Progetti
Progetti in corso
Ossi di danza – Progetto di educazione estetica: una proposta innovativa di fruizione della poesia
Percorso formativo: spettacolo teatrale e attività laboratoriali | Lazio (Italia)
dal 2023
MimesisLab in collaborazione con Roma Tre Mimesis - Compagnia di arti sceniche del dipartimento di Scienze della Formazione di Roma Tre
Ideazione e coordinamento: prof. Gilberto Scaramuzzo
"Ossi di danza" è una proposta di educazione estetica che permette di ripensare e rendere più profonda l'esperienza della fruizione di una poesia: il testo poetico viene approcciato come realtà che si può incarnare e che si può rendere presenza vivendolo nel copro, nella voce e nel movimento. Una modalità di relazionarsi alla parola poetica che migliora la qualità dell'incontro con essa e la comprensione del testo.
Il progetto "Ossi di danza" si articola in uno spettacolo e un laboratorio formativo.
Scopri di più sullo spettacolo Ossi di danza e il laboratorio di educazione estetica sulla poesia
Lo spettacolo Ossi di danza
Lo spettacolo propone un’esperienza estetica immersiva nella poesia di Eugenio Montale. Le parole del poeta sono pronunciate ed ascoltate nella loro nudità e, nel vivo della scena, vengono trasformate in movimento da sei danzatrici e in paesaggi sonori da un musicista.
Per maggiori informazioni, foto e video dello spettacolo cliccare qui.
Il laboratorio esperienziale di educazione estetica sulla fruizione della poesia
Il percorso esperienziale consente di incontrare la poesia come realtà da vivere con tutto il proprio essere utilizzando il Metodo mimico di Orazio Costa. Il Metodo mimico è via privilegiata per approfondire l’esperienza estetica della poesia fino a cogliere la possibilità di farsene interpreti, attraverso la voce, il corpo e il movimento.
Stanze di Eros – Un progetto di educazione poetica alla sessualità e all'affettività
Percorso formativo: spettacolo teatrale e attività laboratoriali | Lazio (Italia)
dal 2022
MimesisLab in collaborazione con Roma Tre Mimesis - Compagnia di arti sceniche del dipartimento di Scienze della Formazione di Roma Tre
Ideazione e coordinamento: prof. Gilberto Scaramuzzo
Le cronache recenti non fanno altro che ribadire l’urgenza di una educazione alla sessualità e all’affettività, ma fare una proposta efficace sembra essere opera estremamente complessa. Nel 2021 il MimesisLab, in collaborazione con Roma Tre Mimesis, ha avviato una ricerca che, partita dalle aule universitarie, è approdata in teatro.
Proprio da questo impegno e dalla ricerca svolta è nato "Stanze di Eros", un progetto sperimentale di educazione poetica alla sessualità.
"Stanze di Eros" si articola in uno spettacolo preceduto da un laboratorio.
Scopri di più sullo spettacolo Stanze di Eros e il laboratorio di educazione poetica alla sessualità
Obiettivo di “Stanze di Eros" è non lasciare ineducato, non custodito, lo spazio della sessualità e della affettività nella relazione tra esseri umani. Uno spazio lasciato quasi deserto dalle istituzioni educative. Un deserto che la pornografia, a suo modo, si offre di riempire: fornendo modelli, plasmando atteggiamenti e creando posture che nella vita reale possono non aiutare a costruire relazioni in grado di nutrire al meglio l’umano che è in ciascuno di noi e a portare bene, e non male (fino alle atrocità), nella convivenza.
Il progetto è stato già realizzato in molteplici teatri e associazioni, riscuotendo successo, e su di esso nel 2023 è stato pubblicato un volume edito da Anicia.
Lo spettacolo Stanze di Eros
Una formula inedita e partecipata di sperimentazione teatrale per ripensare la complessità di Eros e per assaporarne la sacralità nell’incontro fisico e spirituale dei corpi, oltre la solitudine legata all’uso esclusivo della rete. Momenti di drammaturgia corale, monologhi e coreografie si alternano alla lettura delle domande degli spettatori raccolte in forma anonima prima dell’inizio dello spettacolo.
Per maggiori informazioni, foto e video dello spettacolo cliccare qui.
Il laboratorio esperienziale di educazione poetica alla sessualità
I partecipanti potranno sperimentare il percorso di ricerca che ha portato alla costruzione dello spettacolo a partire dalle domande intime e "segrete" che ognuno vorrebbe rivolgere all'altro e che forse rivolge solo alla rete. Le attività esperienziali proposte, quali la pratica del Teatro della Relazione, permettono di riscoprire e vivere la bellezza e la poesia dell'incontro con l'altro.
PièDiBosco – Laboratori in Natura per la libera Espressione del sé
Progetto educativo 2-6 anni | Fontemaggio (Assisi)
dal 2022
MimesisLab; promosso dal Centro di Pedagogia dell'Espressione "L'Arca nel Bosco"
Conduzione: Vantina Tinelli e Sara Marchionni
Supervisione: prof. Gilberto Scaramuzzo
Il Progetto PièdiBosco è uno spazio educativo, ludico, artistico e di ricerca pedagogica dove l’esercitazione mimica e l’espressione sono al centro del lavoro proposto. Ogni giorno della settimana si accoglie una piccola comunità di bambini per vivere esperienze in Natura attraverso la Pedagogia dell’Espressione, la Pedagogia del Corpo, la Pedagogia del Movimento Incarnato per dare vita a processi di apprendimento nella libera espressione del Sè, nel Camping Fontemaggio di Assisi.
Approfondimento sul progetto
Il Progetto Educativo ha come finalità principale quella di tenere viva la condizione espressiva originaria, l’istinto mimico, principio, fenomeno che si fonda sull’attitudine naturale del bambino e dell’essere umano che fin dalla prima infanzia “incarna, vive, apprende, comprende, trasforma” la realtà con cui entra in contatto, con cui crea “relazione” (sia essa un oggetto, un elemento naturale, o un essere umano), per apprendere, per comprendere, per imparare ad imparare, per essere, attraverso lo strumento che è suo proprio: il corpo, la corporeità, il movimento, l’espressione.
Partecipanti: 12 bambini da 2 a 6 anni
Metodologia
Vengono applicate la Pedagogia dell’Espressione con particolare riguardo al principio mimesico, di cui l’ educatore si fa facilitatore, per porre le condizioni giuste affinché il fenomeno emerga spontaneamente attraverso un sostegno qualificato dato dall’ osservazione, dall’ attenzione, dall’ ascolto partecipato, dalla relazione affettiva ed empatica e dal creare e dirigere esperienze vitali. La ricchezza della natura boschiva (le pendici del Subasio) e la relazione con l’ altro in una convivenza armoniosa favoriscono lo sviluppo del principio mimesico. Si tenta quindi una ricerca sui processi di apprendimento e di sviluppo nel bambino partendo dai suoi naturali processi corporei, motori, cognitivi, emozionali ed espressivi, nell’immersione nell’ambiente naturale fino alla creazione di attività manuali, allo sviluppo del linguaggio, agli approcci artistici secondo le inclinazioni di ognuno e all’interno di una convivenza. Supporti ulteriori preziosi sono: Movimento Biologico, progetto pedagogico ideato da S. Spaccapanico Proietti e la Nuova Pedagogia di Adele Caprio (Libera Università di Lodi) che pone in relazione le illuminanti visioni dei grandi pedagogisti dell’800 e '900 con la sperimentazione pedagogica in natura e rinforza il ruolo dell’educatore con un percorso di Psicosintesi di Roberto Assagioli.
Obiettivi specifici
L’ attenzione ad un ascolto interno e la relativa espressione di emozioni e sentimenti.
Il vivere processi di apprendimento a contatto con i fenomeni e le materie naturali e le
relative elaborazioni cognitive attraverso sensi, corporeità e movimento.
L’ incontro con sé attraverso l’incontro con l’altro, per una convivenza armonica che
permetta di generare l’ emersione profonda delle proprie potenzialità autentiche in ogni
individuo all’ interno di un ambiente naturale e in una comunità.
Una visione poetica dell’ esistenza attraverso esperienze vive, incarnate, corporee fino allo
sviluppo del linguaggio, della narrazione, della geometria, dei suoni, dei colori che madre natura fornisce come impressioni e che permette una creazione spontanea delle espressioni naturali di ogni individuo fino a divenire arte primordiale e ad aprire sviluppi didattici per approfondire la conoscenza.
Il sasso nello stagno – In movimento tra parole e storie
Progetto di Pedagogia dell'espressione su strategie e metodi di promozione della lettura espressiva ad alta voce | Spoleto (PG)
dal 2020
MimesisLab in collaborazione con il Centro di Pedagogia dell'Espressione "L'Arca nel Bosco" e con la Biblioteca Carducci di Spoleto (PG), sostenuto dal Centro per il libro e la lettura
Progetto a cura di: Elisabetta Proietti
Conduzione: Elisabetta Proietti e Valentina Tinelli
“Il sasso nello stagno" è un progetto di Pedagogia dell’espressione incentrato in particolare su metodi e strategie per la lettura espressiva e sulla responsabilità della parola. Il titolo incontra la metafora rodariana contenuta nella “Grammatica della fantasia”. Il progetto ha avuto una prima edizione nel 2020, in occasione dei 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari (“Il sasso nello stagno. Leggere e inventare storie”). L'edizione in corso (“Il sasso nello stagno. In movimento tra parole e storie”) ha visto ampliare le adesioni delle scuole e moltiplicare le iniziative pubbliche in cui gli studenti propongono la lettura ad alta voce come pratica civica e di educazione poetica collettiva.
Approfondimento sul progetto
Target: studenti delle scuole superiori
Metodologia
Italo Calvino con "La città invisibili" e la Costituzione italiana sono le guide principali per l'edizione 2023-2024 del progetto. I moduli si basano su modalità e tecniche della Pedagogia dell’espressione e della ricerca “Paideia mimesis”: centrale è la sperimentazione, quindi la scoperta e la progressiva consapevolezza che ne deriva, dei propri meccanismi espressivi, del rapporto tra parola e corporeità, delle potenzialità drammaturgiche della voce.
Obiettivi
L’assunto a base del progetto è che la lettura espressiva non è solo un’arte che va guadagnata con applicazione e che genera benessere, piacere e incontro con il pensiero e la parola degli autori; non è solo un modo per rafforzare la capacità di comprensione del testo; non è solo un’esperienza di educazione alla bellezza, alla condivisione delle emozioni e alle proprie potenzialità espressive, quindi un mezzo per incontrare se stessi attraverso la mediazione delle parole di un autore/un'autrice: la lettura ad alta voce condivisa è anche strumento di democrazia e di relazione con l’altro e mezzo di inclusione, un mattone su cui poter costruire senso di comunità. Rafforza la comprensione del testo, permette di intercettare le intenzioni dell'autore e di lavorare sulle proprie, arricchisce le competenze linguistiche e affina l'esposizione orale. Fornisce competenze destinate a non disperdersi e a cui poter fare riferimento in ogni momento della vita.
Music, Mimesis and Dementia – a research study
Il progetto di ricerca "Musica, Mimesis e Demenza" | rural Scotland and Italy (Scozia rurale e Italia)
University of the Highlands and Islands (Scozia) in collaborazione con l'Università Roma Tre (Roma, IT), un progetto di dottorato finanziato dall'Alzheimer’s Society (UK).
English
Project by: Jenny England
This study, currently in progress, considers the use of mimesis, in relation to musical stimuli and how this combination of elements supports expression and connection in a dyadic relationship (the dyad involves a person living with dementia and a significant other in their lives).
Italiano
Progetto a cura di: Jenny England
Questo studio, attualmente in corso, prende in considerazione l'uso di mimesis in relazione agli stimoli musicali e il modo in cui questa combinazione di elementi supporta l'espressione e la connessione in una relazione diadica (la diade coinvolge una persona affetta da demenza e una persona significativa nella sua vita).
Project insights - Approfondimento sul progetto
English
Principle Research Enquiries
Can mimesis - an embodied movement of becoming similar in movement or gesture - in combination with music, support communication and creative expression for a person living with dementia?
How does an activity utilising mimesis and music impact relationship quality for these dyads?
Exploring mimesis and music in the context of dementia care in two different cultures.
Project insights
Music has already shown to have multiple benefits for persons living with dementia. There is scarce evidence on combining this with gestures and movement as part of a shared communicative activity, and no research that considers this through the lens of mimesis from a pedagogical perspective. The foundation for this perspective is based on the premise that the process of learning and understanding is the process of making oneself similar and that mimesis is our natural way to make ourselves similar to another. The mimetic act, or ‘to make the mimesis’ of something, engages an expressive bodily response not dependent on cognitive reasoning. In a culture that priorities the cognitive to define selfhood and capacity, mimesis offers an alternative pathway; a pathway which has the potential to contribute to a ‘sense of self’ and agency through the nourishment of this mimetic expressive and relational capacity. This is arguably an under-untapped and neglected capacity within dementia research. In exploring this, we with contribute to the debate in this field that advocates for an embodied approach to citizenship. If key components of citizenship are interdependence, self-expression, and reciprocal engagement, then mimesis, through the expressive use of the body offers an achievable pathway for this to be realized.
Design and Methods
Qualitative thematic analysis. Testing of quantitative tools to measure quality of relationship, presence, and connection.
Delivery: face to face and digital platforms. Total participants: n = 52.
Locations: rural Scotland and Italy.
Italiano
Domande di ricerca
La mimesi - un movimento incarnato che consiste nel diventare simili nei movimenti o nei gesti - in combinazione con la musica, può sostenere la comunicazione e l'espressione creativa di una persona affetta da demenza?
In che modo un'attività che utilizza mimesis e musica influisce sulla qualità delle relazioni di queste diadi?
Esplorare mimesis e musica nel contesto della cura della demenza in due culture diverse.
Approfondimento sul progetto
La musica ha già dimostrato di avere molteplici benefici per le persone affette da demenza. Ci sono poche evidenze sulla combinazione della musica con i gesti e il movimento come parte di un'attività comunicativa condivisa e nessuna ricerca che consideri questo aspetto attraverso la lente della mimesis da una prospettiva pedagogica. Il fondamento di questa prospettiva si basa sulla premessa che il processo di apprendimento e di comprensione è il processo di rendere se stessi simili e che la mimesi è il nostro modo naturale di renderci simili agli altri. L'atto mimesico, o "fare la mimesi" di qualcosa, impegna una risposta espressiva corporea non dipendente dal ragionamento cognitivo. In una cultura che privilegia il cognitivo per definire l'autostima e la capacità, la mimesis offre un percorso alternativo; un percorso che ha il potenziale di contribuire al "senso di sé" e all'agency attraverso il nutrimento di questa capacità mimesica espressiva e relazionale. Si tratta di una capacità probabilmente poco sfruttata e trascurata nell'ambito della ricerca sulla demenza. Esplorando questo aspetto, contribuiamo al dibattito in questo campo che sostiene un approccio incarnato alla cittadinanza. Se le componenti chiave della cittadinanza sono l'interdipendenza, l'espressione di sé e l'impegno reciproco, allora la mimesis, attraverso l'uso espressivo del corpo, offre un percorso realizzabile.
Metodi
Analisi tematica qualitativa. Test con strumenti quantitativi per misurare la qualità della relazione, della presenza e della connessione.
Erogazione: faccia a faccia e piattaforme digitali. Totale partecipanti: 52.
Luoghi: Scozia rurale e Italia.
Progetti passati
Re.Sto.Re - Riconoscimento dell’Operatore di Teatro Sociale come figura professionale per far fronte al rischio di esclusione sociale
Programma Erasmus+
2019-2022
Capofila: Oltre le Parole onlus (IT). Partners: Associazione ProSoc (SI), Associazione Artistica di Bielsko “Grodski Theatre” (PL), Magenta Consultancy (ES), PELE (PT), Comunità di San Patrignano (IT), Smashing Times International Centre for the Arts and Equality (IE), Università Roma Tre (IT), “Dire Fare Cambiare” dell’Associazione “Chiave di Svolta” (IT). Progetto finanziato dal programma Erasmus Plus dell'Unione Europea.
Responsabile scientifico unità di Ricerca Roma Tre: prof. Gilberto Scaramuzzo
Il progetto ha inteso promuovere la cooperazione e lo scambio di buone prassi a livello Europeo per quanto concerne l'utilizzazione del Teatro nel sociale e aveva inoltre l'obiettivo di incrementare le opportunità formative e le possibilità di occupazione dei professionisti che lavorano nel campo del Teatro Sociale e di Comunità.
Approfondimento sul progetto
Obiettivi principali del progetto Re.Sto.Re
Descrizione del profilo professionale dell’Operatore di Teatro Sociale secondo gli standard dell’UE.
Standardizzazione della formazione per Operatore di Teatro Sociale.
Indicazioni metodologiche per la convalida, il riconoscimento e la certificazione della professione a livello nazionale.
Il progetto
L’idea di “fare teatro” come attività di supporto a persone vulnerabili, a rischio di esclusione, è presente da tempo nelle pratiche artistiche e sociali. Buone prassi sono storicamente presenti in tutta Europa, e mostrano il potenziale, l’efficienza e l’applicabilità trasversale di questo approccio, che può essere applicato con successo a gruppi di qualsiasi età e adattato a diversi soggetti con problematiche di vario tipo. Tale approccio educativo si basa sull’idea di sviluppare competenze di base e abilità, aumentando la capacità di prendere iniziative e la fiducia in sé stessi tramite l’attività in ambito teatrale, facilitando quindi l’inclusione sociale, le relazioni, le possibilità espressive e, dunque, il benessere. Nel panorama italiano, uno degli esempi di buone pratiche più rilevanti è quello dell’associazione Oltre le Parole, capofila del progetto europeo, che da oltre quindici anni si occupa di formazione nell’ambito dell’educazione non formale, ma con importanti contatti anche con le istituzioni e il mondo accademico. Una forma peculiare, nata in Brasile durante gli anni ottanta e diventata poi piuttosto popolare in Europa grazie alla sua applicabilità trasversale, è “Il Teatro dell’Oppresso”, basato sull’idea che mentre fanno teatro gli “spett-attori” possono trasformare la relazione tra loro stessi e ciò che li circonda. Questa è però solo un possibile declinazione dell’ampia e potente metodologia del Teatro Sociale e di Comunità, e il progetto Restore vuole raccontare anche le altre possibilità di utilizzare il Teatro tramite le metodologie e gli approcci europei nelle numerose esperienze pedagogiche del passato e del presente. Basandosi su queste premesse, il progetto intende promuovere la cooperazione e lo scambio di buone prassi a livello Europeo e intende far uso del vantaggio dato dagli strumenti di trasparenza e riconoscimento dell’Unione Europea per incrementare le opportunità formative e le possibilità di occupazione di professionisti che lavorano nel campo del Teatro Sociale e di Comunità.
Obiettivi specifici
incoraggiare la diffusione del Teatro Sociale e di Comunità come un efficace mezzo di inclusione sociale per adulti con difficoltà dell’apprendimento;
rafforzare la cooperazione e facilitare lo scambio di buone pratiche nel campo dell’educazione informale tra le organizzazioni che prendono parte al progetto;
definire un processo di riconoscimento e standardizzazione della professione dell’OPERATORE DI TEATRO SOCIALE a livello dell’Unione Europea, una nuova figura professionale declinata in termini di conoscenze, competenze e capacità.
Soggetti destinatari
Organizzazioni istituzionali e no-profit che lavorano nell’ambito del disagio e della fragilità sociale
Educatori e figure affini di professionisti e volontari che lavorano nel campo del Teatro Sociale e Comunitario
Gruppi a rischio di esclusione sociale e segregazione come migranti, disabili, detenuti, minorità etniche, ex tossicodipendenti, NEETs, etc.
Artisti che lavorano nel campo della fragilità, del disagio, in contesti di margini sociali e culturali.
Per saperne di più sul progetto visita queste pagine:
ANFoMAM - Apprendere dai bambini per formare i maestri nell'ambito della matematica
Programma Erasmus+ KA203
2018-2022
Capofila: Universidad Pública de Navarra - UPNA (ES). Partners: Universidad de Zaragoza (ES), Università Roma Tre (IT), Université de Bordeaux (FR) e Sociedad Sesdown (Sociedad de Estudios sobre el Síndrome de Down). Progetto finanziato dal programma Erasmus Plus dell'Unione Europea.
Membro del gruppo di ricerca italiano per il MimesisLab di Roma Tre: prof. Gilberto Scaramuzzo
Progetto di innovazione nell'istruzione superiore per formare insegnanti della scuola primaria e della infanzia creativi e autonomi, capaci di “portare” la matematica a bambine e bambini senza il fardello di immaginare che solo pochi fra i loro alunni sarebbero “portati” per la matematica.
Approfondimento sul progetto
Sono state sviluppate sei “officine”, moduli formativi di 10-16 ore di nuova concezione, che affiancano i corsi teorici e pratici di matematica e didattica della matematica che sono usuali nelle università europee. In una officina si vive un’esperienza insieme, che gira attorno alla propria biografia matematica, all'espressione di paure e preoccupazione che suscita l'insegnamento della matematica e alla scoperta della matematica come parte della nostra umanità e come opportunità formativa. Ci si immedesima nei bambini con attività, giochi, materiali didattici e albi illustrati, si analizzano filmati di vita di classe, ci si mette in gioco con la matematica dei problemi che spinge la libertà di pensare e la creatività, si inventano e mettono alla prova attività, allenandosi a coordinare il contenuto matematico-bersaglio e le metodologie didattiche, creando un ritmo e un percorso di avventura nel mondo della matematica.
Le officine matematiche
Iniziativa dell'Associazione Tokalon in collaborazione con l’Università Roma Tre nell’ambito del progetto Erasmus + ANFoMAM.
Webinar rivolto agli insegnanti, futuri insegnanti di scuola Primaria e di scuola dell’Infanzia o a tutti coloro che sono interessati ad un momento formativo che riguarda l’insegnamento della matematica. Incontri organizzati e moderati dalla prof. Ana Millán Gasca di Roma Tre.
Qui la playlist Youtube con le videoregistrazioni degli incontri
Pubblicazione digitale Talleres temáticos de matemáticas. Guía multimedia para niños con discapacidad intelectual
È stata realizzata una pubblicazione digitale, Talleres temáticos de matemáticas. Guía multimedia para niños con discapacidad intelectual (Officine tematiche di matematica. Guida multimediale per bambini con discapacità intellettiva), curata da Elena Gil Clemente (Universidad de Zaragoza/Sesdown).
Infatti, nella prospettiva di una “matematica per tutti”, un ruolo di riferimento ha avuto la Sociedad Sesdown che opera a Saragozza, offrendo attività matematiche a bambini con Trisomia 21 in un club di matematica del sabato mattina. Partecipare e collaborare a esso ha cambiato la prospettiva degli studenti di formazione primaria e degli insegnanti in servizio che hanno preso parte al progetto, rafforzando la fiducia nell’affinità elettiva dei bambini per la matematica e nella propria capacità di ideare e agire con problemi e calcoli per gioco e con piacere.
Per saperne di più sul progetto visita queste pagine:
El equipo ANFoMAM - The ANFoMAM team
Mimesis … per diventare maestri - Mimesis... to become primary school teachers
Prima Infanzia Social Club - Condividendo spazi e parole
Progetto per contrastare la povertà educativa minorile (0-6 anni) | Rione Esquilino (Roma)
2018-2021
Progetto di "Con i bambini. Impresa sociale", soggetto attuatore del "Fondo per il contrasto della Povertà Educativa Minorile".
Soggetto Responsabile: Associazione “Genitori Scuola Di Donato”. Altri partner: Dipartimento di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi Roma Tre, Human Foundation Giving And Innovating Onlus, Slow Food Roma, Comune di Roma – Municipio I, I.C. Daniele Manin, Società Cooperativa Sociale Celio Azzurro.
Responsabile scientifico unità di Ricerca Roma Tre: prof. Gilberto Scaramuzzo
Il progetto Prima infanzia social club nasce con l’obiettivo di contrastare la povertà educativa nella fascia 0-6 anni, potenziando l’offerta di servizi di cura ed educazione dedicati loro, con particolare riferimento ai bambini appartenenti a famiglie in difficoltà. Durante i 3 anni di progetto sono stati coinvolti 250 bambin* e più di 50 mamme.
Il laboratorio del MimesisLab: Essere genitori oggi. Padri "Modello": storie di famiglie
Formazione dedicata ai genitori, insegnanti, operatori di area sociale ed educativa. Un focus group di approfondimento tematico, condotto dal prof. Gilberto Scaramuzzo e dall'antropologo Maurizio Zanchi dedicato ai seguenti temi:
Modelli educativi: la figura paterna;
Qualità delle relazioni: espressione e linguaggi;
Condivisione delle buone pratiche nel campo dell’educazione, dell’inclusione e dell’intercultura.
Approfondimento sul progetto
Il progetto Prima Infanzia Social Club
Il lavoro di rete e’ stato diviso per aree: conciliazione, formazione, inclusione scolastica, teatro sociale, club dei bambini, equipe psicopedagogica. In tutte queste azioni è coinvolta la comunità scolastica e quella territoriale.
Un’équipe interdisciplinare di operatori – facilitatori, psicologi, assistenti sociali, educatori, mediatori culturali, docenti – ha lavorato per offrire ai più piccoli e ai più fragili (da 0 a 6 anni) opportunità di apprendimento e di gioco, di inclusione scolastica e sociale e, alle loro mamme – in particolare donne sole, prive di rete familiare, provenienti da 10 diversi Paesi – strumenti di supporto alla genitorialità e occasioni concrete di formazione volte all’inserimento lavorativo che, infatti, hanno permesso ad alcune di loro di trovare un impiego.
Gran parte del lavoro si è svolto in orario scolastico con laboratori e sostegno dei bambini in difficoltà. Il progetto ha finanziato anche parte del pre-scuola e parte del dopo-scuola per la fascia fino a 6 anni.
La comunità di Prima infanzia social club ha messo in campo tanti strumenti e attività, lavorando su piani diversi e complementari: supporto didattico, laboratori creativi e orto botanico; Club bambini estate e Club bambini Natale; spazio baby 0-6 per gioco e sport; 3 edizioni del corso per le mamme su HACCP, educazione alimentare e cucina tenuto dagli esperti di Slow Food Roma; gite collettive; sostegno didattico e psicologico on-line durante il lockdown; laboratorio di teatro sociale delle mamme; incontri e laboratori su educazione e genitorialità per le famiglie, con i docenti di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre e con Celio Azzurro; collaborazioni con tante realtà del territorio.
Per saperne di più sul progetto visita queste pagine:
Corsi di formazione per docenti sulla Pedagogia dell'espressione
Progetti di formazione/aggiornamento per docenti | Castelli Romani (RM)
2017-2020
MimesisLab del dipartimento di Scienze della formazione dell'Università Roma Tre in collaborazione con RES Castelli Romani (Rete Scuole dei Castelli Romani)
Responsabile scientifico: prof. Gilberto Scaramuzzo
La collaborazione del MimesisLab del dipartimento di Scienze della formazione di Roma Tre con la Rete delle Scuole dei Castelli Romani ha dato vita a una serie di Corsi di Formazione per docenti sulla Pedagogia dell’Espressione in diversi istituti del territorio.
Alcuni degli istituti in cui il Laboratorio ha svolto formazioni per insegnanti: l'Istituto Comprensivo "Don Milani" di Monte Porzio Catone (Rm), l'Istituto Comprensivo "Gambellotti" di Rocca Priora (Rm) e l'Istituto Comprensivo “Nino Borsellino” di Monte Compatri (RM).
Democracy through Drama – Drama and Mimesis in education
Erasmus+ Programme | Greece, Hungary (Grecia, Ungheria)
2018-2019
Birmingham University (UK), InSite Drama (HU), Heartlands Academy (UK), Università Roma Tre (IT), Ellinogermaniki Agogi (EL/DE), KEKI - Children's Rights Knowledge Center (BE). Cofinanziato dal progetto Erasmus+ dell'Unione europea.
English
From Roma Tre University: prof. Gilberto Scaramuzzo, Flavia Gallo
The DEMO:DRAM project (Democracy through Drama)
The project have examined how drama in schools can be used to explore different subjects within different curricula to create democratic spaces, to increase students’ civic engagement and democratic awareness and participation.
MimesisLab workshops at the two Summer Schools - Marathonas (Greece), 2018; Budapest (Hungary) 2019
Migrating Memories (Flavia Gallo).
The Poetry of Mimesis (Gilberto Scaramuzzo).
Building civic coexistence through body and movement (Gilberto Scaramuzzo).
Becoming “The Infinity” by Giacomo Leopardi through mimesis.
Italiano
Per l'università Rona Tre: prof. Gilberto Scaramuzzo, dott.ssa Flavia Gallo
Il progetto DEMO:DRAM (Democrazia attraverso il Teatro)
Il progetto ha esplorato come il teatro possa essere utilizzato nelle scuole, in riferimento a varie materie all'interno di diversi curricula, per creare spazi democratici, per aumentare l'impegno civico, la consapevolezza e la partecipazione democratica degli studenti.
Workshops del MimesisLab alle due Summer Schools - Maratona (Grecia), 2018; Budapest (Ungheria) 2019
Memorie Migranti (Flavia Gallo).
La Poesia della Mimesis (Gilberto Scaramuzzo).
Costruire la convivenza attraverso il corpo e il movimento (Gilberto Scaramuzzo).
Diventare “L'infinito” di Giacomo Leopardi attraverso la mimesis.
DEMO:DRAM Project and Worskshops insights - Approfondimento sul progetto e i Workshop DEMO:DRAM
English
Mimesis in education
DEMO:DRAM acknowledges how both drama in education and mimesis in education can be important enhancers of democratic education.
To learn more:
about the DEMO:DRAM project, read the "Conceptual and Pedagogical Framework" and "Methodological Framework";
about the relationship between mimesis, democracy and education, read "Democracy through drama Eu project" e "Mimesis and Democracy" by Flavia Gallo;
about the DEMO:DRAM workshops, read the "Open Education Resources", which offers a training manual and practical explorations of the field that teachers ca rely on, as they implement drama in their classrooms.
For further information, in particular on the figure of the theatre pedagogue in italy, read Teatro, educazione, democrazia: una ricerca europea per la definizione della figura della pedagoga/del pedagogo teatrale operante nella scuola italiana by Flavia Gallo.
Italiano
Mimesis in education
DEMO:DRAM riconosce come sia teatro che mimesis in educazione possano costituire importanti fattori di miglioramento dell'educazione democratica.
Per saperne di più:
sul progetto DEMO:DRAM, leggi il "Conceptual and Pedagogical Framework" e il "Methodological Framework";
sul rapporto tra mimesi, democrazia ed educazione, leggi "Democracy through drama Eu project" e "Mimesis and Democracy" di Flavia Gallo;
sui workshop proposti dal progetto DEMO:DRAM, leggi l'"Open Education Resources", un manuale di formazione con esplorazioni pratiche sul campo su cui gli insegnanti possono fare affidamento per implementare il teatro e l'utilizzo della mimesis nelle loro classi.
Per maggiori informazioni, in particolare sulla figura del pedagogo teatrale in Italia, read Teatro, educazione, democrazia: una ricerca europea per la definizione della figura della pedagoga/del pedagogo teatrale operante nella scuola italiana by Flavia Gallo.
Pedagogia dell'Espressione – Teatro Danza Musica Arte Sport: Educazione
Master di I livello | Roma
2014-2019
MimesisLab del dipartimento di Scienze della formazione dell'Università Roma Tre
Direttore: prof. Gilberto Scaramuzzo
Dopo anni di sperimentazioni e applicazioni sul campo, riconosciuti a livello internazionale, il MimesisLab - Laboratorio di Pedagogia dell'Espressione - dell'Università Roma Tre, ha presentato il Master in "Pedagogia dell'Espressione. Teatro Danza Musica Sport: Educazione", che è stato attivo presso il dipartimento di Scienze della formazione dell'ateneo dal 2014 al 2019.
Un percorso per la formazione di esperti che rispondano con l'Arte alla sfida educativa contemporanea. Unico nel suo genere nel panorama mondiale, il master si rivolge a chi opera nei luoghi della formazione e vuole porre l’esperienza artistica, nelle sue diverse forme, come nucleo della propria azione; e a chi è artista, o sportivo, e vuole intensificare il proprio agire in direzione educativa.
Approfondimento sul Master
Articolazione del Master
Il Master si articolava in:
lezioni in presenza una volta al mese per otto mesi;
seminari di studio e ricerca:
una settimana di didattica artistica intensiva;
l’ideazione e la partecipazione a un evento artistico/educativo di respiro internazionale;
tavole rotonde e conferenze web con testimoni ed esperti;
lezioni online, forum online, community online;
laboratori di gruppo (studio di casi e progetti di lavoro);
attività di stage con tutor in un ente convenzionato;
supervisione per la realizzazione di un articolo scientifico sulle tematiche della Pedagogia dell’Espressione.
Ciascun modulo forniva ai partecipanti le basi teoriche e pratiche della disciplina in oggetto. I corsi del Master prevedevano lo sviluppo di linee guida per la ricerca professionale personalizzata, la possibilità di sperimentare la propria capacità progettuale in contesti lavorativi d’eccellenza e di sperimentare la propria creatività in ambito artistico/educativo in un contesto internazionale.
Corpo docente
Il corpo docente era costituito da professori di università europee che uniscono competenza accademica in ambito educativo e sensibilità all’esperienza artistica, da artisti e sportivi che svolgono anche attività pedagogica, e da esperti che operano attivamente nelle diverse realtà in cui la figura dell’esperto in Pedagogia dell’Espressione può trovare occupazione.
Prova finale
La prova finale consisteva nella presentazione: di un progetto di lavoro realizzato nell’attività di stage, di un “prodotto” (un elaborato scritto o un’opera artistico/educativa) di Pedagogia dell’Espressione e nella stesura di un articolo scientifico sui temi del Master.
DMZ – Dissonance, Tecnology and Freedom
International artistic residency - Residenza artistica internazionale | Seoul, Rome, New York and Spoleto (Seoul, Roma, New York e Spoleto)
2018
Un progetto CultureHub del Seoul Institute of the Arts in collaborazione con La MaMa Experimental Theatre and Great Jones Repertory Company (New York), La MaMa Umbria International (Spoleto) e il MimesisLab del dipartimento di Scienze della formazione dell'Università Roma Tre (Roma)
Responsabile scientifico unità di Ricerca Roma Tre: prof. Gilberto Scaramuzzo
English
This particular international artistic residency, carried out between Seoul, Rome, New York and Spoleto, took place simultaneously in New York and in Italy. The two places were connected through a telepresence system, allowing a group of Italian and Korean students to work together participating in a series of workshops and seminars on the use of media in performing and in the theatre as a tool to develop relations and social activism. The residence ended on 10 February with a performance open to the public at the Cantiere Oberdan in Spoleto.
Italiano
Questa particolare residenza artistica internazionale, realizzata tra Seoul, Roma, New York e Spoleto, si è svolta contemporaneamente a New York e in Italia. I due luoghi sono stati collegati attraverso il sistema della telepresenza, permettendo a un gruppo di studenti italiani e coreani di lavorare insieme partecipando a una serie di workshop e seminari sull'uso dei media nello spettacolo e nel teatro come strumento per sviluppare relazioni e attivismo sociale. La residenza si è conclusa il 10 febbraio con uno spettacolo aperto al pubblico presso il Cantiere Oberdan di Spoleto.
Project insights - Approfondimento sul progetto
English
DMZ: Dissonance, technology and liberty was the theme of the creative residence. DMZ is an acronym that stands for Demilitarized Zone, and it refers to the borders between North and South Korea; it is also known as 38th parallel, an area that was at the core of the attention by international media. In this collaboration, this expression is also symbolically used to define the digital dimension that separates and links at the same time the two spaces, a dimension that hosts the creative collaboration, the exchange of competences and the cultural interaction.
Learn more about the DMZ Residence
Italiano
DMZ: Dissonanza, tecnologia e libertà è stato il tema della residenza creativa. DMZ è un acronimo che sta per Demilitarized Zone (Zona Demilitarizzata) e si riferisce ai confini tra Corea del Nord e Corea del Sud; è anche conosciuto come 38° parallelo, un'area che è stata al centro dell'attenzione dei media internazionali. In questa collaborazione, questa espressione è utilizzata anche simbolicamente per definire la dimensione digitale che separa e collega allo stesso tempo i due spazi, una dimensione che ospita la collaborazione creativa, lo scambio di competenze e l'interazione culturale.
Simposi Dinamici – Lezioni d'amore
Laboratorio | Dipartimento di Scienze della formazione Università Roma Tre (Roma)
2016
MimesisLab del dipartimento di Scienze della formazione dell'Università Roma Tre
A cura di: dott.ssa Flavia Gallo
Laboratorio intensivo di cooperazione educativa sui temi dell’educazione sentimentale e della Pedagogia dell’espressione.
Cos’è un Simposio Dinamico?
Il Simposio è un luogo ideato per la cura del pensiero artistico ed educativo in cui la conoscenza non si vive come cosa precostituita ma come autentica ricognizione poetica e sensibile di fatti e memorie culturali che costituiscono la vita dei partecipanti. Ai Simposi una comunità, che dispone di un tempo lungo e strutturato, conduce una ricerca in cui si mettono a disposizione i propri saperi al fine di ridisegnare una sapienza più profonda, incarnata e condivisa attorno a oggetti della cultura umana esplorati attraverso strumenti che legano la comprensione al corpo e all’espressione.
La Pedagogia dell'Espressione all'Università di València
Seminari e laboratori | Instituto de la Creatividad e Innovaciones Educativas de la Facultat de Magisteri de la Universitat de València (València, ES)
2014
MimesisLab del dipartimento di Scienze della formazione dell'Università Roma Tre in collaborazione con l'Instituto Universitario de Creatividad e Innovaciones Educativas, il Departamento de Didáctica de la Expresión Musical, Plástica y Corporal e la Facultat de Magisteri de la Universitat de València
Responsabile scientifico: prof. Gilberto Scaramuzzo
Presentazione dell’attività di ricerca del MimesisLab e attività di docenza presso l'Instituto de la Creatividad e Innovaciones Educativas, nell’ambito del programma “Atracció de Talent”.
Progetto Mimesis
Progetto educativo a scuola | Istituto Comprensivo Daniele Manin (Roma)
2011-2012
MimesisLab del dipartimento di Scienze della formazione dell'Università Roma Tre in collaborazione con l'Istituto Comprensivo Daniele Manin di Roma
Responsabile scientifico: prof. Gilberto Scaramuzzo
Formazione dei docenti a cura di: prof. Gilberto Scaramuzzo
Attività didattiche nelle classi a cura di: Elisa Muscillo, Valentina Tinelli
Il progetto ha coinvolto bambini e adulti di una scuola multietnica di Roma (l'I.C. Daniele Manin) e aveva come scopo principale quello di valorizzare l’utilizzo della mimesis per l’apprendimento della lingua italiana come seconda lingua. Nel suo svolgimento ha allargato i suoi confini per invadere molti luoghi della didattica con formazioni per i docenti e sperimentazioni con gli alunni della scuola dell'infanzia e di quella primaria di primo e secondo grado.
Per approfondire leggi l'articolo di Gilberto Scaramuzzo "Movimento espressivo e apprendimento. Immagini di una pedagogia dell’espressione" pubblicato sulla rivista MeTis (anno VI, n. 2, 2026), in cui l'autore propone una esplorazione in chiave poetico-pedegogica delle immagini di uno dei video realizzati all’interno del Progetto Mimesis.