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Gilberto Scaramuzzo
L’insegnante come l’artista. L'attualità della bellezza nell'opera di chi insegna
2024 | Anicia
Parlare dell’insegnamento come un’arte non è cosa nuova, eppure nuovo è il modo in cui questo libro ne parla. L’autore si impegna a dare un fondamento solido a questa visione e a trarne le conseguenze necessarie. Lo stile è semplice, essenziale, diretto. È un testo che fa nascere interrogativi, che scuote e che promuove. Ha forza di ispirare chi con passione si dedica all’opera di insegnare e che ama intensificare la ricerca della bellezza nel proprio lavoro.
Gilberto Scaramuzzo
Stanze di Eros. Un progetto di educazione poetica alla sessualità
2023 | Anicia
In molti affermano l’urgenza di un’educazione alla sessualità ma formulare progetti concreti su come realizzarla è cosa complessa.
Qui si è deciso di affrontare questa complessità e di documentare una proposta singolare e coraggiosa, partita dalle aule di un’università e approdata in teatro. Quali sono le domande e le richieste sui temi della sessualità che i giovani (ma anche i meno giovani) rivolgono soltanto a Internet? Che succede se queste domande e richieste invece che rimanere segrete vengono scritte in forma anonima e lette in pubblico? Questo l’inizio di un viaggio che è diventato uno spettacolo costruito a partire da esperienze vere, che usa un linguaggio esplicito e diretto per raccontare poeticamente, e che non ha paura di narrare della bellezza e della drammaticità degli incontri di corpi e di anime.
Questo e ancora altro è Stanze di Eros, un volume in cui troverete tutto il materiale raccolto durante il percorso che ha caratterizzato questa sperimentazione, senza alcuna censura. Un progetto rivolto a chi senza falsi moralismi ricerca con fatica di affrontare la difficoltà e la bellezza di vivere la propria sessualità e a chi vuole davvero aiutare i giovani a sentirsi meno soli in questa ricerca.
Gilberto Scaramuzzo
Per un'ermeneutica dell'educativo. L'insegnamento scritto (e quello non scritto) di Edda Ducci
2020 | Anicia
Un manuale per insegnanti, educatori, ricercercatori.
Come leggere e come interpretare il mistero dell'educabilità umana? Come scegliere gli autori a cui rivolgersi e come avvicinare le loro pagine? Come ricercare, scrivere e insegnare abitando questo mistero? Edda Ducci costruisce una singolare proposta ermeneutica (che ella non espone in maniera sistematica ma che costituisce il metodo delle sue ricerche e del suo magistero) che sa dare risposte a queste delicate domande. Questo studio intende recuperare questa sua proposta e consegnarla viva a tutti coloro che sono mossi da una passione autentica per l'educativo.
Gilberto Scaramuzzo
Educazione poetica. Dalla Poetica di Aristotele alla poetica dell'educare
2013 | Anicia
Aristotele nella "Poetica", ricercando le cause che sono all'origine di quest'arte, propone un'antropologia della mimesis. In questa natura egli ritiene che risieda il mistero che consente all'uomo di comprendere, creare, e provare piacere.
Gilberto Scaramuzzo
Così è (se vi pare). Una lettura pedagogica
2013 | Anicia
Si presenta qui un lavoro di ricerca cominciato alcuni anni orsono, e sperimentato sia in ambito accademico sia in incontri aperti di lettura e di studio svoltisi presso l'Istituto di Studi Pirandelliani. Affermare il Così è (se vi pare) come opera di assoluta valenza educativa, quasi utopia per una convivenza felice, è atto che non può essere fatto con leggerezza: richiede conferme da umanità che abbiano saggiato nel vivere il valore nutritivo dell'opera. Solo quando la risposta umana è sembrata evidente, è anche sembrato opportuno lo scrivere e il pubblicare questa lettura.
Gilberto Scaramuzzo (a cura di)
Mimopaideia. Buone pratiche per una pedagogia dell'espressione
2011 | Anicia
Rendersi simile nella voce e/o nel gesto a qualcuno o a qualcosa è fare la mímesis di quel qualcuno o di quel qualcosa. Cosa succede se l'azione formativa, educativa, terapeutica insiste su questo esercizio? Anoressia, bulimia, malattia psichiatrica, ma anche bambini della scuola dell'infanzia, adulti che vogliono imparare a scrivere, e un'antropologa compongono l'eterogenea umanità coinvolta in questa ricerca.
Gilberto Scaramuzzo
Paideia Mimesis. Attualità e urgenza di una riflessione inattuale
2010 | Anicia
Rendersi simile nella voce o nel gesto a qualcuno o a qualcosa è quel che Platone chiama fare la mímesis. Molto presente nel giocare spontaneo dei bambini, la mímesis viene ignorata o combattuta dall’azione educativa che ci fa adulti nell’Occidente del mondo.
Gilberto Scaramuzzo (a cura di)
La comunicazione umanante. Ermeneusi di un mistero
2009 | Aracne
Questo volume prosegue la collana, diretta da Edda Ducci e edita da Anicia, “Filosofare sull’educativo” e si pone idealmente come quarto volume collettaneo di quella serie: la stessa Ducci, prima della morte, ne ha impostato il tema, lasciando ai suoi collaboratori il compimento dell’opera.
Un titolo contro-tendenza che segna un impegno anch’esso contro-tendenza: quando sembra urgente spendere le proprie energie per spiegare e per risolvere, impegnarsi, invece, per scrutare l’aspetto di mistero della comunicazione umana/umanante, quell’aspetto che non può – per la sua natura – essere l’oggetto di un’analisi logico-razionale, ma che evidentemente è nella comunicazione umana/umanante, e che se misconosciuto la impoverisce, fino a immiserirla qualitativamente, a dispetto di qualsivoglia incremento quantitativo.
Quattro saggi che indagano l'aspetto misterioso della comunicazione umana/umanante in quattro opere: un luogo dell'insegnare, un diario soggettivo, un film, la trascrizione delle lezioni di un filosofo.
Gilberto Scaramuzzo
In-tendere. L'umana sophia di Luigi Pirandello
2005 | Anicia
Questo libro è il grido di richiamo di un uomo agli altri uomini. Chiamata a rispondere è ogni umanità che non si vuole spersa. La filosofia dell’educazione guadagna un Premio Nobel inusitato e geniale, che parla con voce nuova e invoglia al vivere.
Chiara Massullo
2025
In A. Gramigna, G. Gola, & A.M. Marcelli (a cura di), Progettare futuri possibili. Pluralismo dei Paradigmi e Tras-Formazione (pp. 531-539). Pensa MultiMedia.
Il contesto italiano sembra essere caratterizzato da una obsolescenza, quando non totale disattenzione, rispetto all’educazione sessuale. Eppure, quella erotica e affettiva è una dimensione fondamentale per il benessere e lo sviluppo personale e sociale dell’umano. Che tipo di interventi educativi possiamo progettare per impegnarci a prendercene cura? In questo studio presentiamo l’educazione poetica alla sessualità proposta nel progetto Stanze di Eros e, in particolare, una sperimentazione laboratoriale con studenti universitari che ne ha approfondito le caratteristiche e i benefici. Le testimonianze raccolte evidenziano gli effetti positivi di un intervento educativo che valorizza il sentire soggettivo, incentiva la condivisione dei vissuti e ricorre ai linguaggi estetici, in particolare rispetto a un miglioramento nella qualità dell’espressione, della comprensione e della relazione, rispetto al sé e all’alterità, e quindi a una percezione di maggiore benessere.
Elisabetta Proietti
Leggere (con gioia) per scrivere il futuro. Una questione di presenza
2025
In A. Gramigna, G. Gola, & A.M. Marcelli (a cura di), Progettare futuri possibili. Pluralismo dei Paradigmi e Tras-Formazione (pp. 589-597). Pensa MultiMedia.
Di fronte alla crisi della presenza che attraversiamo e al rischio che la “grande distrazione” si imponga fino a diventare caratteristica strutturale dell’umano che depotenzia attenzione e sensi e affievolisce progressivamente la capacità di incidere sulla realtà e di “vedere” e quindi costruire futuri possibili e possibilmente migliori – e che arrivi a configurarsi come pericolo per la stessa sopravvivenza dell’umano –, è necessario individuare le strade che svolgano la funzione concreta di richiamo alla presenza piena, a quell’esserci che, dunque, sa anche costruire qualità nella relazione con ogni alterità. Il contributo propone la lettura ad alta voce e l’approccio al testo basato sulla ricerca paideia mimesis come una delle strade praticabili, utilizzando il linguaggio artistico come sfida educativa e incentivando l’apertura alla creatività. C’è una fame di bellezza e di presenza consapevole che ci abita e che non possiamo continuare ad ignorare, se vogliamo costruire un mondo più bello, più buono, più giusto. Il contributo dà conto di alcuni progetti.
Chiara Massullo
La poetica complessa di Edgar Morin. Un invito a prendere le parti di Eros e poeticizzare la vita
2024
In A. M. Ciraci, A. Petagine & V. Domenici (a cura di), Giornata della Ricerca 2023 del Dipartimento di Scienze della Formazione (pp. 173-186). RomaTrE-Press. DOI: 10.13134/979-12-5977-425-5
Questo studio presenta i risultati di una ricerca dottorale dedicata al pensiero complesso di Morin, in particolare alle riflessioni sulla dimensione poetica ed estetica e alle loro implicazioni educative. Si tenta di delineare la poetica complessa dell'autore attraverso un’indagine sulla categoria di «poesia della vita» da egli elaborata , esaminando quali siano i dinamismi che la caratterizzano, quale la sua valenza antropologica e come essa si inserisca all’interno dell’«antropo-bio-cosmologia» complessa moriniana. Il fine ultimo è quello di analizzare la «poeticizzazione» proposta dal pensatore, mettendone in luce le potenzialità e le valenze per la fioritura del singolo e della convivenza, e di favorirne la realizzazione nella concretezza del vivere.
Gilberto Scaramuzzo
Educazione estetica e formazione umana
2024
in V. Berni & F. Antonacci (a cura di), Le arti dell'educare (pp. 39-52). Milano: Franco Angeli.
Gilberto Scaramuzzo
I silenzi e le pause nel Malinteso di Albert Camus
2024
in M. Geat & M. Giosi (a cura di), Albert Camus. Alla ricerca di un nuovo umanesimo (pp. 65-80). Roma: RomaTrE-Press.
Il contributo si articola attraverso una premessa finalizzata a ricordare la centralità del teatro nella vita, e forse anche nell’Opera, di Albert Camus; e a indicare la collocazione all’interno della sua produzione del lavoro teatrale su cui si eserciterà la proposta ermeneutica. Seguirà poi una brevissima riflessione sul senso che può avere la scelta di un autore-filosofo come Camus di scrivere teatro, e sul ruolo che possono avere le pause e i silenzi in questo linguaggio artistico. Quindi si affronterà quanto indicato nel titolo di questo intervento e ci si occuperà di tentare di leggere il senso delle pause e dei silenzi che Camus inserisce all’interno del testo de Il malinteso.
Chiara Massullo e Christian Mastrillo
Il progetto attraverso le testimonianze dei componenti della Compagnia "Roma Tre Mimesis"
2023
in Gilberto Scaramuzzo, Stanze di Eros. Un progetto di educazione poetica alla sessualità, Roma, Anicia, 2023, pp. 141-162.
Per tentare di comprendere meglio quali siano le caratteristiche, le valenze pedagogiche e le potenzialità di un progetto di educazione poetica alla sessualità quale aspira a essere Stanze di Eros abbiamo intervistato i componenti della compagnia Roma Tre Mimesis, che hanno sperimentato in prima persona questa pratica di educazione sessuale. Nel saggio vengono riportati estratti dalle interviste e vengono messi in luce alcuni elementi fondamentali del vissuto dei partecipanti alla sperimentazione.
Gilberto Scaramuzzo
Riflessioni sull'estetica del docere
2023
in M. Attinà, A. Broccoli, V. Rossini (a cura di), Percorsi inattuali dell'educazione. Suggestioni, idee, proposte, Roma, Anicia, 2023, pp. 231-242.
Quando una lezione è bella? In questo studio l'autore prova a rispondere a questa domanda, interrogandosi sulla lezione come luogo dialogico, sulle sue qualità estetiche, sull'importanza della qualità della relazione del docente sia con il soggetto di studio che con gli studenti e le studentesse e ipotizzando infine come la bellezza di una lezione si misuri proprio dagli effetti che essa provoca in chi vi partecipa.
Gilberto Scaramuzzo
Introduzione
2022
in P. La Delfa, Il non-manuale dell'operatore di teatro sociale, Macerata, Seri, 2022.
Chiara Massullo
2022
in C. Angelini, C. La Rocca (a cura di), La serie del dottorato TRES, Roma, Roma Tre Press, 2022, pp. 139-148.
Questo studio intende illustrare la modalità di ricerca ideata e impiegata da Edda Ducci per filosofare sull’educativo, l’ermeneutica dell’educativo, al fine di mettere in luce la validità e significatività dell’apporto che questo approccio metodologico può recare alla ricerca in ambito educativo.
Tale procedimento inattuale ed esigente, capace di rispettare la peculiare natura del suo oggetto, l’educativo, si caratterizza di elementi in parte atipici: muove dalla preoccupazione per l’uomo e ambisce ad avere potere umanante, si delinea come approccio sapienziale-esistenziale, esigendo dal ricercatore di impiegare, oltre alla canonica strumentazione oggettiva, anche quella soggettiva, richiedendogli un profondo coinvolgimento personale. Lo studio si conclude con una riflessione sull'esperienza personale dell'autrice rispetto alla pratica di questa metodologia, in cui vengono messi in luce gli aspetti potenzialmente problematici di tale percorso nonché la ricchezza che l’ermeneutica dell’educativo è capace di apportare.
Gilberto Scaramuzzo
Il paradigma poetico come nuovo paradigma dell'educativo
2022
in M. Ladogana, M. Parricchi (a cura di), L'educazione come tutela della vita. Riflessioni e proposte per un'etica della responsabilità umana, Città di Castello (PG), Zeroseiup, 2022, pp. 53-60.
Una disarmonia radicale tra noi umani e il mondo che ci circonda ha una sua origine dal prevalere, nell’Occidente del mondo, di un paradigma educativo che privilegia la razionalità a scapito della mimesicità. La razionalità è la capacità con cui tentiamo di apprendere l’altro da noi ponendoci di fronte ad esso e analizzandolo; la mimesicità è la capacità con cui comprendiamo l’altro per connaturalità, sintonizzandoci con l’altro. In questo studio si riprenderanno gli inizi di questa contrapposizione: rileggendo pagine di Platone e gli sviluppi che si sono avuti con Aristotele. Infine, verranno presentati alcuni aspetti del Metodo mimico elaborato per la formazione dell’attore da Orazio Costa, che si basa proprio su un cambiamento di paradigma educativo: diventare gli elementi della natura per imparare a vivere in sé l’altro da sé.
Chiara Massullo
Coltivare l'essere-in-relazione. La modalità estetica come via alla complessità
2022
in M. Ladogana, M. Parricchi (a cura di), L'educazione come tutela della vita. Riflessioni e proposte per un'etica della responsabilità umana, Città di Castello (PG), Zeroseiup, 2022, pp. 87-93.
In queste pagine si riflette sulla necessità di una rivoluzione epistemologica in senso relazionale, che consenta, aldilà dell’approccio dicotomico e riduzionista, la valorizzazione delle reliance intra e iner-umane, tra uomo e natura, logos e mythos. L’ipotesi è che una maggiore integrazione dell’approccio estetico – capace di praticare i sentieri dell’unità, superando opposizioni e dualismi – nelle modalità di conoscenza e relazione permetterebbe tale rivoluzione e di coltivare, quindi, l’essere-in-relazione.
Gilberto Scaramuzzo
Formazione dell'attore e formazione del docente
2022
in M. Fiorucci, E. Zizioli (a cura di), La formazione degli insegnanti: problemi, prospettive e proposte per una scuola di qualità e aperta a tutti e tutte, Lecce, Pensa MultiMedia, 2022, pp. 220-223.
Gilberto Scaramuzzo
Prefazione
2022
in Costa Orazio, Parlando del Metodo Mimico. Lezioni inedite trascritte, a cura di Alessandra Niccolini, Roma, Audino, 2022, pp. 9-14.
Gilberto Scaramuzzo
Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello. Una singolare riflessione sul relazionarsi dell’essere umano con l’altro essere umano
2021
in S. Polenghi, F. Cereda, P. Zini (a cura di), La responsabilità della pedagogia nelle trasformazioni dei rapporti sociali. Storia, linee di ricerca e prospettive, Lecce-Rovato, PensaMultimedia, 2021, pp. 186-194.
Gilberto Scaramuzzo
Schegge poetiche per un’educazione sessuale dalla lettura di pagine di Rainer Maria Rilke
2021
in M. Attinà (a cura di), Inattualità Pedagogiche. Ripensare l’educazione nella riflessione pedagogica contemporanea, Milano, Franco Angeli, 2021, pp. 183-195.
In questo saggio, allo scopo di fornire foss’anche un minimo contributo a un nodo così cruciale per la felicità di ogni singolo e della convivenza– giungere a un’espressione piena, autentica e appagante della propria sessualità – si rileggono, utilizzando un procedimento ermeneutico-educativo, alcune pagine delle Lettere a un giovane poeta di Rainer Maria Rilke. In essa l’autore, oltre un secolo fa, si impegnava a causare, con parole fortemente ri-sentite, un’educazione all’espressione sessuale e sentimentale del giovane interlocutore con cui intrattenne il famoso scambio epistolare.
Gilberto Scaramuzzo
2020
in G. Compagno, S. Polenghi (a cura di), 30 anni dopo la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia. Quale pedagogia per i minori?, Lecce-Rovato, Pensa MiltiMedia, 2020, pp. 416-426.
Questo contributo parte da alcune fondamentali osservazioni antropologiche di Marcel Jousse sul mimismo umano per poi accennare a due maestri di teatro che, coerentemente con le analisi di Jousse, hanno costruito le loro pedagogie poetiche e per, infine, concludersi con delle domande aperte vogliose di accendere una riflessione su quanto una rivalutazione in ambito educativo del corpo poetico possa contribuire al benessere umano.
Gilberto Scaramuzzo
Sul concetto di formazione nell'ultima stanza di Edda Ducci
2020
in M. Baldacci, E. Colicchi (a cura di), I concetti fondamentali della pedagogia. Educazione, istruzione, formazione, Roma, Avio, 2020, pp. 276-290.
Gilberto Scaramuzzo
Quando la scuola non crea disagio: apprendimento e amore
2019
in G. Elia, S. Polenghi, V. Rossini (a cura di), La scuola tra saperi e valori etico-sociali. Politiche culturali e pratiche educative, Lecce-Rovato, Pensa MultiMedia, 2019, pp. 758-768.
Nei nostri studi e nelle nostre riflessioni forse siamo più propensi ad affrontare il tema del disagio scolastico avvertito da alcuni studenti e a cui il sistema formativo deve poter far fronte, piuttosto che riflettere sul disagio che la pratica scolastica può creare negli studenti mentre realizza la dinamica che maggiormente le pertiene, quella relativa al processo di insegnamento-apprendimento.
Queste pagine propongono un’analisi filosofico-educativa sul tema dell’apprendimento con il fine di provocare una riflessione in chiunque sia davvero interessato a evitare che proprio in questo processo si annidi, nell’ambito scolastico, il rischio della generazione di un disagio.
Flavia Gallo
2019
in A. Bethlenfalvy et al., Democracy through Drama. Open Education Resources, DemoDram Democracy through Drama [online], pp. 27-29.
The text reports on the workshop conducted by the author within the DEMO:DRAM (Democracy through Drama) project. Starting from the word ‘memory’ in participants’ mother tongue, and from other words connected with ’memory’, the facilitator proposes a ‘mimetic exploration’ aimed to trace a common history of migration. The facilitator builds a shared drama through Mimesis in Education methodology.
The starting point of the workshop is to explore words related to journeys in the participants’ home language. The students then build a story through movement and mime based on the connection of the key words. Students work collaboratively to interpret and understand each other’s story.
Gilberto Scaramuzzo
Building civic coexistence through body and movement
Becoming “The Infinity” by Giacomo Leopardi through mimesis
2019
in A. Bethlenfalvy et al., Democracy through Drama. Open Education Resources, DemoDram Democracy through Drama [online]
pp. 30-31.
pp. 72-73.
pp. 83-85.
The texts report on the workshops conducted by the author within the DEMO:DRAM (Democracy through Drama) project.
The workshop "The Poetry of Mimesis" seeks to explore how we can read and respond to texts differently in order to develop a deeper understanding of the author’s intention. During the experience of this workshop, it is intended that participants will create the mimesis of the words of a poem using all of their body. Adaptations of this workshop could be used in English to explore a specific extract of a novel or a news article. Alternatively, this approach could be used in history and/or media studies to evaluate different texts and bias.
This workshop "Building civic coexistence through body and movement" explores elements of cooperation through movement. As a result of this participants are asked to reflect on their feelings of co-operating in movement with each other and how similarities and diversities open up through the experiences. The participants are also asked to consider how the quality of their relationship with each other is deepened. Gradually we extend this quality to a whole group experience.
In the third worshop, "Becoming 'The Infinity' by Giacomo Leopardi through mimesis", starting from the mimesis of the elements (fire, earth, air, water), the participants approach the words of the poem, first in its original language followed by an exploration of the text translated into the participants’ mother tongues.
Gilberto Scaramuzzo
Pedagogia dell'Espressione: la ratio di una disciplina inattuale
2019
in M. Caputo, G. Pinelli (a cura di), Pedagogia dell'espressione artistica, Milano, Franco Angeli, 2019, pp. 56-67.
Federica Arlotti
2019
in F. Pompeo, G. Carrus, V. Carbone (a cura di), Giornata della ricerca 2019 del Dipartimento di Scienze della formazione, Roma, Roma Tre Press, 2019, pp. 331-336.
Il progetto di ricerca parte dall’ipotesi secondo la quale una cura costante verso l’educazione alla creatività e lo sviluppo della dimensione espressiva, lungo tutto l'arco della vita, coincida con l’incremento della capacità relazionale, stimoli il pensiero critico, nutra l’attitudine all’ascolto e ingeneri una comunicazione efficace. L’obiettivo è stato quello di ricostruire e di rivalutare l’esperienza del MIM “Centro di Avviamento all’Espressione”, nato a Firenze nel 1979 per volere di Orazio Costa, per trarre ispirazione da una buona pratica di Pedagogia dell’espressione che risponda alle urgenze educative che segnano l’attualità.
Flavia Gallo
2019
in F. Pompeo, G. Carrus, V. Carbone (a cura di), Giornata della ricerca 2019 del Dipartimento di Scienze della formazione, Roma, Roma Tre Press, 2019, pp. 351-357.
Obbiettivo di questa ricerca è la delineazione di un profilo, sia dal punto di vista filosofico-educativo sia sul piano della pratica educativo-teatrale, della figura del/della pedagogo/a teatrale operante all’interno della scuola italiana. La ricerca intende immettere l’Università come consulente pedagogico nell’attuale tavolo dei lavori e affrontare il rapporto fra teatro e giovani, spettacolo e scuola, fra mondo produttivo artistico (enti culturali/singoli operatori) e mondo della scuola, al fine di strutturare una proposta di alta ispirazione educativa, rifacendosi, tra l'altro, alla parabola pedagogica del metodo mimico di Orazio Costa. Una proposta, quella qui tratteggiata, che parte da un’acclarata e profonda consapevolezza del valore della pedagogia teatrale così come della specificità storicizzata dell’insegnamento delle discipline all’interno della scuola.
Gilberto Scaramuzzo
Il Metodo mimico di Orazio Costa come pedagogia dell'espressione
2019
in F. Pompeo, G. Carrus, V. Carbone (a cura di), Giornata della ricerca 2019 del Dipartimento di Scienze della formazione, Roma, Roma Tre Press, 2019, pp. 377-382.
La ricerca qui presentata ha analizzato, con un procedimento ermeneutico filosofico-educativo, in che misura il Metodo mimico elaborato e sperimentato da Orazio Costa per la formazione dell’attore possa costituire un esempio eccellente di pedagogia dell’espressione. Nel corso della ricerca è emerso come Orazio Costa attraverso la teorizzazione e la sperimentazione del suo Metodo si ritrovò ad aver sviluppato una nuova pedagogia che aveva la forza di concretare quel potenziale espressivo che nell’individuo invera la libertà della sua natura umana.
A. Bethlenfalvy, E. Bloor, C. Bolton, S. Cherouvis, R. Colvill, A. Cziboly, J. England, F. Gallo, E. Kanira, E. Lee, S. Lembrechts, O. Russell, G. Scaramuzzo, T. Talbot, N. Willems, A. Zoakou
Democracy through drama: Conceptual and Pedagogical Framework
2018
This text aims to provide the conceptual and pedagogical foundations of the Democracy through Drama project in an accessible form for teachers of humanities in different countries and educational systems.
The six organisations that have come together, have examined how drama in schools can be used to explore different subjects within different curricula to create democratic spaces. Underpinning this is a belief that democracy is in a crisis in this day and age. Teachers and educators all around Europe can play a crucial role in increasing their students’ civic engagement and democratic awareness and participation. The project aims to support educators to use drama in a variety of ways.
Gilberto Scaramuzzo
La formazione a una società della solidarietà: un'ermeneusi poetica
2018
in S. Ulivieri et al. (a cura di), Scuola Democrazia Educazione. Formazione ad una società della conoscenza e della solidarietà, Lecce–Rovato, Pensa Multimedia, 2018, pp. 55-60.
La solidarietà è un movimento – un agire – che un essere umano realizza con l’altro e per l’altro, laddove il per va inteso in tutte le sue molteplici accezioni.
Questo movimento (per l’altro e con l’atro) non può accadere se prima non sia avvenuto un ri-conoscimento dell’altro nei suoi bisogni e nei suoi sentimenti. Quanto più profondo e vasto è questo riconoscimento tanto più reale potrà essere la solidarietà. Tutte le facoltà umane sono, dunque, chiamate in causa quando si tratta di concretare questa realtà – quella dell’agire solidale – e, perciò, un riconoscimento meramente razionale (cioè un riconoscimento che si realizzi facendo ricorso unicamente a quella facoltà che pure ci appare tra quelle umane la più eccellente) dei bisogni dell’altro non potrà che generare una solidarietà povera! Perché si possa davvero parlare di una solidarietà reale occorre altro: in questo saggio l'autore si impegna a riflettere proprio intorno a questo altro.
Gilberto Scaramuzzo
2018
in S. Ulivieri (a cura di), Le emergenze educative della società contemporanea. Progetti e proposte per il cambiamento, Lecce-Rovato, Pensa MultiMedia, 2018, pp. 65-70.
Questo contributo intende riflettere su una delle ultime lezioni di Edda Ducci, che fu prima in Italia a essere titolare di una cattedra di filosofia dell’educazione, per come ella l'ha espressa nell'ultima delle opere collettive che ha curato all'interno della collana di Anicia da lei diretta, "Filosofare sull'educativo". Scopo dello studio è infatti rileggere le pagine da lei scritte nel volume "Il margine ineffabile della paideia. Un bene da salvaguardare" (pubblicato nel 2007: l’anno della sua morte) per verificarne la portata nella riflessione filosofico-educativa che segna l’attualità.
Gilberto Scaramuzzo
Poetica e Pedagogia. La lezione di Orazio Costa Giovangigli
2018
in M. Baldacci, E. Colicchi (a cura di), Pedagogia al confine. Trame e demarcazione tra i saperi, Milano, Franco Angeli, 2018, pp. 65-76.
Gilberto Scaramuzzo
La Medea di Pierpaolo Pasolini. Lo scontro distruttivo di due culture e la sfida lanciata alla riflessione filosofico-educativa contemporanea
2017
in M. Attinà, A. Amendola, P. Martino (a cura di), Una disperata vitalità. Pier Paolo Pasolini: sguardi interdisciplinari e tensioni pedagogiche, Lecce, Pensa, 2017, pp. 149-164.
Gilberto Scaramuzzo
Quella verità che rende umani. Il canto edificante di Luigi Pirandello
2017
in M. Geat (a cura di), Il pensiero letterario come fondamento di una testa ben fatta, Roma, Roma TrE-Press, 2017, pp. 97-112.
Questo studio intende riaffermare la valenza educativa dell’opera pirandelliana e contribuire a superare il misconoscimento che ancora grava su di essa.
Analizza alcune pagine in cui è possibile riconoscere l’intento edificante dell’autore e il suo impegno a ‘cantare’ di una verità che rende umani. Il saggio di Pirandello "Non parlo di me" sembra fare luce su quel possesso umano che garantisce la possibilità radicale di poter guadagnare una verità per sé: ‘il punto vivo’. Alcuni personaggi pirandelliani sembrano incarnare questa ricerca e mostrarne caratteristiche e criticità: il Principe de "La favola del figlio cambiato", che afferma di averla trovata la sua verità; Moscarda, il protagonista di "Uno, nessuno e centomila", che ne ha una improvvisa rivelazione; la Signora Frola e il Signor Ponza che, in "Così è (se vi pare)", testimoniano come la propria verità possa convivere con la verità dell’altro anche quando tra le due sia presente una contrapposizione radicale.
Gilberto Scaramuzzo
Mimesis e Paideia. Teorie e pratiche per una pedagogia dell'espressione e della comprensione
2017
in Dipartimento di Scienze della Formazione. Università Roma Tre. Giornata della ricerca 27 febbraio 2017, Roma, Dipartimento di Scienze della Formazione Università Roma Tre, 2017.
Gilberto Scaramuzzo
2016
in L. Dozza, S.Ulivieri (a cura di), L'educazione permanente a partire dalle prime età della vita, Milano, Franco Angeli, 2016, pp. 358-366.
Questo articolo si apre con un ripensamento dell'etimologia di "educare", per riflettere sull'esistenza di un permanente nei processi educativi.
L'esplorazione prosegue con la lettura di alcune pagine de "La Repubblica" di Platone e della "Poetica" di Aristotele in cui questi autori riconoscono un dinamismo cruciale e problematico per l'educazione umana: mimesis. Nella sezione conclusiva, con l'aiuto di autori contemporanei, si riflette sulle possibili implicazioni di questo riconoscimento.
Gilberto Scaramuzzo
Il gesto per intendere l'opera. Una prospettiva corporea per la fruizione dell'oggetto d'arte
2016
in E. Nardi, C. Angelini (a cura di), La cultura europea, la cultura degli europei. Il progetto EMEE-Eurovision Museums Exhibiting Europe, Milano-Udine, Mimesis, 2016, pp. 115-126.
Il presente studio intende fornire un contribuito alla riflessione legata alla fruizione sinestetica delle opere d’arte all’interno degli spazi museali: la proposta che segue si concentra sull’accesso all’opera che si può realizzare attraverso un qualificato movimento corporeo – un giocare – costruito in intimo dialogo con l’opera stessa.
Si sviluppa dapprima una riflessione teorica, a partire dalla lettura di alcuni saggi di Hans Georg Gadamer raccolti in "L’attualità del bello" (in particolare il saggio "Il gioco dell’arte"), e dalle riflessioni presenti nei testi di Gadamer si sviluppa in maniera autonoma una proposta destinata ai visitatori di un museo, concentrandosi sul contributo che il movimento corporeo potrebbe dare all’ascolto di quel che un’opera d’arte intende dirci. Viene dunque presentata una prima sperimentazione realizzata nell’ambito del progetto EMEE e fondata sui presupposti teorici sviluppati nella prima parte.
Gilberto Scaramuzzo
2016
in M. Gammaitoni (a cura di), Le Arti e la Politica. Prospettive sociologiche, Padova, CLEUP, 2016, pp. 25-30.
In questo saggio si parla di mimesis e della rilevanza di questo dinamismo per il costituirsi dell’agire umano. Poiché l'essere umano impara ad agire attraverso un processo mimesico, da un punto di vista etico il problema della formazione umana potrebbe dirsi in questi termini: di chi è bene fare la mimesis? A chi è bene che ci rendiamo simili? È inoltre necessario chiedersi: è possibile che quel che è bene per il singolo lo sia anche, necessariamente, per la convivenza?
L'autore indaga il ruolo della mimeis nel processo educativo e nel processo decisionale che porta l’essere umano a produrre il suo agire, giungendo a mettere in luce come sia possibile, necessario e urgente un processo di coscentizzazione di questo dinamismo umano e un’intensificazione nella pratica educativa dell'attività mimesica e come ciò possa accadere.
Gilberto Scaramuzzo
Presentazione
2016
in M. Tortorici, La musica delle parole. Come leggere il testo poetico, Roma, Anicia, 2016, pp. 217-218.
Gilberto Scaramuzzo
2016
in B. Vertecchi (a cura di), I bambini e la scrittura. L'esperimento Nulla dies sine linea, Milano, Franco Angeli, 2016, pp. 151-160.
Queste note a margine sono scaturite dalla lettura attenta delle parole di bambini di scuola primaria in risposta a una domanda proposta loro dai ricercatori coinvolti nel progetto “Nulla dies sine linea” – «Che cosa hai imparato a scuola?» – e, proprio a partire dalle parole scritte dai bambini, il presente studio si propone di riflettere intorno al senso della scuola.
Gilberto Scaramuzzo
Il corpo e l’arte di esprimere sé e di in-tendere l’altro
2015
in R. Huerta, A.S. Amparo (eds.), Educación artística y diversidad sexual, València, PUV, 2015, pp. 165-170.
In questo saggio si riflette sulla diversità sessuale, che viene intesa dall’autore come concernente un riconoscimento di sé in sé e l’espressione, manifestazione e attuazione con altri esseri umani di questo riconoscimento. Si tratta di una affermazione e una scelta del singolo che una società democratica dovrebbe rispettare, e l’autore si interroga su come poter costruire tale rispetto e in particolare su come l’educazione artistica, e in particolare la pedagogia dell'espressione, possa contribuire, forse in modo decisivo, a questa conquista aiutando il singolo a effettuare e esprimere il ri-conoscimento e gli altri componenti della convivenza a com-prenderlo e rispettarlo.
Gilberto Scaramuzzo
Premessa
2011
in G. Scaramuzzo, Mimopaideia. Buone pratiche per una pedagogia dell’espressione, Roma, Anicia, 2011, pp. 7-12.
L'ipotesi è che la mimesis sia il dinamismo centrale per la cura, lo sviluppo, la realizzazione dell'umano nell'uomo e che quindi una rinascita, umanamente bella e buona per ciascun singolo inserito in una convivenza globale, possa ripartire da un'azione educativa che riconsideri radicalmente il ruolo della mimesis per la formazione dell'uomo e del cittadino.
Cosa succede se si sollecita, in un determinato contesto educativo o terapeutico, un soggetto a utilizzare in maniera qualificata la propria capacità mimesica? I saggi raccolti nel volume investigano tale questione, testimoniando le azioni formative, educative o terapeutiche incentrate sull'esercizio della capacità mimesica intraprese dagli autori.
Valentina Tinelli
Comunicazioni mimesiche in una scuola dell'infanzia. Quando il corpo costruisce relazioni
2011
in G. Scaramuzzo, Mimopaideia. Buone pratiche per una pedagogia dell’espressione, Roma, Anicia, 2011, pp. 13-34.
Un'insegnante della scuola dell'infanzia ci fa vivere quel che succede in una classe se si accende la capacità mimesica dei bambini.
Tullia Della Moglie
Mimesis, scritture, maestri. Un percorso di formazione e ricerca dal lavoro editoriale alla scrittura creativa
2011
in G. Scaramuzzo, Mimopaideia. Buone pratiche per una pedagogia dell’espressione, Roma, Anicia, 2011, pp. 35-58.
Une redattrice editoriale disvela la natura mimesica del suo lavoro e mostra la sperimentazione di una didattica della scrittura che si avvale dell'esercizio fisico della mimesis.
Federica Arlotti
Il pensiero vivo in tutto il corpo
2011
in G. Scaramuzzo, Mimopaideia. Buone pratiche per una pedagogia dell’espressione, Roma, Anicia, 2011, pp. 59-72.
Un'antropologa ci consegna le pagine del diario in cui osserva se stessa mentre è impegnata a riscoprire la propria capacità mimesica.
Valerio Malorni
Vestirsi di ghiaccio
2011
in G. Scaramuzzo, Mimopaideia. Buone pratiche per una pedagogia dell’espressione, Roma, Anicia, 2011, pp. 73-78.
Un attore narra di un momento di azione formativa che coinvolge un gruppo di adulti con problemi psichiatrici.
Elisa Muscillo
Mimesi: una prima esplorazione terapeutica
2011
in G. Scaramuzzo, Mimopaideia. Buone pratiche per una pedagogia dell’espressione, Roma, Anicia, 2011, pp. 79-124.
Una psicologa ci fa entrare nelle dinamiche dei due laboratori di pedagogia dell'espressione che ha guidato all'interno del Policlinico "Umberto I" di Roma: uno che ha coinvolto soggetti affetti da patologie dell'alimentazione (anoressia e bulimia), e un altro tenuto all'interno del servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC).
Gilberto Scaramuzzo
Presentazione del consulente scientifico
2011
in Umano femminile. Schegge di vita delle donne della Società Femminile di Mutuo Soccorso, San Marino, AIEP, 2011, pp. 9-12.
Gilberto Scaramuzzo
Meditazioni filosofico-educative
2010
in E. Larghero, M. Lombardi Ricci, R. Marchesi (a cura di), Medical Humanities e Bioetica Clinica, Torino, Camilliane, 2010, pp. 57-93.
Cinque meditazioni su temi bioetici:
Umanizzare la vita: preoccuparsi della vita nell'uomo.
La relazione medico paziente: una riflessione filosofico-educativa.
L'appropriatezza della cura: la mesotes nella therapeia.
Medicalizzazione e umanizzazione: la medicalizzazione tra consumismo ed etica.
Medicina dei bisogni, medicina dei desideri... Ma che ne sappiamo noi dei bisogni dell'uomo?
Gilberto Scaramuzzo
2009
in G. Scaramuzzo (a cura di), La comunicazione umanante. Ermeneusi di un mistero, Roma, Aracne, 2009, pp. 9-15.
Un titolo contro-tendenza che segna un impegno anch’esso contro-tendenza: quando sembra urgente spendere le proprie energie per spiegare e per risolvere, impegnarsi, invece, per scrutare l’aspetto mistero della comunicazione umana/umanante, quell’aspetto che non può – per la sua natura – essere l’oggetto di un’analisi logico-razionale, ma che evidentemente è nella comunicazione umana/umanante, e che se misconosciuto la impoverisce, fino a immiserirla qualitativamente, a dispetto di qualsivoglia incremento quantitativo.
Gilberto Scaramuzzo
A colloquio d'esame con Edda Ducci
2009
in G. Scaramuzzo (a cura di), La comunicazione umanante. Ermeneusi di un mistero, Roma, Aracne, 2009, pp. 17-36.
«Qualcosa mi si svelò, non cercato non richiesto, dopo più anni già trascorsi assieme: quel... senso che lei voleva dare a quella mezz’ora lì, a quei trenta minuti in cui lei ― Edda Ducci ― e un’altra persona, sedute l’una di fronte all’altra, avrebbero parlato l’una con l’altra».
L'autore approfondisce in questo saggio il senso che l'esame orale aveva per la filosofa, impegnandosi a esplicitare quella potenzialità di bello e di bene ― che Ducci aveva così ben intuito ―che si può portare all’atto nel colloquio che avviene tra un docente e uno studente al termine del corso e mettendo in luce come l’esame orale possa essere «un luogo bellissimo e buonissimo per insegnare».
Gilberto Scaramuzzo
2007
in E. Ducci (a cura di), Il margine ineffabile della paideia. Un bene da salvaguardare, Roma, Anicia, 2007, pp. 135-176.
In questo saggio l'autore denuncia la crisi del Teatro-paideia e propone una via per impegnarsi a rispondere a tale crisi, il Teatro nuovo. In questo può esser tutto detto il senso della ricerca del Teatro nuovo: esser paideia per l’uomo di oggi. Esser Teatro che nutre spiritualmente l’uomo e il teatro umano. Per poi, attraverso il suo esser paideia, indirettamente, servire anche l’altro Teatro: aumentare il numero di coloro che sappiano nutrirsi pienamente di un capolavoro del Teatro, classico o contemporaneo, sapientemente allestito.
Gilberto Scaramuzzo
Non parlo di me. Una riflessione sull’umanazione firmata Luigi Pirandello
2004
in E. Ducci (a cura di), Aprire su Paideia, Roma, Anicia, 2004, pp. 21-54.
Il saggio propone un’ermeneusi in chiave di filosofia dell’educazione di un saggio pirandelliano, “Non parlo di me”: in questo scritto, parlando di come si diventa un artista, Pirandello ci offre, tra le righe e più in generale, un percorso prezioso sull’umanarsi umano.
Gilberto Scaramuzzo
2003
in “Il cittadino europeo: quale educazione possibile?”. Il passato, il presente e il futuro, Roma, CeIS, 2003, pp. 219-224.
Perché mettere insieme queste due realtà? Che relazione ci può essere tra loro? In questo saggio si tenta di problematizzare la creatività e il movimento creativo, viene poi analizzato l’abbandono scolastico, per mettere in luce, infine, alcune decisive connessioni tra i due movimenti.
Gilberto Scaramuzzo
2002
in E. Ducci (a cura di), Preoccuparsi dell’educativo, Roma, Anicia, 2002, pp. 53-72.
Drammaturgia di strada molto liberamente ispirata al paragrafo 125 della "Gaia Scienza" di Friedrich Nietzsche.
Chiara Massullo, Elisabetta Proietti
2024
Scenario: A Journal of Performative Teaching, Learning, Research, 18(1), 70-84.
https://doi.org/10.33178/scenario.18.1.5
La “grande distrazione”, che proponiamo come categoria pedagogica ed esistenziale, ci sembra rappresentare un rischioso nuovo paradigma dell’oggi: è l’assiduità del distoglimento da sé, il continuo essere spostati altrove, la pervasiva induzione a eludere il qui e ora, il ripiegamento delle più belle energie umane verso la stasi.È allora necessario e urgente chiederci: come si può favorire la presenza piena, nella vita quotidiana e in particolare nei contesti educativi? Nel presente studio, attraverso le riflessioni di autori classici e il pensiero complesso di Edgar Morin, mettiamo in luce come un’educazione poetica (ossia che coltivi e valorizzi la capacità mimesica e la partecipazione estetica alla realtà) consenta un’intensificazione della qualità dell’esserci e dell’essere insieme, e quindi della presenza. Riportiamo infine un esempio di educazione poetica raccontando l’esperienza del progetto educativo “Il sasso nello stagno. In movimento tra parole e storie”, una sperimentazione svolta in alcuni liceiitaliani in cui la lettura espressiva ha costituito la via privilegiata per accendere e aiutare a manifestare la presenza piena degli studenti.
Gilberto Scaramuzzo
Mimesis, educazione poetica e didattica inclusiva
2024
in A.L. Rizzo, M. Traversetti (a cura di), Le nuove frontiere per la progettazione e la didattica inclusive. Riflessioni epistemologiche, ricerche empiriche ed esperienze sui disturbi e sulle difficoltà di apprendimento e di comportamento
QTimes - Journal of Education, Technology and Social Studies, 16(2), 13-22.
DOI: 10.14668/QTimes_16203
I mimetic studies, che vedono il confluire dell’impegno di un numero sempre crescente di studiosi afferenti ai più diversi settori disciplinari, hanno avuto, per quel che concerne la centralità della mimesis nei processi di apprendimento e la definizione di essere umano come animale mimesico per eccellenza, un inizio remoto che risale a Platone e Aristotele.
L’intento del presente studio è quello di rileggere, attraverso un procedimento ermeneutico filosofico-educativo, quelle pagine antiche alla luce degli studi più recenti, per ipotizzare una didattica che costruendosi poeticamente e non soltanto razionalmente possa costituirsi come inclusiva, perché in grado di rispondere ai bisogni profondi di coloro che presentano difficoltà di apprendimento e di comportamento. Difficoltà che le modalità didattiche che ignorano i dinamismi poetici caratterizzanti i processi di umanazione si ritrovano inconsapevolmente ad alimentare, creando distanze tra gli studenti e, a volte, accentuando disagi..
Elisabetta Proietti
Quel difficile che ci è stato affidato. Sessualità, relazione, educazione
2023
Rocca, 1 febbraio 2023.
Mentre prosegue la ritirata degli adulti sui temi dell'educazione alla relazione sessuale, qualcuno tenta di abitare questo spazio in maniera diversa, di inventarsi vie di accesso. Nell'articolo il racconto della sperimentazione poetica sulla sessualità realizzata dal MimesisLab e dalla Compagnia di arti sceniche Roma Tre Mimesis dell'Università Roma Tre.
Gilberto Scaramuzzo
La lezione universitaria. Riflessioni poetico-drammaturgiche
2022
Rassegna di Pedagogia, 80(1/2), 129-140.
Gilberto Scaramuzzo
Word and mimesis. The poetic dimension of word and human expression
2022
in E. Madrussan, M. Conte (a cura di), Pedagogical transformations in contemporary world. Perspectives of Philosophy of Education in Italy
Paideutika, 18(35), 161-172.
The essay is developed through a dialogue between two definitions of a human being: Human beings are human beings because they have word (Sheler, Ebner, Ducci) and Human beings are mimetic animals par excellence (Aristotle). From this dialogue emerges the sense of a re-evaluation of the poetic dimension of word for human expression. A fundamental contribution to this re-evaluation of the poetic dimension of word will be provided by the research work developed by the theatre master Orazio Costa Giovangigli who spent his life solving the problem of how to bring the word of an author to life on stage through the interpretation of an actor.
Gilberto Scaramuzzo
Il senso degli oggetti. La provocazione educativa del Realismo terminale
2020
Oblio, 10(38-39), 76-82.
Il movimento del Realismo Terminale sembra provocare il mondo dell’educativo a una riflessione intorno al ruolo che gli oggetti hanno assunto nel nostro vivere. In questo intervento si intende accogliere questa provocazione e valutare in che misura le opere artistiche del Realismo Terminale possano contribuire all’umanizzazione dell’essere umano.
Gilberto Scaramuzzo
Incontro con Edda Ducci
2020
Rassegna di Pedagogia, 78(1-2), 159-172.
Gilberto Scaramuzzo
Il luogo del teatro nell'educativo
2020
in G. Annacontini, D. Dato (a cura di), Pedagogia dei contesti. Spazi, tempi, esperienze dell'educare contemporaneo
MeTis, 6, 79-91.
Flavia Gallo
2019
in R. Minello (a cura di), Responsabilità pedagogica e ricerca educativa. In ambito formale, non-formale e informale
Formazione & Insegnamento, 17(1), 321-335.
Questo studio presenta l’espressione umana entro l’orizzonte della filosofia dell’educazione; in seconda battuta indaga la natura mimesica della parola proponendo una paideia volta alla ri-sacralizzazione del dialogo nella quotidianità, attraverso la Pedagogia dell’Espressione. La terza parte traccia l’orizzonte di un progetto educativo come base euristica di una ricerca-azione sulla cura della parola dell’essere umano, nei luoghi dell’educativo.
Metodologia: (a) utilizzo ermeneusi della filosofia dell’educazione; (b) orizzonte prassico della pedagogia dell’espressione; (c) progetto educativo di ricerca azione: prolegomeni.
Gilberto Scaramuzzo
Poetiche della sessualità. Rilke e l'educazione sessuale nell'era dei siti pornografici
2019
Nuova Secondaria, 2, 69-71.
Nel novembre 1960, la rivista Esprit ospitava un approfondimento monografico dedicato al tema della sessualità, nell’introduzione Paul Ricœur scrive: «Perché dedicare un numero di Esprit alla sessualità piuttosto che all’amore? Non è forse l’amore il termine che raccoglie tutto, il polo attrattivo, il movente spirituale? Certamente, ma la sessualità è il luogo di tutte le difficoltà, dei tentennamenti, dei vicoli ciechi, dei pericoli, dello scacco e della gioia». Questo studio risponde all'intenzione di «mettersi nel solco delle parole di Ricœur» e nasce dall’ esperienza che l'autore ha maturato facendo lezione sulle pagine delle Lettere a un giovane poeta di Rainer Maria Rilke a una sua classe di studenti del Corso di laurea in Scienze dell’Educazione.
Elisabetta Proietti
Da anima ad anima. Camilleri, Costa e il coraggio dello spirito
2019
Contributo presentato al convegno Mimesis e Educazione del 23 novembre 2019, organizzato dal MimesisLab di Roma Tre.
Racconta Camilleri che, dal momento in cui entrò in Accademia, Costa cominciò su di lui una sorta di lavoro di dirottatore: dirottò il suo cervello sul teatro, tanto che lui, che fino a quel momento aveva scritto racconti e commedie ricevendo anche diversi riconoscimenti, per lungo tempo non riuscì a scrivere nulla. “Mi insegnò veramente a leggere e a capire in profondità le parole che leggevo. E così lentamente dirottò il mio cervello dalla poesia al teatro. Non fui più capace per anni di scrivere un verso o un raccontino”. Una sorta di afasia della parola scritta, un dismettere la parola che era arrivato come viatico necessario per poterla re-incontrare più avanti in tutta la sua potenza, per ri-conoscere la parola nelle sue profondità più inaudite. Infatti “a un certo punto la vena poetica e narrativa che credevo di avere definitivamente interrato si rivelò invece essere una sorta di fiume carsico”.
Il testo contiene il Contributo presentato al convegno "Mimesis e Educazione. Giornata di studi sulla sperimentazione in ambito educativo del metodo mimico elaborato da Orazio Costa Giovangigli per la formazione dell’attore", organizzato dal MimesisLab del Dipartimento di Scienze della formazione di Roma Tre il 23 novembre 2019.
Gilberto Scaramuzzo
Il teatro nell’aula. Il docente universitario e l’artista di strada
2017
Roma Tre News, 1, 47-49.
Se pensiamo alla formazione dell’attore così come la declinava il grande maestro del teatro italiano Orazio Costa Giovangigli, è facile vedere come questa formazione costituisca un metodo per guadagnare quei caratteri umani che rendono bello e buono l’agire non soltanto di chi è attore ma anche di chi è docente. L'autore in questo articolo mette in luce le analogie tra il fare in ambito teatrale e il fare di chi insegna e indaga come queste possano dare un contributo per ripensare l'essere docenti, giungendo ad approfondire come anche l'impadronirsi di alcune delle abilità che sono proprie del teatrante di strada gioverebbe al diventare insegnante.
Gilberto Scaramuzzo
Aristotle's homo mimeticus as an Educational Paradigm for Human Coexistence
2016
Journal of Philosophy of Education, 50(2), 246-260.
In the Poetics of Aristotle there is a definition of the human being that perhaps has not yet been well considered in educational theory and practice. This definition calls into question a dynamism that according to Plato was unavoidable for an appropriate understanding of the educational process that turns a human being into a beautiful, good and just citizen: mimesis. The paper's intent is to reconsider the definition of the human being, centred on mimesis, presented by Aristotle in the Poetics (4. 1448 b5–9) to demonstrate if, and how, it might establish new paradigms for human coexistence. Aristotle's anthropological statement is included in a much wider discourse concerning philosophy of art; but if isolated from the context, it is an essential definition of human beings that can be synthesised as follows: human beings are the mimetic animal par excellence, and their process of understanding (that distinguishes them from other animals) has a fundamental connection with such excellence. Ignorance and/or negligence of how relevant mimesis might be in the educational process may have decisively contributed to separate human beings from this core aspect of their humanity and therefore produced painful consequences in human coexistence. As long as education does not pay attention to the pedagogical implications of the definition taken from the Poetics, how can human flourishing be safeguarded? I argue that recognition of the centrality of mimesis in the educational process allows human edification to proceed devoid of ideological basis, be it secular or confessional; and overcomes the risk of relativism. Mimesis, formerly recognised by Plato as a link between what is expressed and what really is, is masterfully reinterpreted by Aristotle. Aristotle recognised its positive pedagogic value in the Poetics, and nowadays we can recognise how it offers existential dynamics that restore the vital human relationship between self and other (be it another human or other than a human being). The sense of this proposal lies in giving mimesis the role it deserves in education, by raising the significance of how coexistence might benefit from a vast human dimension, capable of recognising our humanity beyond our rational capacity.
Gilberto Scaramuzzo
Movimento espressivo e apprendimento. Immagini di una pedagogia dell'espressione
2016
in Cornici dai bordi taglienti. Sapere pedagogico al di là del saggismo
MeTis, 6(2), 199-204
Una esplorazione in chiave poetico-pedegogica delle immagini di un video realizzato all’interno di un progetto che ha coinvolto bambini e adulti di una scuola multietnica di Roma. Il progetto aveva come scopo principale quello di valorizzare l’utilizzo della mimesis per l’apprendimento della lingua italiana come seconda lingua. Nel suo svolgimento ha allargato i suoi confini per invadere molti luoghi della didattica.
Guarda il video a cui l'articolo fa riferimento
Gilberto Scaramuzzo
La poetica dell'educare. La parola chiave è condivisione
2013
Roma Tre News, 15(3), 38-40.
Gilberto Scaramuzzo
Mimesis: dalla riflessione teoretica alla prassi educativa
2013
Studi sulla Formazione, 16(1), 227-238.
L'articolo riflette sulla Poetica di Aristotele, 4.1448 b4-19. Esamina come la definizione dell'uomo come animale mimetico (b5-9) sia sottovalutata nella prassi educativa e, seguendo la riflessione aristotelica, indica nella mimesi il fulcro dei processi di comprensione/apprendimento. Sostenendo una rivalutazione della mimesi come necessaria alla prassi educativa, l'articolo presenta un progetto realizzato attraverso questo principio in un contesto scolastico multietnico.
Nella lettura ad alta voce siamo alla presenza di un brano da leggere e di un lettore del brano: è possibile individuare un canone che regoli il rapporto tra il lettore e il brano in modo che si realizzi un leggere bello/buono/giusto? L’atto del leggere lo si può ri-conoscere come un dare vita alle parole; e soltanto qualcosa di vivo può dare vita. Per leggere occorre un vivente che sappia sentire la vita che ciascuna parola secerne nel determinato contesto in cui essa si trova; e sia in grado di esprimere con la propria voce e/o con il proprio gesto (con la propria vita) quel sentimento vitale. L'autore nell'articolo indaga proprio questo movimento.
Gilberto Scaramuzzo
Il punto vivo di Luigi Pirandello. Un mistero educativo
2013
in Geografie del corpo
Paideutika, 9(18), 123-141.
Uno, nessuno e centomila – l’opera a cui Pirandello ha inteso affidare il senso più vero della sua poetica – ci presenta la possibilità di andare oltre una realtà che ci appare radicale – ossia: la realtà è nella forma che gli altri ci danno e in quella che noi stessi ci diamo, oggi così, domani altrimenti – e di riflettere su di un’altra dimensione – meno reale forse ma più vera – certamente inattuale eppure urgente da riscoprire in un momento di crisi educativa come l’attuale.
Si tratta di una dimensione misteriosa che è prima delle forme che ci diamo o che riceviamo dagli altri (una forma questa veramente tale, che dica, cioè, del passaggio umano dal nulla all’esserci?): il punto vivo. L'autore riflette dunque su questa categoria pirandelliana e sulla sua rilevanza per l'educativo.
Gilberto Scaramuzzo
Si può educare alla creatività? L’importanza del fattore creativo nei processi formativi
2012
Roma Tre News, 14(1), 14-16.
Gilberto Scaramuzzo
Sulla natura mimesica del discorso. Una lettura filosofico-educativa di pagine del Cratilo
2012
Educazione, 1(2), 7-20.
Partendo dall'osservazione di Taylor sul Cratilo di Platone: "Ciò che è di reale interesse per altri che non siano gli specialisti di fonetica è il discernimento mostrato dall'insistenza sul principio generale che il discorso deve essere considerato come una specie di gesto mimetico", l'articolo analizza 422e ss. per riconsiderare, alla luce del dialogo tra Socrate ed Ermogene, il ruolo da assegnare alla mimesis nella riflessione e nella prassi educativa, con una particolare attenzione alla comunicazione non verbale come modo paradossale di mostrare la natura delle cose.
Gilberto Scaramuzzo
Pirandello educatore nel suo studio
2012
Accademie e Biblioteche d’Italia, 1-2, 19-22.
L’articolo si avvale del prezioso apporto della riflessione pirandelliana per il campo dell’educativo, concentrandosi in particolare su un luogo, che viene qui riconosciuto come uno dei nuclei critici dell’educabilità umana e che però non trova nella prassi pedagogica una considerazione appropriata: questo luogo concerne il carattere soggettivo del sentire e dell’esprimersi umano. Pirandello ci presenta un intero universo di opere in cui il movimento finalizzato a in-tendere l’altro nella sua originalità, che è altra dalla nostra, si mostra come movimento cruciale per la felicità umana, e l'autore procede qui indagando tale movimento e la sua fondamentale valenza per l'educativo.
Partendo da alcune riflessioni di Aristotele e di Platone, questo articolo approfondisce l'apprendimento mimesico – cioè quel farsi simile che consente integralmente, veramente, di assimilare – e mette in evidenza il ruolo di una rivalutazione della mimesis nella teoria e nella prassi educativa contemporanea.
Gilberto Scaramuzzo
Educare non è educere
2011
Scuola Materna, 18, 48-49.
Questo laboratorio di educazione teatrale si propone di aiutare i bambini a rivolgere il proprio sguardo all’interno di sé per scoprire e iniziare un relazionarsi, mediante l'impiego della capacità mimesica, con quel che immediatamente è vitale in loro: quegli elementi in noi che ci consentono di vivere. I bambini potranno dunque essere accompagnati a conoscere meglio il cuore, i polmoni e la mano attraverso l’ascolto e l’espressione.
Nella serie di articoli "Teatri di..." per la rivista "Scuola Materna per l'Educazione dell'Infanzia" vengono proposti dei laboratori di educazione teatrale che hanno l'obiettivo di impiegare e sviluppare la capacità mimesica dei bambini, quella capacità che consente la relazione più intima e vitale con l’altro da sé e che viene poco considerata, se non ostacolata, nella pratica educativa. Fare la mimesis dei vari elementi della natura (in questo caso, del fuoco) può giocare un ruolo essenziale per avviare il bambino all’uso bello e buono del suo potenziale espressivo.
Nella serie di articoli "Teatri di..." per la rivista "Scuola Materna per l'Educazione dell'Infanzia" vengono proposti dei laboratori di educazione teatrale che hanno l'obiettivo di impiegare e sviluppare la capacità mimesica dei bambini, quella capacità che consente la relazione più intima e vitale con l’altro da sé e che viene poco considerata, se non ostacolata, nella pratica educativa. Fare la mimesis dei vari elementi della natura (in questo caso, della Terra) può giocare un ruolo essenziale per avviare il bambino all’uso bello e buono del suo potenziale espressivo.
Nella serie di articoli "Teatri di..." per la rivista "Scuola Materna per l'Educazione dell'Infanzia" vengono proposti dei laboratori di educazione teatrale che hanno l'obiettivo di impiegare e sviluppare la capacità mimesica dei bambini, quella capacità che consente la relazione più intima e vitale con l’altro da sé e che viene poco considerata, se non ostacolata, nella pratica educativa. Fare la mimesis dei vari elementi della natura (in questo caso, dell'aria) può giocare un ruolo essenziale per avviare il bambino all’uso bello e buono del suo potenziale espressivo.
Nella serie di articoli "Teatri di..." per la rivista "Scuola Materna per l'Educazione dell'Infanzia" vengono proposti dei laboratori di educazione teatrale che hanno l'obiettivo di impiegare e sviluppare la capacità mimesica dei bambini, quella capacità che consente la relazione più intima e vitale con l’altro da sé e che viene poco considerata, se non ostacolata, nella pratica educativa. Fare la mimesis dei vari elementi della natura (in questo caso, dell'aria) può giocare un ruolo essenziale per avviare il bambino all’uso bello e buono del suo potenziale espressivo.
Gilberto Scaramuzzo
I più piccoli del mondo al più grande festival di teatro del mondo
2010
Scuola Materna, 7, 48-50.
Partendo dalle suggestioni teoriche e fotografiche frutto della partecipazione al Fringe Festival di Edimburgo in Scozia, l’articolo riflette sull’artista di strada, la sua performance e relazione con il pubblico, in particolare infantile, e propone un laboratoprio di educazione teatrale per bambini che prevede la costruzione collettiva di un grande “spettacolo di strada” in cui i bambini/artisti di strada siano i protagonisti.
Nella serie di articoli "Teatri di..." per la rivista "Scuola Materna per l'Educazione dell'Infanzia" vengono proposti dei laboratori di educazione teatrale che hanno l'obiettivo di impiegare e sviluppare la capacità mimesica dei bambini, quella capacità che consente la relazione più intima e vitale con l’altro da sé e che viene poco considerata, se non ostacolata, nella pratica educativa. Fare la mimesis dei vari elementi della natura (in questo caso, dell'acqua) può giocare un ruolo essenziale per avviare il bambino all’uso bello e buono del suo potenziale espressivo.
Nella serie di articoli "Teatri di..." per la rivista "Scuola Materna per l'Educazione dell'Infanzia" vengono proposti dei laboratori di educazione teatrale che hanno l'obiettivo di impiegare e sviluppare la capacità mimesica dei bambini, quella capacità che consente la relazione più intima e vitale con l’altro da sé e che viene poco considerata, se non ostacolata, nella pratica educativa. Fare la mimesis dei vari elementi della natura (in questo caso, dell'acqua) può giocare un ruolo essenziale per avviare il bambino all’uso bello e buono del suo potenziale espressivo.
Il laboratorio di educazione teatrale proposto vuole rinforzare e intensificare quelle qualità umane, così prepotentemente vive nei bambini, che i grandi maestri di teatro si sono impegnati a far recuperare agli adulti educati che vogliono dedicarsi al teatro. In particolare, si ispira al lavoro pedagogico del maestro teatrale Orazio Costa Giovangigli, il Metodo mimico, evidenziando come esso possa essere di fondamentale aiuto per pensare e realizzare attività teatrali appropriate a maestre ed allievi della scuola dell’infanzia.
Gilberto Scaramuzzo
Mimesis: from theoretical perspectives to educational practices
2010
Cadmo, 18(2), 118-119.
The paper reports on a work in progress project based on educational-philosophical theoresis on mimesis versus paideia, starting from Plato and Aristotle's reflections on mimesis. From this theoretical perspective we went further to test some educational practices in which the individuals involved were asked to intentionally use mimesis.
In questo articolo si ipotizza che il senso per il bello, che è intimamente presente in ogni essere umano e che permette di godere di un'opera d'arte, abbia bisogno di una sensibilizzazione, o meglio di una iniziazione, e quindi si procede indagando la potenziale valenza del corpo e dell'esperienza corporea nella fruizione dell'arte.
Nell'articolo si tenta l'analisi dell'azione del mimare, presente in ogni essere umano, ponendo l'attenzione sulla dimensione immedesimativa del mimare (quella dove tutto l'essere entra in gioco e l'esteriorità dell'agire non è che la manifestazione di profondi processi interiori), movimento ben differente dall'imitazione esteriore, e se ne indaga il ruolo all'interno dei processi di apprendimento e nel relazionarsi all'alterità.
Le parole nascono da un rapporto profondo, mimesico, con il mondo, ma se questo rapporto è invece di superficie, se non è quello di un esperire diretto, interiore, totale, che fine fanno le parole e noi uomini con loro? L'autore ritiene che occorra, con forza e impegno, invertire questa circolarità e innescare il processo opposto: ridare spessore alla parola è ridare spessore all’uomo.