Attualità









Nel 2016 l’Agenzia Europea dell’Ambiente disse che l'inquinamento dell'aria è un’ importante problematica ambientale e sociale, che impone cambiamenti nocivi per il mondo. Nel 2016 l’Agenzia Europea dell’Ambiente disse che l'inquinamento dell'aria è un’ importante problematica ambientale e sociale, che impone cambiamenti nocivi per il mondo.


L'inquinamento atmosferico ha impatti sulla salute, sull'ecosistema, sui manufatti e sul clima.

Si tratta, non solo di una questione locale, perché gli inquinanti possono interessare aree estese e ridurre gli impatti dell'inquinamento atmosferico.

Perciò richiedono una buona comprensione delle cause e degli impatti, una cooperazione a livello globale, europeo, nazionale e locale. Gli interventi devono riguardare diversi settori economici e coinvolgere il pubblico.

Ormai il mondo sta soffrendo sia per malattie, in particolare il covid-19, sia per guerre, come questa tra Russia e Ucraina iniziata nel 2014, che ha coinvolto tutto il mondo e sia per l’inquinamento ormai “famoso” da tanto tempo.

L’inquinamento atmosferico è la presenza di sostanze nocive nell’aria che modificano l’atmosfera terrestre. Gli inquinanti (cioè queste sostanze nocive presenti nell’aria) si suddividono in due categorie: gli inquinanti primari, emessi in atmosfera e gli inquinanti secondari, formati in atmosfera per reazioni fisico chimiche tra inquinanti primari.

L’origine di queste sostanze puo’ essere naturale, cioè da eruzioni vulcaniche o da un erosione eolica, oppure antropica, ovvero le industrie, specialmente quelle metallurgiche, siderurgiche, chimiche, le discariche e molte altre…. Gli inquinanti una volta emessi sono soggetti a dispersione, trasporto e trasformazione chimica e per questo la concentrazione degli inquinanti presenti in aria cambia in spazio e tempo. I principali inquinanti atmosferici sono: il particolato atmosferico, ossido di azoto, l’ozono, metalli pesanti, gli idrocarburi policiclici aromatici, il benzene, il biossido di zolfo, il monossido di carbonio e i gas effetto serra.



L’obiettivo italiano che ha condotto Lunedì 11 Aprile il premier Mario Draghi, i ministri della Transizione ecologica Roberto Cingolani e degli Esteri Luigi Di Maio in Algeria è quello di raddoppiare l’importazione di gas esclusivamente dall’Algeria, aggiungendo circa 9 miliardi di metri cubi all’anno rispetto ai 10 forniti all’Italia.

Ma anche quello di liberarsi, il più rapidamente possibile, dal gas di Mosca smettendo così di finanziare indirettamente l’invasione dell’Ucraina decisa da Vladimir Putin, arrivando a soluzioni concrete, mettendo in sicurezza le forniture, per poi non trovarsi spiazzati, dunque, arrivando al punto gli Stati Membri hanno pagato a Putin più di 27 milioni e 200 mila euro, oltre un miliardo al giorno. Soldi utilizzati dal Cremlino e che sta continuando a utilizzare per finanziare gli atti bellici in Ucraina.

Di fatto il nostro secondo maggior fornitore dopo la Russia da cui importiamo oltre venti miliardi di metri cubi l'anno, è l’Algeria.

Se parlassimo di energia, dunque, il Governo Italiano sta avanzando su vari livelli: c’è la necessità di trovare al più presto possibile il gas da altri Paesi e spinta al massimo la produzione italiana ricorrendo persino al carbone.


I limiti del gas dell’Algeria

L’industria algerina negli ultimi anni è stata frenata da una crisi economica, ma soprattutto da una mancanza di investimenti, di fatto l’Industria Sonatrach ha fatto sapere di avere disponibili solo alcuni miliardi di metri cubi addizionali.

Parlando strada facendo…

L’Italia agisce con rapidità per non abbandonare il proprio paese ad una decadenza, ma soprattutto per ridurre la dipendenza dal gas russo.

Gli accordi di oggi sono una risposta significativa a questo obiettivo strategico; L'intesa tra nazioni aiuta ma non è risolutiva.

Dopo Pasqua Il Governo Italiano potrebbe volare in Congo, seguito da Angola e Mozambico; ovvero Paesi con cui l’Italia intende “rafforzare la cooperazione energetica”

Di Maio, che ha già fatto tappa anche in Qatar e Azerbaijan per preparare il terreno di nuove intese, ha ribadito: “Subito dopo l’invasione dell’Ucraina, avevo annunciato che l’Italia si sarebbe mossa con rapidità per ridurre la dipendenza dal gas russo. Gli accordi di oggi sono una risposta significativa a questo obiettivo strategico“, ha commentato non a caso il presidente del Consiglio aggiungendo che “il governo vuole difendere i cittadini e le imprese dalle conseguenze del conflitto“.

Ricatti e botta e risposta tra Russia e Italia

Mentre Putin ricatta L’italia, Algeri è diventato il nostro primo fornitore; il vero e unico ricatto è chiedere il pagamento in rubli di contratti di gas già in corso, e quella russa è chiaramente una richiesta inaccettabile.

Didascalia:

Il premier: "Vogliamo difendere i cittadini e le imprese". Intesa tra Eni e Sonatrach: 9 miliardi di metri cubi di gas algerino in più all'anno nel 2023-2024.



La guerra è una partita…

Con la Russia che si scontra non contro l’Ucraina, ma con il futuro di questa Terra malata da decenni.

Parole che si scontrano, sanzioni che aumentano, e il covid che invisibilmente senza attenzioni da nessuno si porta con sé in Italia 95 decessi e 30.710 nuovi contagi, mentre il tasso di positività si abbassa al 14.5%



Non va abbassata la guardia, perché come dimostrano i dati, il covid esiste e continua a circolare di soppiatto, e continuerà a spaventare l’Italia e l’intero Pianeta.


Le uniche protezioni contro questo Covid-19 sono le mascherine ed il gel disinfettante, che hanno salvato e che continueranno a salvare se usate in modo corretto, perchè ci sono persone positive che continuano ad infettare involontariamente altre persone, viaggiando per il paese senza mascherina al chiuso;

I contagi avranno un picco durante le feste pasquali, arrivando anche a 120 mila contagi.

Se eliminassimo le mascherine al chiuso c'è la possibilità di una nuova ondata di contagi a giugno e luglio.

Da pochi giorni il Regno Unito ha scoperto una nuova variante che necessita di un nuovo vaccino, ovvero la cosiddetta quarta dose che sarà utilizzata proprio per questa nuova variante che hanno soprannominato “XE”.

Alcuni scienziati e dottori professionali hanno detto che questa nuova variante potrebbe essere una mutazione tra omicron 1 e 2; per adesso in Italia non c’è da preoccuparsi perché sono stati segnalati pochissimi casi.



Mentre il Covid continua a fare del suo meglio, La Russia continua a radere il suolo di uno Stato che sta reagendo con le proprie forze, e che si sta difendendo.

I paesi dell’Occidente, dell’UE e della NATO, continuano a sostenere la PACE e a non reagire contro Putin, per non rischiare la 3° Guerra Mondiale, che sarà combattuta con armi nucleari e bombe che distruggono l’intero Mondo.


Biden è pronto ad attaccare la Russia in caso di attacco chimico.

Ci sono paesi neutri che vorrebbero sostenere la Pace, ma che hanno stretto legami importanti con Putin; un esempio di questi paesi è la Cina.


La Russia ha attaccato anche una centrale elettrica di Odessa e massacrato i cittadini di Bucha, paese in cui ieri vi è Zelensky,

e hanno commesso dei crimini di guerra indescrivibili ed esagerati contro la popolazione di Bucha.


I Russi sembra che stiano attaccando gravemente l’Ucraina da Ovest con l’obiettivo di circondare Kiev, dove vi è Zelensky.

Così hanno conquistato duramente in questi giorni Irpin, Bucha e Gostomel.



Studi effettuati hanno permesso di capire cos’è l’ecologia. Questa scienza si occupa delle relazioni fra gli organismi e l’ambiente che li ospita.

Per vivere, tutti noi sfruttiamo le risorse che la natura ci dona: cibo, acqua, terreno da lavorare e altro. Ma corriamo il rischio di utilizzare troppo queste risorse e alla lunga potremmo non averne più a disposizione. Come si potrebbe controllare a che punto è il loro sfruttamento? Dobbiamo calcolare l'impronta ecologica!

Una serie di sensazionali scoperte ci permettono di dire che anche noi, nelle azioni quotidiane, possiamo contribuire alla nostra impronta ecologica. Come? Per esempio spostandoci in bicicletta o con i mezzi pubblici, invece di usare l’auto; mangiando frutta e verdura di stagione, evitando che queste compiano centinaia di chilometri per finire nei nostri supermercati; evitando gli sprechi di acqua quando laviamo i denti o facciamo la doccia; o ancora, ricordandoci di spegnere le lucine degli apparecchi elettronici (il cosiddetto stand-by) quando non li stiamo usando.

Tutti piccoli accorgimenti che contribuirebbero a ridurre il nostro impatto sul Pianeta e lasciarlo in condizioni migliori per i nostri figli e nipoti.



Questo è solo l’inizio di una serie di tragici eventi che stanno sconvolgendo il mondo e tutte le persone che lo abitano. Il 24 febbraio 2022 inizia l’avanzata delle truppe russe nei territori ucraini, Putin con un solo gesto, dichiara immediatamente guerra all’Ucraina.

Nessuno si sarebbe mai immaginato che, dopo più di un mese, il Presidente russo, avrebbe continuato ad invadere tutte le città Ucraine, tra fuoco e fiamme. Il 27 febbraio Kiev, capitale dell’Ucraina, viene tremendamente assediata, da ogni angolo della città si scorgono macerie e dolore.

I civili “vivono” in case distrutte, tra le fiamme, con l’unica speranza che finisca tutto al più presto. Zelensky, Presidente ucraino, cerca in tutti i modi di trovare un accordo e di uscire da questa situazione con la diplomazia. Putin non molla la presa, migliaia di civili tra Russia e Ucraina muoiono per la mancanza di acqua e cibo, inoltre, in alcune città ucraine la mancanza di elettricità non aiuta alla sopravvivenza. Nessuno si aspettava che con il passare dei giorni, Putin avrebbe continuato a conquistare territori, lasciando meno possibilità alla pace di fiorire. Zelensky, per evitare che le sue città cadano in rovina, chiede aiuto alla comunità europea, la quale sta inviando armi e aiuti di ogni tipo all’Ucraina.

Le principali città assediate, tra le fiamme: Mariupol, Odessa, Kiev, Kharkiv, Leopoli sono quelle che cadono a pezzi. La notte in quelle zone, è un incubo che diventa realtà; stelle di proiettili e missili bombardano il cielo nel buio triste, senza pietà. Questa guerra ha colpito la dignità di un Paese che avrà bisogno di anni per la ricostruzione e per dimenticare quello che è accaduto. Tutti credevano che l’Ucraina non avrebbe resistito un minuto, ma si sbagliavano; quella nazione vive in una situazione perenne di difesa e resistenza.


Le iniziative di Putin potrebbero essere fatali, ha minacciato di scagliare la testata nucleare qualora la Nato intervenga in questa guerra. Tutto quello che sta accadendo è un enorme punto interrogativo ma dobbiamo sperare in un possibile sogno di pace!