Liliana Segre

Il 19 gennaio 2018 Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha nominato senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di concentramento, per "aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale". Il decreto è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloniche ha definito la nomina "una decisione preziosa a 80 anni dalle leggi razziali".

Ma chi è Liliana Segre?

Nata a Milano il 10 settembre 1930 da Alberto Segre e Lucia Foligno, Segre ha perso la madre in tenera età, quando non aveva ancora compiuto un anno e ha vissuto insieme al padre e ai nonni paterni.

Liliana Segre rimase vittima delle leggi razziali fasciste all'età di 8 anni, quando nel settembre del 1938 fu costretta ad abbandonare la scuola elementare. Il 7 dicembre 1943, con il padre e due cugini, cercò invano, con l'aiuto di alcuni contrabbandieri, di scappare in Svizzera. Venne tuttavia catturata dai gendarmi del Canton Ticino e rispedita in Italia dove, il giorno successivo, fu tratta in arresto a Varese. Dopo sei giorni di carcere venne trasferita prima a Como e alla fine nel carcere di San Vittore a Milano, dove rimase detenuta per 40 giorni.


Il 30 gennaio 1944 venne deportata con il padre in Germania, partendo dal 'Binario 21' della Stazione Centrale di Milano. Raggiunto il campo di concentramento di Birkenau-Auschwitz, fu internata nella sezione femminile. Non rivedrà mai più il padre, che morirà ad Auschwitz il 27 aprile 1944. Anche i suoi nonni paterni, arrestati a Inverigo, Como, il 18 maggio 1944, furono deportati ad Auschwitz, dove furono uccisi il giorno stesso del loro arrivo, il 30 giugno dello stesso anno.

Alla selezione, le venne imposto e tatuato sull'avambraccio il numero di matricola 75190. Durante la sua permanenza nel capo di concentramento fu impiegata nei lavori forzati nella fabbrica di munizioni 'Union', di proprietà della Siemens, lavoro che svolse per circa un anno.


Il 27 gennaio 1945, sgomberato il campo di concentramento di Birkenau-Auschwitz per sfuggire all'avanzata dell'Armata Rossa, i nazisti trasferirono 56.000 prigionieri, tra cui anche Liliana Segre, a piedi, attraverso la Polonia, verso nord. La Segre, non ancora 15enne, fu condotta nel campo femminile di Ravensbrück e in seguito trasferita nel sotto campo di Malchow, nel nord della Germania. Fu liberata il 1° maggio 1945, dopo l'occupazione del campo di Malchow da parte dei russi. Tornò a Milano nell'agosto 1945.

Liliana Segre è una dei 25 sopravvissuti dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati nel campo di concentramento di Auschwitz. Nel 1990, dopo 45 anni di silenzio, si rese per la prima volta disponibile a partecipare ad alcuni incontri con gli studenti delle scuole di Milano, portando la sua testimonianza di ex deportata. Attività che prosegue tuttora.