COSA SI NASCONDE DIETRO ALLA MODA LOW COST?
Margherita De Angelis, Rebecca Cannone, Samantha Pizzo, Lorenzo Sibaud
Margherita De Angelis, Rebecca Cannone, Samantha Pizzo, Lorenzo Sibaud
Nel mondo di oggi milioni bambini sono condannati a una vita senza giochi e istruzione e vivono situazioni drammatiche, soprattutto nei paesi più poveri. Oggi è ancora molto diffuso il lavoro minorile, una vera e propria schiavitù, perché ai bambini è negato il diritto a un'infanzia serena. Secondo il rapporto ILO sullo sfruttamento minorile, sono 74 milioni i bambini e adolescenti tra i 5 e i 17 anni impegnati in lavori ad alto rischio a contatto con sostanze, macchinari ed attrezzi pericolosi.
I bambini sono più soggetti all'incubo dello sfruttamento perché con le loro manine sono rapidi e veloci. Purtroppo a loro è anche negata la libertà di scelta e sono obbligati a compiere mestieri pericolosi:
le bambine sono solitamente costrette a lavorare come domestiche o spinte alla prostituzione mentre i bambini vengono reclutati come soldati e scudi umani,
sfruttati nelle fabbriche tessili dove le condizioni igieniche sono pessime e con scarso nutrimento.
Il cuore dell'industria è Tirpur, in India, che impiega una forza lavoro di oltre 750.000 persone. Le fabbriche in cerca di mano d'opera si rivolgono a donne e ragazze tra i 13 e i 21 anni.
Anche in Bangladesh migliaia di bambini sono costretti a lavorare in fabbriche tessili, dove si occupano di compiti di ogni tipo, dall'applicazione delle paillettes alla pulizia dei macchinari, ma nonostante ciò vengono pagati soltanto 20 centesimi al giorno.
Il settore tessile in Bangladesh è un settore in cui le condizioni di lavoro sono spesso inumane. La sicurezza degli operai, le paghe bassissime, la violenza sulle donne e sui minori, creano situazioni che si avvicinano molto alla schiavitù. Gli operai rischiano anche di ammalarsi di silicosi a causa dell'inalazione della polvere di silicio che viene usata per sbiancare i jeans.
Secondo lo schema di apprendistato detto Sumangali una ragazza lavora a contratto per tre anni. Viene pagata una miseria, molto meno del minimo sindacale previsto dalla legge, con la promessa, il più delle volte non mantenuta, di ricevere il resto al termine del periodo contrattuale.
Le ragazze alloggiano all’interno del perimetro della fabbrica, lavorando per 12-15 ore al giorno per sette giorni alla settimana. Queste ragazze non possono essere rappresentate da dei sindacati, lavorano in condizioni malsane che spesso possono portare a patologie anche gravi. Se abbandonano il lavoro prima del termine del contratto non ricevono il pagamemto. E’ praticamente una forma di schiavitù.
L’industria del cotone attrae molti lavoratori da tutta l’India. Questi migranti sono per la maggior parte analfabeti, vivono in alloggi sovraffollati e privi dei servizi di base e i loro figli spesso abbandonano la scuola per lavorare.
Fonte: https://abbattoimuri.files.wordpress.com/2016/02/gettyimages-158546932-cropped.jpg
Si tratta di un video che mostra il lato nascosto della moda e cosa c'è dietro ad ogni nostro indumento.
A causa delle pessime condizioni di vita, molte famiglie sono costrette a scappare dai loro paesi sperando di trovare una forma di vita migliore. Nel mondo, circa 50 milioni di bambini sono stati obbligati a emigrare o sono sfollati all'interno del proprio paese e la maggior parte di loro proviene dalla Siria e dall'Afghanistan.
Tuttavia, una volta giunti nel nuovo paese, tali famiglie sono costrette a lavorare come operai nelle fabbriche e industrie tessili, come contadini o spesso sono coinvolti in azioni illecite, per ricevere in cambio ospitalità.
I tessuti vengono prodotti nei paesi emergenti dove il costo della mano d'opera costa meno e dove si trovano le materie prime necessarie per la loro creazione.
Queste zone corrispondono soprattutto ai paesi con un alto tasso di povertà.
L’Africa subsahariana è la regione dove si presenta il maggior numero di poveri assoluti con il 42,7%, seguita poi dall’Asia meridionale con 18,8%, dall’Asia orientale e zona del Pacifico con 7,2% e infine dall’America Latina e i Caraibi con 5,6%.
I poveri assoluti sono coloro che vivono con 1,90 dollari americani al giorno.
Nonostante la presenza di numerose risorse esse non sono distribuite equamente. La ricchezza si concentra quindi nelle mani di poche persone generando forti Sibari tra le classi sociali
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Paese_in_via_di_sviluppo#/media/File:Developing_countries.png
Le classi sociali più penalizzate sono gli anziani e gli immigrati. Stati Uniti: su 300 milioni ci sono 43 milioni di poveri. Europa: 118.7 milioni di persone a rischio povertà.
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Paesi_sviluppati#/media/File:IMF_advanced_economies_2008.svg
L'indice di Gini: utilizzato per calcolare la disuguaglianza economica. Attualmente viene utilizzato su scala globale per misurare la disparità di distribuzione del patrimonio economico e del reddito fra gli individui di una popolazione.
Gli indici di Gini vicini allo 0 corrispondono a una situazione vicina a una equa distribuzione economica, mentre coefficienti vicini all’1 indicano una concentrazione verso pochi individui di ricchezza e reddito.
Indice di povertà multidimensionale: è un indice che tiene conto, oltre al reddito, anche della mortalità infantile, alimentazione, istruzione, numero di bambini che frequentano la scuola, accesso all'acqua potabile, combustibile usato per cucinare, servizi sanitari, beni familiari essenziali e standard seguiti nella costruzione delle abitazioni.
Su 5,4 miliardi di abitanti in 103 paesi, 1,45 miliardi di persone sono multidimensionalmente povere. La maggioranza di queste persone si trova in Africa, Asia, India, Cina, Bangladesh.
Tutta questa elevata povertà porta alla creazione di disuguaglianze non solo in ambito economico ma anche per quanto riguarda l'alimentazione, le condizioni di salute e l'accesso all'istruzione. Queste disuguaglianze aumentano le situazioni di crisi dovute alle catastrofi. I paesi più poveri sono svantaggiati dalla mancanza di mezzi e non riescono quindi a riprendersi da queste catastrofi, aumentando il livello di povertà.