine e gli scopi. I primi passi sono rivolti a individuare le possibili fonti d’informazione: persone, enti, documenti. Lavorando duramente, immersi nelle ricerche presso la biblioteca comunale e in innumerevoli siti web, acquisiamo nuovi dati e altre piste da battere. Per approfondire e riordinare i dati, abbiamo invitato gli ex sindaci, fonti autorevoli e affidabili.
Di seguito riportiamo, in sintesi, le informazioni trovate.
La storia inizia con D.C.C. n° 190 del 12/05/1986, con la quale il progetto viene proposto alla Regione Campania per ricevere i finanziamenti previsti dalla legge n°64/86.
L’assenso arriva dopo tre anni con la delibera 21/12/1989 con cui fu approvato un più vasto piano d’intervento per un importo di 40 miliardi di lire. Il comune di Cava de’ Tirreni, con deliberazione G.M. n°1519 del 1/08/1990, approvò la convenzione con la Regione per il finanziamento e l’esecuzione del progetto, che nel frattempo era già stato approvato dal comitato tecnico regionale con votazione 63/SA90 del 4/07/1990.
Quindi, con deliberazione G.M. n° 2529 del 7/12/1990, il comune decide di:
Il primo stop ai lavori arriva quando il Co.Re.Co. annulla le delibere comunali del 1/08/1990 e del 8/02/1991.
Il comune fa subito ricorso al TAR che con sentenza n°396 del 5/04/1991 sospende la decisione del Co.Re.Co. e fa proseguire i lavori. Il 21/10/1991 la commissione si riunisce per la prima volta, delibera delle rettifiche al bando di gara e stabilisce come termine ultimo di consegna il 15/01/1992.
La gara d’appalto vede vincitore il raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalla Cogefar Impresit S.p.A. e dalla Di Donato Costruzioni s.r.l.. L’inizio dei lavori subirà una grave battuta d’arresto dopo pochi mesi, invischiati in una vicenda giudiziaria che vedrà imputati il direttore dell’ufficio tecnico del comune e il titolare della Di Donato Costruzioni s.r.l..
Frattanto si insedia il nuovo sindaco R. Fiorillo che, avendo dubbi sulla regolarità dell’appalto, sospende i lavori con delibera D.C.C. 93 del 07/09/1996 e propone una nuova versione del progetto che, tuttavia, verrà anch’essa bloccata da vicende giudiziarie. Negli anni seguenti la città vedrà succedersi altre tre amministrazioni, ognuna delle quali apporterà modifiche al progetto. L’opera procede faticosamente, stravolta da stralci, sospensioni e varianti. Il sottovia non è mai iniziato, la bretella che doveva essere il suo accesso è terminata, ma chiusa al traffico. Il trincerone ferroviario è coperto, ma sostanzialmente è un parcheggio, e il mitico boulevard una strada che non ha risolto i problemi di viabilità, anzi.
Intanto, si propone un nuovo progetto di riqualificazione della parte superiore del Trincerone, un Parco Urbano, costo: 3.000.000 di euro dai fondi europei Jessica. Ecco il render del progetto finale:
La finalità della ricerca è la completa ricostruzione della storia “infinita” del Trincerone e la sua divulgazione. L’opera avrebbe potuto incidere positivamente sulla realtà socioeconomica cittadina. Diffonderemo un questionario per conoscere il gradimento dei cittadini per quanto effettivamente realizzato e l’impatto ambientale.
In seguito analizzeremo l’esito effettivo dell’opera e verificheremo le eventuali incongruenze con i propositi originari.
Di seguito, invece, alleghiamo il nostro "research design"