T-RIOT

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T-RIOT è composto da:

Pietro VINCENTI (PIANOFORTE)

Francesco LOMAGISTRO (BATTERIA)

Camillo PACE (CONTRABBASSO)

LA BAND

T-RIOT: un trio formato da tre musicisti amici, innanzitutto, che si ritrovano dopo diversi anni di personali e variegate "peregrinazioni sonore", a fare il punto della situazione sulle loro origini musicali, innanzitutto il JAZZ, ovviamente, ma poi anche sulle diverse esperienze musicali di volta in volta incontrate ed amate (Funk, Pop, Reggae, Elettronica, etc.). Qui il trio è allora un punto di arrivo in cui i tre musicisti, partendo dalla tradizione del Blues e del Jazz, non nascondono ma anzi vogliono proprio sottolineare e valorizzare, con spontaneità e disinvoltura, tutte le esperienze e le suggestioni artistiche e culturali di cui si sono nutriti nel corso degli anni.

Un trio, T-"RIOT", ribelle, quindi, non tanto (e non solo) nei confronti di quel sound e di quella formula ormai consolidata, "tradizionale", amatissima e comunque imprescindibile, del trio jazz (nei suoi esempi più celebri e differenti come H. Hawes, A. Jamal, R. Lewis, B. Timmons, B. Evans, K. Jarrett, etc.)... ma "ribelle" anche verso le tante "derive" musicali che proprio da quella formula "classica" sembrano forse troppo spesso prendere le distanze, dimenticandone talvolta le migliori caratteristiche, magari proprio le più "calde" e coinvolgenti, attraenti e liberatorie.

Il T-RIOT, con candore e modestia, si rifà quindi agli elementi ritenuti imprescindibili della tradizione jazz quali il GROOVE e soprattutto il BLUES (sia in forme ardite e sofisticate ma spesso anche rudi, "nude e crude") così come pure a quell'innato senso di apertura e sperimentazione sonora e spirituale che ha caratterizzato i grandi pionieri di questa arte. E' così che, grazie anche a gusti disinibiti su diversi "sapori" della contemporaneità, T-RIOT sta gioiosamente "in bilico", in un atteggiamento di ricerca e innovazione sempre profondamente rispettoso nei confronti della migliore tradizione di cui si nutre ma al tempo stesso estroverso, con una forte pulsione verso l'immediatezza (ma mai verso la superficialità), con freschezza e gusto propri, puntando direttamente sulle personalità musicali dei tre componenti e sulle loro radicate ed eclettiche passioni: una personale esplorazione di una "terza via" fra passato e futuro delle musiche di estrazione "BLACK", sia nelle composizioni originali che nel trattamento dei cosiddetti "standards".

"A DIFFERENT TRUTH" è allora un invito, etico ed estetico, a non arrestare mai la dialettica dell'immaginazione e della ricerca, nel tentativo continuo del "superamento" della parzialità che ogni singolo punto di vista (o "verità") contiene e al tempo stesso nasconde.


L'ALBUM

Questo è il primo album della band, registrato interamente live in un giorno e mezzo a maggio 2016. Grazie a Francesco LOMAGISTRO, il gruppo è stato assemblato da amici di lunga data (che nel frattempo avevano intrapreso differenti vie musicali) nell'ultimo quarto del 2015, come "trio resident" di regolari concerti jazz e "jam session" due giorni a settimana in un grazioso jazz club e wine bar nella città di Taranto (nella "MAGNA GRECIA"). Ad un certo punto, accogliendo anche le richieste del pubblico del club, i tre musicisti hanno quindi deciso di effettuare una registrazione, proprio per cercare di mettere su cd la freschezza di sound e la positività che hanno regalato in quei mesi alla loro audience locale.

Tracklist (il progetto):

DESERT HIGHWAY (P. VINCENTI)

▪ Questo è il vero brano "live" di presentazione composto da P. Vincenti proprio per il trio e strutturato, serata dopo serata, come apertura di concerto, con il suo caratteristico distintivo e personale groove, concepito come un grande e tranquillo viaggio in grandi spazi aperti.

WILLOW WEEP FOR ME (Ann Ronell)

◦ Un motivo bellissimo e della tradizione jazz più antica, che racconta di pene d'amore rispecchiate da un albero che piange... uno dei pochi brani della tradizione Standard/Jazz scritto da una donna! Si dice che fosse... l'amante di George Gershwin... e alcuni maligni insinuarono che questo brano fosse troppo bello per essere composto da una donna e che sarebbe invece stato scritto da Gershwin stesso come pegno segreto d'amore... ma noi non ci crediamo! W Miss Ronell!

ST PETERSBURG TRAIN (P. VINCENTI)

◦ Un altro viaggio... con alcune piccole discrete citazioni/idee da Gershwin e Coltrane... abbiamo trovato divertente giocare con l'idea del viaggio mistico di una famiglia, i Gershowitz, partiti da San Pietroburgo per New York, in un metafisico "cold train", andando a scoprire e soprattutto creare un intero nuovo mondo (musicale).

SAD DEVIL (P. VINCENTI)

◦ Una vecchia composizione di Mr. Vincenti... con un'intera nuova sezione (il tema all'unisono per pianoforte e contrabbasso) scritta appositamente per meglio incontrare il favore di Mr. Lomagistro e Mr. Pace; il tema principale è un intervallo di "tritono", denominato nel Medioevo proprio "Diabolus in Musica"... la melodia parla della tristezza, dello squallore e della depressione derivante dall'essere costretto a fare il male, anche per un diavolo.

SIGN OF THE TIMES (Prince)

◦ Col passare del tempo, vediamo sempre più grandi e amati musicisti scomparire... PRINCE era uno di questi, venuto a mancare proprio nei giorni in cui stavamo suonando e programmando la nostra registrazione... non ci fu alcun dubbio: suonammo subito alcuni dei brani preferiti del grande "Elfo di Minneapolis"... alla fine per la registrazione abbiamo scelto questo brano per il marcato piglio funk e il notevole testo, incredibilmente attuale ancora nel 2016.

STAY WITH ME (Sam Smith)

◦ Uno dei brani preferiti di Mr. Pace... è iniziato come uno scherzo, una serata in cui una cantante pop sconosciuta è salita sul palco per la jam session e quindi si è scelto di suonare questo pezzo perché con una struttura molto semplice (giusto tre accordi che si ripetono di continuo)... ma poi abbiamo continuato a suonarlo e ci siamo resi conto che è un piccolo capolavoro, proprio per il suo fascino soul/gospel, la semplice melodia e scarni accordi, ma comunque molto emozionante.

PHARAOH OF LOVE (P. VINCENTI)

◦ Beh, è incredibile quanto sia difficile trovare qualcuno che conosce e ama l'arte di un grande maestro musicale e spirituale come Pharoah Sanders, uno dei pochi jazzisti della storia che hanno espresso chiaramente un messaggio semplice, bello e forte per il mondo intero, fatto di amore e di pace, di salute e di gioia per tutti: questo è il nostro omaggio al musicista... e al messaggio.

LIBRA (Gary Bartz)

◦ Un altro grande musicista che ha portato avanti, in modo personale, l'eredità coltraniana, è l'amato Gary Bartz: sarebbe possibile realizzare dei meravigliosi e originali dischi di jazz già solo scegliendo i brani giusti che la maggior parte delle persone (e dei musicisti) sembra ignorare... qui P. Vincenti ha proposto un brano delizioso soprattutto per Mr. Lomagistro, scelto anche da Max Roach, per la sua intrigante costruzione ritmica.

I WISH I KNEW HOW IT WOULD FEEL TO BE FREE (Billy Taylor)

▪ Amiamo molto il blues, il soul e il gospel... ma abbiamo sempre trovato un po' strano vedere "musicisti gospel" dal bacino del Mediterraneo... Così, abbiamo scelto questo pezzo, perché non è un motivo religioso e perché... il messaggio è tutto. La libertà, temiamo, non è mai data: è sempre, ogni volta, una speranza da conquistare ... negli anni '60 negli Stati Uniti questa è stata una canzone che parlava di diritti civili per i neri... oggi crediamo possa ancora parlare di sfruttamento, di inquinamento, di povertà, di guerra, e così via... Abbiamo ancora bisogno di essere liberi, da qualcosa o da qualcuno.

THE LONG GOODBYE (P. VINCENTI)

▪ Una sera, a fine concerto, abbiamo suonato un blues hard bop/modale coltraniano, con un sound molto violento... alla fine ci siamo fermati sull'ultimo accordo, prendendo un respiro dopo tutta quella cosmica valanga di note... ma non volevamo finirla lì... quindi abbiamo creato una ripresa ad un tempo diverso, molto lento, improvvisando questa "cadenza andalusa"... da quel momento in poi, è diventata la nostra sigla finale (trip-hop?!?) in ogni concerto.

Da musicajazz.it: T-Riot «A Different Truth»

a cura di Alceste Ayroldi

14/05/2018

Energia frizzante messa su con criterio e con l’eleganza tipica degli anni Sessanta-Settanta, senza alcuna copiatura. Già, perché Vincenti e soci prendono spunto dal recente passato per spingere le dinamiche del piano jazz verso il largo dalle acque fresche. Lo fanno attraverso un canzoniere ben bilanciato tra brani originali, per lo più firmati dal pianista ostunese, e altri attinti dal sacco poco esplorato di artisti di varie estrazioni: a partire da Libra di Gary Bartz, ammantata da veloci ritmi latini; per passare a Bill Taylor con una gagliarda I Wish I Knew How I Would Feel To Be Free, con Lomagistro in proscenio nel costruire il corpo sonoro. La contemporaneità è assicurata da due brani che già appartengono ai classici della black music: Sign Of The Time di Prince, magistralmente ricostruita sulle linee del modern mainstream, e Stay With Me di Sam Smith, accarezzata da un fraseggio polifonico, tra pause e intervalli d’effetto di Vincenti. Le composizioni sono sempre ben strutturate, capaci di riservare sorprese ritmico-armoniche (Desert Highway) o brillanti suggestioni (Pharaoh Of Love) sottolineate dall’elasticità ritmica di Pace.

DISTRIBUTORE: Egea

FORMAZIONE: Pietro Vincenti (p.), Camillo Pace (cb.), Francesco Lomagistro (batt.)

DATA REGISTRAZIONE: Bari, dal 13 al 15-5-16

Da Dustygroove:

T-Riot (Pietro Vincenti/Camillo Pace/Francesco Lom —Different Truth ... CD --- Albore Jazz (Japan), 2017. New Copy ...

A rock-solid trio session, with a top-shelf Italian groove pedigree – as the group features two members from Berardi Jazz Connection, and the pianist from Quintetto X! You might remember those two groups from their more club jazz-oriented projects from the previous decade or two – but this time around, all three musicians are in a straighter jazz vein – yet still one that's filled with plenty of rhythm! The piano, bass, and drums come together fantastically here – with Pietro Vincenti on acoustic keys, Camillo Pace on bass, and Francesco Lomagistro on drums – romping together through some great titles of their own, and a few really excellent remakes as well. And while the focus on rhythm is quiet strong, Vincenti gets off some especially great solo moments too – breaking from the bass and drums, while still holding their energy – in a way that almost seems inspired by classic Brazilian trios of the 60s. Titles include versions of Gary Bartz's "Libra", Billy Taylor's "I Wish I Knew How It Would Feel To Be Free", and Prince's "Sign Of The Times" – plus the originals "Pharoah Of Love", "Sad Devil", "Desert Highway", and "The Long Goodbye".

© 1996-2017, Dusty Groove, Inc.

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