Saffo - Inno ad Afrodite (4/7)

Traduzione italiana di Pierfrancesco La Mura

Copyright 2008

αῖψα δ᾽ ἐχίκοντο, σὺ δ᾽, ὦ μάσαιρα

μειδιάσαισ᾽ ἀθάνατῳ προσώπῳ,

ἤρἐ ὄττι δηὖτε πέπονθα κὤττι

δἦγτε κάλημι


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E non tardarono; e tu, benedetta

dall' immortale volto, sorridendo

chiedesti cosa ancor mi turba, e perche'

chiami ancora;


Note:

“E non tardarono”: puo' essere riferito ai figli, o agli amanti, al matrimonio, o a viaggi per terre lontane, ma puo' anche avere una connotazione sessuale

“Sorridendo chiedesti cosa ancor mi turba”: una metafora sessuale, e forse un riferimento alla prostituzione sacra; ancora, un riferimento all'immagine muta della dea che, sorridendo, sembra parlare alla donna; o ancora, il sorriso malizioso di una donna che colleziona amori

“Chiami ancora”: puo'essere letto come (io) chiami ancora, oppure (tu) chiami ancora. Anche, Chi-ami ancora