Concludiamo lasciandovi quello che ci ha toccato di più di questa esperienza...
“¿Cómo se busca un hijo si no tengo forma de buscarlo?” con questa domanda la Abuela Delia iniziò il suo racconto attraverso uno schermo che univa 19 studenti italiani all’Argentina.
Una delle tante tristi storie della tragedia dei Desaparecidos che riesce a far venire la pelle d’oca e allo stesso tempo emozionare: siamo rimasti scioccati dalle atrocità della dittatura e abbiamo provato ad immaginare il dolore di tutte le persone coinvolte in questa disgrazia. La storia dei desaparecidos è anche una dimostrazione dell’amore infinito e incondizionato di una nonna, di un fratello o di una madre verso i propri cari. Questo ha scaturito in noi un immenso sentimento di ammirazione. L’incontro con la Abuela Delia e le parole di Vera Vigevani ci hanno fatto conoscere il dolore cha hanno provato, la forza e la speranza che hanno avuto per combattere le ingiustizie, a fianco di tutte le altre nonne e madri, mantenendo vivo il ricordo.
''Cómo miles de seres humanos pueden tomar el derecho de destruir otra parte de la humanidad", queste parole esprimono appieno il nostro turbamento nell’ascoltare quello che i dittatori hanno fatto a degli innocenti; questi avvenimenti ci insegnano come la crudeltà umana non abbia fine e come scrisse George Santayana “chi non conosce la storia è condannato a ripeterla“. Ricordare è il primo passo per imparare e per non commettere gli errori del passato; in questo modo, non solo onoriamo i Desaparecidos, ma diventiamo anche un esempio per il futuro.
-Alunni classe 4BL
Disumani, atroci, brutali, oppressivi e conculcatori furono le azioni commesse verso persone innocenti; folli coloro che pensano di aver combattuto una guerra giusta.
E' proprio questa la cosa che mi ha colpita di più. Non esistono uomini più degni di altri, è inaccettabile condannare uomini onesti, solo perché affamati di cultura, alle avidità dei potenti.
-Francesca Montorio
Quello che mi ha colpito particolarmente riguardo questo progetto è stato poter sentire la testimonianza di nonna Delia che, come tutte le altre, soffre ancora oggi per quello che è accaduto a lei e alla sua famiglia. Mi sono immedesimata nella sua vita e mi sono commossa nel sentire la sua storia. La ammiro perchè mi ha trasmesso tanta forza e tanta energia e perchè lotta non solo per vendicare la sua famiglia, ma anche per fare in modo che in futuro non accada mai più qualcosa di così atroce, e noi dobbiamo seguire il suo esempio.
-Erika Pettinato
Chiunque non si trovi davanti a una vicenda tanto sconvolgente, o perlomeno alla sua storia, non potrà mai immaginare l’orrore e l’atrocità di cui è impregnata. Questa esperienza di ascolto, interiorizzazione e rielaborazione dei fatti spinge a vedere, come di fronte ad ogni efferatezza di cui si prenda coscienza, la società e il mondo in cui viviamo in modo completamente distinto e sempre più atterrito. L’angoscia che si è addentrata nel nostro cuore al solo pensiero che tali crudeltà siano state commesse, ci spinge a trovare un gesto che possa quanto meno eternarne la memoria, con la speranza che un simile abominio non si ripeta.
- Giorgia Favuzzi
E’ stata un’esperienza che mi ha toccata nel profondo. A partire dall’incontro con la Abuela Delia, fino ad arrivare alla visita virtuale dell’ESMA. Credo che non ci siano parole che possano esprimere certe emozioni che ho provato, che sono state un insieme tra disgusto, orrore, incredulità e soprattutto paura, paura che ciò possa accadere nuovamente.
L’incontro con Delia è stato sicuramente ciò che porterò sempre con me, dal momento che esperienze simili le si vivono una volta soltanto e lasciano segni profondi. Ho provato tanto dolore e tanta tristezza nel sentire la sua testimonianza, ma anche rabbia, poiché è davvero ingiusto ed impensabile che un figlio, e un nipote, possano essere strappati via dalla propria vita senza alcun motivo, da un giorno all’altro.
Delle atrocità simili non dovrebbero mai ripetersi, purtroppo però l’uomo a volte non è in grado di guardare al passato per migliorarsi, ed è qualcosa di davvero deludente. Dobbiamo proteggere le generazioni future, e l’unico modo per farlo, è rendere consapevoli quelle presenti: noi.
-Giulia Dalle Ave
Per tutti questi anni, mai una volta ho sentito parlare della vicenda dei Desaparecidos; ed è proprio per questo motivo che ritengo che aver avuto la possibilità di conoscerne la storia e approfondirla sia stato un onore. Ho collaborato a questo progetto molto volentieri, con la speranza di far conoscere questa tragedia a più persone possibili in modo che non avvenga più nulla di simile. In fondo, la storia serve anche a questo: non commettere gli stessi errori già commessi in passato.
Per me aver contribuito, anche in piccola parte, ad aumentare la consapevolezza dei fatti dei Desaparecidos, è un obiettivo che mi rende fiera.
-Ilaria De Bortoli
La tragedia dei Desaparecidos è un fatto che ho personalmente appreso solo da quest’anno grazie al nostro progetto e sono rimasta scioccata dal primo istante. Non capisco come un tale avvenimento non sia preso in considerazione nel piano di studi allo stesso livello degli altri drammi accaduti nel ventesimo secolo. L’esperienza in generale è stata molto interessante ed esaustiva grazie anche alle spiegazioni di professori esterni e alla commovente testimonianza della abuela Delia. Mi sento fortunata ad aver preso parte a questa esperienza e spero che il ricordo non svanisca.
-Laura Crisafulli
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