AGENDA 2030
Giorgia Beretta, Sara Carminati, Davide Gasparini, Christian Redaelli
Giorgia Beretta, Sara Carminati, Davide Gasparini, Christian Redaelli
L’ambiente è stato modificato significativamente: scomparsa delle foreste tropicali e riduzione della biodiversità, sovrasfruttamento delle acque dolci e delle risorse ittiche, uso di azoto fertilizzante agricolo in quantità superiori a quello naturalmente fissato in tutti gli ecosistemi terrestri, immissione in atmosfera di gas serra. Tali problemi hanno portato alla diffusione del concetto di Antropocene, ossia l’epoca geologica attuale in cui la causa principale del cambiamento è attribuita all’uomo e alle sue azioni.
L’Antropocene ha avuto inizio con la prima rivoluzione industriale, sorta nel Regno Unito nel 1760, con il perfezionamento della macchina a vapore, sviluppata tra il 1763 e il 1775; si è poi aggravato con la seconda rivoluzione industriale, che ha portato all’aumento considerevole delle concentrazioni di CO2 e CH4 a partire dal 1870.
Negli ultimi decenni si sono aperti dibattiti che hanno fatto emergere il bisogno di cambiare gli stili di vita della nostra società. E’ quindi nato il concetto di sviluppo sostenibile, ovvero uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni.
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione scritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. E’ formata da 17 Obiettivi e comprende 169 ‘target’ o traguardi che i Paesi si devono impegnare a raggiungere entro il 2030. E’ costituita da obiettivi comuni su questioni importanti per lo sviluppo, come la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame e il contrasto al cambiamento climatico.
L’Agenda 2030 è basata su cinque concetti chiave:
PERSONE; eliminare fame e povertà in tutte le forme, garantire dignità e uguaglianza.
PROSPERITÀ; garantire vite prospere e piene in armonia con la natura.
PACE; promuovere società pacifiche, giuste e inclusive.
PARTNERSHIP; implementare l’Agenda attraverso solide partnership.
PIANETA; proteggere le risorse naturali e il clima del pianeta per le generazioni future.
Obiettivo 1: porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo
Rispetto al 1990 gli indici di povertà estrema sono diminuiti più della metà, ma nei paesi in via di sviluppo 1 persona su 5 vive in condizioni di povertà estrema (836 milioni di persone vivono con meno di 1,25 dollari al giorno). La maggior parte vive in Asia Meridionale e Africa Subsahariana. La povertà si traduce conseguentemente in fame, malnutrizione, bassi livelli di istruzione, accesso limitato ai servizi fondamentali, esclusione sociale e mancanza di partecipazione alla vita civile.
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
eliminare nel mondo la povertà estrema;
ridurre della metà la quota di persone che vivono in ogni forma di povertà;
assicurare a tutti uguale diritto di accesso alle risorse economiche, ai servizi di base, alle nuove tecnologie, ai servizi finanziari, alle risorse naturali;
rafforzare la resilienza dei poveri e di chi vive in condizioni di fragilità, comprese le vulnerabilità legate agli eventi climatici estremi, alle catastrofi naturali, oltre che ai disastri economici e sociali;
garantire la mobilitazione di risorse attraverso la cooperazione allo sviluppo;
realizzare a livello nazionale e internazionale sistemi di politiche volte allo sviluppo a favore dei poveri e a chi è discriminato.
Obiettivo 2: porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare migliorare la nutrizione e promuovere un'agricoltura sostenibile
1 persona su 9 nel mondo soffre di denutrizione, per un totale di circa 795 milioni di individui denutriti. La maggior parte di loro vive nei paesi in via di sviluppo, dove il 12,9% della popolazione è denutrita. L’Asia é il continente in cui si soffre di più la fame, con due terzi della popolazione totale che non ha accesso al cibo (solo in Asia meridionale sono 281 milioni le persone denutrite). Il 45% dei bambini con meno di 5 anni muore per malnutrizione, per un totale di circa 3,1 milioni di bambini ogni anno.
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
porre fine alla fame nel mondo;
garantire a tutti accesso sicuro a cibo nutriente e sufficiente;
porre fine a ogni forma di malnutrizione;
raddoppiare la produttività agricola e il reddito dei produttori di cibo, con maggiore attenzione nei confronti delle donne, degli indigeni, delle famiglie;
garantire sistemi di produzioni alimentare che siano sostenibili;
utilizzare metodi agricoli resilienti per aumentare la produzione e proteggere l’ambiente;
migliorare le misure per poter garantire il funzionamento dei mercati delle materie prime alimentari e migliorare l’accesso rapido alle informazioni di mercato.
Obiettivo 3: assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
La mortalità materna dal 1990 ad oggi si è ridotta del 50%. Nelle regioni in via di sviluppo, tuttavia, il tasso di mortalità materna rimane 14 volte maggiore rispetto alle regioni sviluppate; in molti paesi solo metà delle future mamme ha l’assistenza medica necessaria. Nel 2013 sono state 2,1 milioni le nuove infezioni da HIV, 35 milioni di persone vivevano con il virus dell’HIV e nello stesso anno 240 mila bambini sono stati infettati. L’HIV è la principale causa di morte tra le donne in età riproduttiva nel mondo. Seppur ridotte rispetto al passato, sono ancora largamente diffuse malattie come la malaria, l’AIDS e la tubercolosi.
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
porre fine alle morti prevenibili di neonati e bambini con meno di 5 anni;
porre fine alle epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali trascurate e combattere l'epatite, le malattie di origine idrica e le altre malattie trasmissibili.
ridurre di un terzo la mortalità prematura da malattie non trasmissibili, promuovendo benessere e salute mentale;
migliorare la prevenzione e le cure per l’abuso di sostanze, come droghe e alcol;
arrivare a una copertura sanitaria universale;
ridurre il numero di decessi e malattie da sostanze chimiche pericolose e da contaminazione e inquinamento dell’aria, delle acque e del suolo;
migliorare l’attuazione del Quadro Normativo della Convenzione;
sostenere ricerca e sviluppo di vaccini e farmaci per malattie trasmissibili e non trasmissibili;
fornire l’accesso ai farmaci e ai vaccini essenziali ed economici a tutti;
aumentare i fondi destinati alla sanità e alla ricerca.
Obiettivo 4: fornire un'educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti
L’iscrizione nelle scuole primarie nei paesi in via di sviluppo ha raggiunto una percentuale del 91%. Nonostante questo 57 milioni di bambini e di bambine sono ancora esclusi dall’istruzione primaria, mentre più della metà dei bambini non iscritti a scuola vive nell’Africa Subsahariana. Il 50% dei bambini nell’età dell’istruzione primaria che non va a scuola vive in una zona di guerra e 103 milioni di giovani in tutto il mondo non hanno capacità di base in lettura e scrittura, e il 60% di questi giovani è di sesso femminile .
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
garantire a ogni ragazza e a ogni ragazzo libertà, equità e qualità nel completamento dell’educazione primaria e secondaria per avere risultati di apprendimento concreti e giusti;
garantire a ogni donna e a ogni uomo l’accesso equo all’istruzione tecnica, professionale e terziaria, anche universitaria con particolare riferimento alle categorie protette;
fornire a tutti i giovani e a gran parte delle persone adulte un livello di alfabetizzazione e capacità di calcolo;
garantire che tutti possano acquisire conoscenza e competenze utili a promuovere in ogni campo lo sviluppo sostenibile;
costruire e migliorare le strutture dell’istruzione affinché siano al servizio dei bisogni dell’infanzia, delle disabilità e garantiscano parità di genere;
aumentare il numero di insegnanti qualificati, anche tramite la cooperazione internazionale.
Obiettivo 5: raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze
Nell’Africa subsahariana, in Oceania e in Asia occidentale, nonostante i due terzi dei paesi in via di sviluppo abbiano raggiunto la parità di genere nell’istruzione primaria, ancora oggi bambine e ragazze hanno difficoltà ad accedere alla scuola primaria e secondaria. In Nord Africa le donne hanno meno di un quinto dei posti di lavoro retribuiti in settori non agricoli.
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
porre fine a ogni forma di discriminazione nei confronti di donne e di ragazze;
eliminare ogni forma di violenza nei confronti di donne e bambine, nella sfera privata e in quella pubblica, compreso il traffico di donne e lo sfruttamento sessuale o lo sfruttamento di ogni altra natura;
eliminare pratiche abusive come il matrimonio combinato, le spose bambine, le mutilazioni genitali femminili;
riconoscere il lavoro domestico non retribuito, attraverso servizi pubblici, infrastrutture e politiche volte a proteggere socialmente e a promuovere le responsabilità condivise in famiglia;
garantire la piena partecipazione femminile e le pari opportunità di leadership a ogni livello nella vita pubblica e in ambito politico ed economico;
garantire l’accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai diritti in ambito riproduttivo.
Obiettivo 6: garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico sanitarie
Nel mondo almeno 1,8 miliardi di persone usano fonti di acqua potabile che è contaminata da escrementi, mentre più del 40% della popolazione mondiale deve fare i conti con la scarsità d'acqua e 1,7 miliardi di persone vivono in bacini fluviali in cui l’uso di questa risorsa è più alto della sua rigenerazione. 2,4 miliardi di persone nel mondo non possono avere accesso ai servizi igienici; oltre l’80% delle acque di scarico prodotte da attività dell’uomo viene riversata in fiumi o mari, senza prima essere depurate. 1000 bambini muoiono ogni giorno per malattie diarroiche che si potrebbero prevenire, mentre il 70% delle morti causate da disastri naturali è da ricollegare a inondazioni o altri eventi catastrofici legati all’acqua.
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
garantire l’accesso universale ed equo all’acqua potabile, sicura ed economica per tutti ;
ottenere l’accesso ad impianti sanitari e igienici adeguati ed equi per tutti ponendo fine alla defecazione all’aperto, avendo un occhio di riguardo ai bisogni di donne e bambini;
migliorare la qualità dell’acqua eliminando le discariche e riducendo inquinamento e rilascio di prodotti chimici e scorie pericolose;
aumentare l’efficienza nell’uso dell’acqua in ogni settore, garantendo approvvigionamenti e forniture sostenibili di acqua potabile;
migliorare la gestione delle risorse idriche a tutti i livelli, anche tramite la cooperazione nazionale e internazionale;
proteggere e risanare gli ecosistemi legati all’acqua (montagne, foreste, paludi, fiumi, falde acquifere, laghi);
migliorare la cooperazione internazionale e il supporto per creare programmi dedicati all’acqua e agli impianti igienici in tutti i paesi in via di sviluppo.
Obiettivo 7: assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni
1 persona su 5 oggi non ha accesso a mezzi elettrici moderni, infatti 3 miliardi di persone ancora dipendono da legno, carbone, carbonella o concime animale per il riscaldamento o la cucina. L’energia è la principale responsabile dei cambiamenti climatici, rappresentando ben il 60% delle emissioni di gas serra globali.
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
garantire l'accesso universale ai servizi energetici a prezzi accessibili, affidabili e moderni;
aumentare notevolmente la quota di energie rinnovabili nel mix energetico globale;
raddoppiare il tasso globale di miglioramento dell'efficienza energetica;
rafforzare la cooperazione internazionale per facilitare l'accesso alla tecnologia, alla ricerca di energia pulita (comprese le energie rinnovabili) all'efficienza energetica, alla tecnologia avanzata e alla più pulita tecnologia derivante dai combustibili fossili;
promuovere gli investimenti nelle infrastrutture energetiche e nelle tecnologie per l’energia pulita;
espandere l'infrastruttura e aggiornare la tecnologia per la fornitura di servizi energetici moderni e sostenibili per tutti i paesi in via di sviluppo, in particolare per i paesi meno sviluppati, i piccoli Stati insulari, e i paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare, in accordo con i loro rispettivi programmi di sostegno.
Obiettivo 8: incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti
Nel 2007 la disoccupazione globale era pari a 170 milioni, mentre cinque anni dopo a 202 milioni; di queste persone, quasi 75 milioni sono giovani donne e uomini. 2,2 miliardi di persone vivono al di sotto della soglia di 2 dollari al giorno.
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
sostenere la crescita economica pro capite;
raggiungere alti standard di produttività economica tramite diversificazione, tecnologia, innovazione;
promuovere politiche orientate allo sviluppo per aiutare le attività produttive, favorendo la creazione di lavori dignitosi, la creatività, l’innovazione, l’imprenditoria;
migliorare l’efficienza globale nel consumo e nella produzione di risorse, con un’attenzione particolare all’ambiente;
ridurre la disoccupazione giovanile;
sradicare il lavoro forzato, porre fine alla schiavitù e alla tratta di esseri umani, eliminare il lavoro minorile, compreso il reclutamento di bambini soldato;
proteggere il diritto al lavoro e il diritto a lavorare in un ambiente sano e sicuro per tutti;
favorire politiche volte a un turismo sostenibile che promuova cultura e prodotti del luogo;
migliorare la capacità degli istituti finanziari per incrementare l’uso di servizi bancari, assicurativi, finanziari, che dovranno essere accessibili a tutti;
aumentare il supporto al commercio nei paesi in via di sviluppo.
Obiettivo 9: costruire un'infrastruttura resiliente e promuovere l'innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile
In molti paesi in via di sviluppo mancano ancora infrastrutture di base come strade, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, servizi igienici, energia elettrica e acqua. 2,6 miliardi di persone nei paesi in via di sviluppo non riescono ad accedere continuamente all’elettricità, 2,5 miliardi non hanno accesso a servizi sanitari e 800 milioni non hanno accesso all’acqua (molte di queste persone vivono in Africa subsahariana e Asia meridionale). 1/1,5 miliardi di persone non hanno servizi di telefonia che possano essere considerati affidabili; le infrastrutture inadeguate non consentono di accedere a mercati, posti di lavoro, informazione, formazione e non consentono il giusto accesso a cure mediche e istruzione. In molti paesi africani la produttività delle imprese è ridotta del 40% a causa di restrizioni infrastrutturali.
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
sviluppare infrastrutture di qualità, affidabili, sostenibili e resilienti, comprese le infrastrutture regionali e transfrontaliere, per sostenere lo sviluppo economico e il benessere umano, con particolare attenzione alla possibilità di accesso equo per tutti;
promuovere l'industrializzazione inclusiva e sostenibile e aumentare in modo significativo la quota del settore di occupazione e il prodotto interno lordo, in linea con la situazione nazionale, e raddoppiare la sua quota nei paesi meno sviluppati;
aumentare l'accesso dei piccoli industriali e di altre imprese ai servizi finanziari, compreso il credito a prezzi accessibili, e la loro integrazione nelle catene e nei mercati di valore;
aggiornare le infrastrutture e ammodernare le industrie per renderle sostenibili, con maggiore efficienza delle risorse da utilizzare e una maggiore adozione di tecnologie pulite e rispettose dell'ambiente e dei processi industriali, in modo che tutti i paesi intraprendano azioni in accordo con le loro rispettive capacità;
potenziare la ricerca scientifica, promuovere le capacità tecnologiche dei settori industriali in tutti i paesi, incoraggiando anche l'innovazione e aumentando in modo sostanziale il numero dei lavoratori e la spesa pubblica e privata dei settori di ricerca e sviluppo;
facilitare lo sviluppo sostenibile e resiliente delle infrastrutture nei paesi in via di sviluppo, attraverso un maggiore sostegno finanziario, tecnologico e tecnico;
sostenere lo sviluppo della tecnologia domestica, la ricerca e l’innovazione nei paesi in via di sviluppo, anche assicurando un ambiente politico favorevole, tra le altre cose, alla diversificazione industriale e a conferire valore aggiunto alle materie prime.
Obiettivo 10: ridurre l'ineguaglianza all'interno di e fra le Nazioni
L’ineguaglianza crea danni alla crescita economica e alla lotta contro la povertà, oltre che alle relazioni nella sfera pubblica e politica. Molti paesi sono riusciti a contenere o ridurre le disparità, ma bisogna affrontare non solo la disparità di reddito, ma anche quella di opportunità che ne deriva.
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
raggiungere e sostenere la crescita del reddito del 40% della popolazione nello strato sociale più basso;
promuovere l'inclusione sociale, economica e politica di tutti;
adottare politiche fiscali, salariali e di protezione sociale per raggiungere l'uguaglianza;
assicurare ai paesi in via di sviluppo una voce nelle istituzioni economiche e finanziarie a livello globale e internazionale;
rendere più sicura, regolare e responsabile la migrazione e la mobilità delle persone;
incoraggiare l’aiuto pubblico per lo sviluppo e i flussi finanziari;
ridurre a meno del 3% i costi di transazione delle rimesse degli emigranti , eliminando quei servizi con costi superiori al 5%.
obiettivo 11: rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
Entro il 2030 il 60% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. Il 95% dell’espansione urbana avverà nei paesi in via di sviluppo, secondo le stime per i prossimi decenni. Le città occupano il 3% della superficie terrestre, ma causano il 60-80% del consumo energetico e il 75% delle emissioni di carbonio .
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
garantire l’accesso ad alloggi sicuri, convenienti, adeguati e ai servizi di base, provvedendo a riqualificare i quartieri poveri;
garantire un sistema di trasporti sicuro, accessibile, conveniente, sostenibile;
creare un’urbanizzazione inclusiva e sostenibile, pianificando la creazione di insediamenti umani partecipativi, integrati e sostenibili;
proteggere il patrimonio culturale e naturale;
ridurre l’impatto ambientale negativo pro capite delle città, particolarmente sulla qualità dell’aria e la gestione dei rifiuti urbani e di altri rifiuti;
garantire l’accesso a tutti a spazi verdi pubblici sicuri, accessibili e inclusivi;
supportare i positivi legami economici, sociali e ambientali tra aree urbane, periurbane e rurali;
aumentare il numero di città e insediamenti umani che siano in grado di attuare politiche integrate e rispettose verso l'ambiente;
aiutare i paesi più svantaggiati per costruire case sostenibili.
Obiettivo 12: garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
Ogni anno un terzo del cibo prodotto, 1,3 miliardi di tonnellate, ossia circa 1000 miliardi di dollari, viene gettato nell’immondizia da consumatori e commercianti, o va a male. Inoltre si potrebbero risparmiare 120 miliardi di dollari ogni anno se si utilizzassero solo lampadine a risparmio energetico. C'è stato poi un aumento del numero di veicoli posseduti, dei chilometri percorsi dai mezzi e del traffico aereo; le famiglie consumano il 29% dell'energia globale e contribuiscono al 21% delle emissioni di CO2. La degradazione dei suoli, l'inaridimento dei terreni, l'uso non sostenibile delle risorse idriche, l'eccessivo sfruttamento della pesca e il degrado dell’ambiente marino riducono la capacità delle risorse naturali di garantire la giusta produzione alimentare. Inoltre il settore alimentare rappresenta il 30% del consumo totale di energia ed è responsabile del 22% delle emissioni di gas serra.
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
raggiungere la gestione sostenibile e l’uso efficiente delle risorse naturali;
dimezzare lo spreco alimentare mondiale per ogni persona a livello di vendita, produzione e fornitura;
ridurre la produzione di rifiuti con la prevenzione, il riciclo e il riutilizzo;
incoraggiare tutte le imprese a seguire pratiche sostenibili;
garantire che tutte le persone abbiano le informazioni necessarie per aspirare a uno sviluppo sostenibile e a uno stile di vita green;
aiutare i paesi in via di sviluppo a migliorare le capacità scientifiche e tecnologiche in un'ottica di consumo e produzione sostenibili;
sviluppare strumenti per monitorare gli impatti dello sviluppo sostenibile per il turismo sostenibile;
razionalizzare i sussidi inefficienti per i combustibili fossili che incoraggiano lo spreco eliminando le distorsioni del mercato.
Obiettivo 13: promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico
L’impatto che i cambiamenti climatici hanno sul pianeta è l'emergenza che è sotto gli occhi di tutti. Le attività umane sono una delle cause maggiori e abbiamo poco tempo per invertire la rotta e rispettare quanto promesso durante la firma dell’Accordo di Parigi sul clima. Dal 1880 al 2012 la temperatura media globale è aumentata di circa 0,85°C: è calato del 5% il raccolto di grano e di mais, gli oceani sono più caldi, neve e ghiaccio sono diminuiti e il livello del mare si è alzato.
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
migliorare in ogni paese la capacità di ripresa e di adattamento di fronte ai rischi collegati al clima e ai disastri naturali;
integrare le misure di cambiamento climatico nelle politiche, strategie e pianificazione nazionali;
migliorare istruzione, sensibilità, capacità umana e istituzionale per quello che riguarda il tema;
rendere effettivo l’impegno assunto dai partiti dei paesi sviluppati verso la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico.
Obiettivo 14: conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile
Gli oceani coprono i tre quarti della superficie terrestre e al loro interno c’è il 97% dell’acqua presente sulla Terra. Il valore delle risorse e delle industrie marine stimato è di 3 mila miliardi di dollari annui nel mondo (5% del PIL globale). Gli oceani assorbono il 30% dell'anidride prodotta dagli umani, contribuiscono a mitigare il riscaldamento globale e sono la più grande riserva di proteine del mondo. Il 40% degli oceani è influenzato dalle attività umane e a causa dell’inquinamento, dell’esaurimento delle riserve ittiche e della perdita di habitat naturali, l'impatto è talvolta devastante.
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
prevenire e ridurre ogni forma di inquinamento marino, soprattutto quello provocato da attività svolte sulla terraferma;
ridurre al minimo gli effetti dell’acidificazione degli oceani;
aumentare i benefici economici dei piccoli stati insulari in via di sviluppo e dei paesi meno sviluppati, facendo riferimento a un uso sostenibile delle risorse marine;
migliorare la conoscenza scientifica e la capacità di ricerca e trasmissione della tecnologia marina;
dare accesso ai piccoli pescatori artigianali alle risorse e ai mercati marini;
migliorare la conservazione e l’uso sostenibile degli oceani e delle loro risorse.
Obiettivo 15: proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre
La deforestazione e la desertificazione provocate dalle attività umane e dai cambiamenti climatici impediscono la vita a milioni di persone e alla fauna. La biodiversità è in pericolo poiché le foreste costituiscono l’habitat di più dell’80% delle specie terrestri di animali, piante e insetti. La perdita di terreno arabile è di 30-35 volte di più rispetto al tasso storico. L’8% delle 8.300 specie di animali conosciute si è estinto e il 22% è a rischio estinzione.
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
garantire la conservazione, il ripristino e l’utilizzo sostenibile degli ecosistemi di acqua dolce terrestri e dell’entroterra, così come dei loro servizi (foreste, paludi, montagne, zone aride...);
combattere la desertificazione, ripristinando le terre degradate, comprese quelle oggetto di desertificazione, siccità e inondazioni;
garantire la conservazione degli ecosistemi montuosi, incluse le loro biodiversità;
porre fine al bracconaggio e al traffico delle specie protette di flora e fauna;
migliorare le risorse economiche per preservare e usare in modo sostenibile la biodiversità e gli ecosistemi;
trovare risorse per finanziare la gestione sostenibile delle foreste e fornire incentivi ai paesi in via di sviluppo per migliorarne la gestione.
Obiettivo 16: pace, giustizia e istituzioni forti
Magistratura e polizia sono tra le istituzioni più affette da corruzione. Nei paesi in via di sviluppo il costo della corruzione, della concussione, del furto e dell’evasione sociale è di circa 1,26 miliardi di dollari ogni anno, somma che potrebbe essere usata per aiutare chi vive in povertà assoluta con meno di 1,25 dollari al giorno. Nel 2011 il 50% dei bambini ha lasciato la scuola primaria nei paesi in guerra e 28,5 milioni di bambini non hanno avuto accesso all’istruzione. Lo stato di diritto e lo sviluppo sono caratterizzati da un’interrelazione e si rafforzano, aiutando lo sviluppo sostenibile a livello nazionale e internazionale.
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
ridurre ogni forma di violenza e il tasso di mortalità collegato;
porre fine a ogni forma di abuso, sfruttamento, traffico di bambini, violenza e tortura nei loro confronti;
promuovere lo stato di diritto e garantire l’accesso alla giustizia per tutti;
ridurre il finanziamento illecito e il traffico di armi, potenziando recupero e restituzione dei beni rubati e combattere ogni forma di crimine organizzato;
ridurre la corruzione e gli abusi di potere;
garantire un processo decisionale responsabile, aperto a tutti, partecipativo e che possa essere sempre rappresentativo;
rafforzare la partecipazione nelle istituzioni di governance globale dei paesi in via di sviluppo;
dare identità giuridica a tutti;
garantire il pubblico accesso all'informazione e proteggere le libertà fondamentali;
consolidare le istituzioni nazionali, anche con la cooperazione internazionale;
promuovere e applicare leggi che non siano portatrici di discriminazione e politiche volte allo sviluppo sostenibile.
Obiettivo 17: rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile
Nei paesi in via di sviluppo è fondamentale concentrare investimenti diretti esteri in alcuni particolari settori: energia sostenibile, infrastrutture, trasporti, tecnologie di informazione e comunicazione. Il 79% delle importazioni dai paesi in via di sviluppo arrivano privi di dazi nei paesi sviluppati. Il peso del debito sui paesi in via di sviluppo è pari al 3% delle entrate legate alle esportazioni. Negli ultimi anni il numero di utenti collegati a internet in Africa si è più che duplicato. Il 30% dei giovani nel mondo sono nativi digitali. Oltre 4 miliardi di persone non hanno accesso a internet. Il 90% di loro appartiene alle regioni in via di sviluppo. Bisogna collaborare tutti insieme, mettendo al centro le persone e il pianeta.
Per poter far fronte a questi problemi, ci si è imposti entro il 2030 di:
consolidare la mobilitazione di risorse interne anche con l’aiuto internazionale destinato ai paesi in via di sviluppo, così da migliorare la capacità fiscale interna e la riscossione delle entrate;
mobilitare altre risorse economiche per i paesi in via di sviluppo e aiutarli a sostenere il debito a lungo termine;
adottare regimi di promozione degli investimenti per i paesi meno sviluppati;
migliorare la cooperazione Nord-Sud, Sud-Sud, la cooperazione triangolare regionale e internazionale, così come l’accesso alle scoperte scientifiche, alla tecnologia e alle innovazioni, e migliorare la condivisione della conoscenza;
promuovere crescita, scambio e diffusione di tecnologie rispettose dell’ambiente a condizioni favorevoli nei paesi in via di sviluppo;
migliorare il supporto internazionale per implementare nei paesi non industrializzati uno sviluppo delle capacità efficace;
promuovere un sistema di scambio universale, regolamentato, aperto, senza discriminazioni, controllato dall’Organizzazione Mondiale del Commercio;
migliorare le esportazioni dei paesi emergenti;
realizzare per i paesi in via di sviluppo un accesso al mercato libero da dazi e quote su basi durevoli, seguendo le decisioni dell’Organizzazione Mondiale del Commercio;
promuovere la stabilità macroeconomica globale tramite coordinamento e coerenza politica;
accrescere coerenza politica per lo sviluppo sostenibile;
rispettare lo spazio politico e la leadership di ogni paese, per creare politiche che siano utili per la lotta alla povertà e per lo sviluppo sostenibile;
migliorare la partnership globale per lo sviluppo sostenibile, tramite collaborazioni plurilaterali in grado di condividere conoscenza, competenze, risorse tecnologiche e finanziare al fine di raggiungere in tutti i paesi gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile;
promuovere partnership nel settore pubblico, tra pubblico e privato e nella società civile;
sviluppare misure di progresso nello sviluppo sostenibile e supportare la capacità di sviluppo dei paesi emergenti.
SEI UNA PERSONA PIGRA MA VUOI COMUNQUE SALVARE IL PIANETA? ECCO A TE DELLE SEMPLICI AZIONI CHE POTRESTI SVOLGERE :
COSE CHE PUOI FARE IN CASA :
spegni le luci: la TV e lo schermo del pc emanano una luce accogliente, quindi spegni le altre luci se non ne hai bisogno;
evita di sprecare l’acqua: spegni il rubinetto mentre ti spazzoli i denti e prediligi una doccia breve ad un bagno;
effettua la raccolta differenziata e ricicla carta, plastica, vetro e alluminio;
spegni i dispositivi elettronici quando non sono in uso.
COSE CHE PUOI FARE FUORI CASA:
usa la bicicletta, cammina o prendi i mezzi pubblici;
abbandona l’utilizzo di borse di plastica e comincia a portare con te borse di tela riutilizzabili;
compra vintage;
evita di comprare bottigliette di plastica e portati appresso una borraccia;
dona ciò che non utilizzi;
acquista solo da aziende che utilizzano pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente.
FONTI IMMAGINI
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