QUINTETTO X

Il GRUPPO

Pietro Vincenti (Pianoforte, Fender Rhodes, Composizioni, Arrangiamenti) --- Marcello Piarulli (Basso elettrico) --- Fabio Accardi (Batteria) --- Francesco De Giosa (Chitarre) --- Antongiulio Galeandro (Flauto)

Featuring: Mariella Carbonara (Voce) --- Introducing: Rosalia de Souza (Voce)

Ishtar Records (ex "Schema"), è lieta di presentare la versione ri-masterizzata di "Novo Esquema Da Bossa" del Quintetto X precedentemente pubblicato nell'autunno 1995. Con questo album il "Quintetto X" conferma la sua forte identità nel jazz italiano con un album che propone una fusione spontanea eccellentemente realizzata tra soul, jazz e Bossa brasiliana. Il "Quintetto X" viene da Bari, che è sul bordo del "tacco" in Italia. Questa terra è un naturale punto d'incontro elettivo in cui le diverse energie si raccolgono per plasmare ed emozionare. Il "Fez" fu appunto il movimento culturale guidato da (l'allora emergente DJ) Nicola Conte che rese questo luogo l'ambiente ideale per le loro creazioni e il loro sound, apprezzati in tutto il mondo.


Da "Dusty Groove":

"Uno dei primissimi album che ha conquistato le nostre orecchie con il sound della scena Bossa (in salsa) Italiana - Una fondamentale session della metà degli anni '90 dall'adorabile QUINTETTO X! In un mondo in cui pochi sono riusciti a rendere efficacemente il groove della Bossa senza infilarci dentro troppi beat, o senza scadere nei territori dello "smooth jazz", il QUINTETTO X ha capito come farlo bene - emergendo praticamente dal nulla con un sound già perfettamente definito che ha rappresentato una delle migliori realizzazioni moderne del classico sound Brasiliano di quel tempo! E ancora oggi, a più di dieci anni dall'uscita dell'album originale, il tutto suona grandioso - carico di un forte nucleo di energia Bossa-Jazz che ci rimbalza immediatamente tra le migliori registrazioni di quello stile, dal jazz dei '60 all'elettrico dei '70 - il tutto condito dalle notevole voce di Rosalia De Souza! Il set contiene una meravigliosa riproposizione del "Blues for B. G. Jackson" di Archie Shepp, una bella versione di "The Jody Grind" di Horace Silver e un simpatico "Freio Aerodinamico" di Marcos Valle".


Dalle note di copertina di Nicola Conte (agosto 1995):

"Il nuovo schema di una bossa è per noi un movimento, un ritmo, il progresso di un'idea che prende coscienza dalla propria identità culturale, è la luce del sud, è musica moderna che trae ispirazione dal jazz afroamericano, brasiliano, italiano, dalla canzone d'autore, dalla poesia Beat, è tempo di musica moderna.

Nella sua fragilità questo disco credo trovi la sua arte, privilegiando la spontaneità alla perfezione, la creazione al prodotto, il fragore dei piatti che cozza con la percussione di un tamburo, confusione contro definizione, immaginazione, sorpresa, scoperta.

Il Jazz è creazione spontanea, i suoi codici, le sue strutture esistono per essere superati, per essere trascesi dall'elemento umano.

Sono rampe di lancio per mete sconosciute.

C'è in "Novo Esquema da Bossa" il forte desiderio di dare sostanza ad una corrente musicale che possa riconoscersi per italiana, partendo sin dalla copertina influenzata per metà dal Quartetto di Lucca e per metà da Sergio Mendes.

In questo gioco di rimando tra sensibilità italiana, musica brasiliana moderna e jazz, non è difficile capire che Mina e Ornella Vanoni sono i riferimenti per "C'è Più Samba" e "Senza Paura".

Edu Lobo per "Luce del Sud".

"Jodygrind" è un classico soul/jazz di Horace Silver che noi abbiamo arrangiato alla maniera dei "Brasil 66" di Sergio Mendes senza dimenticare la versione dei Meirelles & Copa 7.

Meirelles e Eumir Deodato hanno creato splendidi arrangiamenti per Elis Regina e Marcos Valle ed in "Meu Desespero" ne abbiamo messo a frutto la lezione.

"Esquema da Bossa" e "Ceu Azul" riflettono la ricerca del Quartetto Novo di Hermeto e Airto.

Qua e là si ascoltano echi del Tamba Trio, ma nel pianismo di Pietro c'è anche Franco D'Andrea e Dom Salvador.

Alcune sonorità poi conducono al bellissimo disco di Cicci Santucci e Enzo Scoppa "On the Underground Road" del 1971 (...) e al Mandrake del '75, e all'Archie Shepp di qualsiasi anno.

Particolari che si fondono nell'insieme di oggi.

La musica del Quintetto X vive di questi innamoramenti, con "i pugni in tasca" (dal film di Marco Bellocchio del 1967).