Abbiamo approfondito questo aspetto intervistando l'avvocato Enzo Barazza, che ci ha guidati alla scoperta di norme e Carte che promuovono la pace in Europa...
Libertà. Diritti. Pace. Solidarietà.
Queste sono le parole-chiave utilizzate da Simone Veil, nel 1979, nel suo discorso di insediamento come Presidente del Parlamento Europeo.
Nel suo discorso Simone Veil invoca la creazione di un’«Europa della solidarietà», «dell’indipendenza» e «della cooperazione», una «Comunità fondata su un patrimonio comune e sul comune rispetto per i valori umani fondamentali», in grado di «raccogliere il guanto di tre importanti sfide: quella della pace, quella della libertà e quella del benessere». (Pietro Grasso, ex Presidente del Senato, nell'Introduzione del volume Europa. Dal mito al voto.).
La pace non è uno stato di natura: l’uomo è egoista, sente il bisogno di espandere la propria influenza, perciò la pace è il frutto di una regolamentazione di rapporti che si basa sulle regole (fondamentali per evitare la guerra) ed è legata ai diritti: se vengono garantiti quelli dei singoli e se viene favorita la solidarietà, allora ci sono i presupposti per evitare i conflitti.
La pace è una conquista, richiede impegno nella salvaguardia dei diritti e implica adempiere a dei doveri, quelli elencati nella "Carta dei Doveri Umani" redatta nel 1993, a Trieste, dall'International Council of Human Duties:
È dovere di ogni persona:
Rispettare la dignità umana e riconoscere ed accettare diversità etniche, culturali e religiose.
Combattere ogni forma di discriminazione razziale, non accettare la discriminazione delle donne né l’oppressione e lo sfruttamento dei minori.
Operare a favore degli anziani e dei disabili al fine di migliorare la loro qualità di vita.
Rispettare la vita umana e condannare ogni forma di mercato degli esseri umani viventi e di loro parti.
Appoggiare tutti coloro che si sforzano di aiutare chi soffre per fame, miseria, malattie e per mancanza di lavoro.
Promuovere la consapevolezza della necessità di una efficace pianificazione familiare volontaria nell’ambito del problema della regolazione della crescita della popolazione mondiale.
Appoggiare ogni tentativo inteso a distribuire secondo giustizia le risorse del pianeta.
Evitare ogni spreco di energia e agire affinché si riduca l’impiego di combustibili di natura fossile. Favorire l’impiego di sorgenti non esauribili di energia, allo scopo di ridurre al minimo danni all’ambiente e alla salute.
Proteggere l’ambiente naturale da ogni forma di inquinamento e di sfruttamento eccessivo. Favorire la tutela delle risorse naturali ed il ripristino degli ambienti degradati.
Rispettare e proteggere la diversità genetica degli organismi viventi e favorire il costante controllo delle applicazioni tecnologiche dei risultati della ricerca genetica.
Appoggiare ogni sforzo inteso a migliorare la qualità della vita nelle città e nelle zone rurali, in una lotta costante contro l’inquinamento dell’ambiente ed il suo impoverimento. Si eviteranno così massicce migrazioni di popoli e il sovraffollamento delle città.
Operare per il mantenimento della pace, condannando ogni forma di guerra, terrorismo ed ogni altra forma di aggressione e sopruso; invocare la riduzione delle spese militari in tutti i paesi della terra, condannare la proliferazione degli armamenti e la vendita di armi, in particolare di quelle di distruzione di massa.
Non è un caso che la pace si trovi all'ultimo step: ad essa si giunge adempiendo agli 11 doveri precedenti.
Quello che ciascuno di noi può fare è ottemperare a questi doveri e rispettare i diritti degli altri.
Quello che può fare l'Unione Europea è cercare con tutte le forze di compiere le missioni e raggiungere gli obiettivi che si è data nel Trattato sull'Unione Europea:
L'Unione si prefigge di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli (art.3, c.1).
Tali valori sono esplicitati all'art.2:
L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini.
L’organo europeo che si occupa della pace è il Consiglio d’Europa, il quale ha il compito di prevenire nuovi conflitti attraverso azioni che concretizzino i valori dell’UE.
La pace è un valore tanto inestimabile quanto fragile: una volta conquistata può essere perduta, bisogna quindi lavorare per mantenerla. Oggi più che mai questo è drammaticamente evidente.
Un forte sistema democratico può aiutare a prevenire i conflitti fornendo un framework per la risoluzione pacifica di controversie. Per questo motivo L'UE incoraggia gli Stati a lavorare insieme per risolvere le controversie attraverso mezzi pacifici, piuttosto che ricorrere alla violenza. Un esempio significativo è stato il ruolo cruciale giocato nella mediazione del conflitto in Bosnia ed Erzegovina negli anni '90. Anche dopo la fine della guerra, l'UE ha continuato ad essere attiva nella regione balcanica per garantire la stabilità e la pace.
La promozione dei diritti umani e della giustizia sociale sono un altro aspetto cardine delle politiche di pace europee. L'UE si impegna a proteggere i diritti umani e a promuovere la giustizia sociale in tutto il mondo, lavorando per ridurre la discriminazione, la violenza e l'oppressione. L'UE sostiene l'abolizione della pena di morte, la protezione dei diritti delle minoranze e la lotta alla violenza contro le donne e i bambini.
Questo obiettivo è stato posto al centro della politica estera dell'UE fin dal 2000, con l'adozione della strategia europea per i diritti umani e la democrazia.
Uno dei principali strumenti di attuazione è il sostegno alla diplomazia preventiva, il dialogo politico e la negoziazione di soluzioni pacifiche dei conflitti alla cui base spesso troviamo una violazione dei diritti umani.
L'UE utilizza anche la diplomazia pubblica e la comunicazione per aumentare la consapevolezza circa i diritti umani e per promuovere la tolleranza e la diversità.
A tal fine ha creato anche una serie di strumenti finanziari, come:
lo IEDDH, un programma finanziario che sostiene la promozione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto
il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD), per sostenere i diritti umani e la pace attraverso lo sviluppo sostenibile
il servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), un organo che lavora per promuovere i diritti umani e la pace in tutto il mondo.
L'UE promuove la pace attraverso la cultura e l'educazione. Sostiene l'istruzione e la formazione, non solo per fornire abilità economiche, ma anche per promuovere la comprensione interculturale e la tolleranza.
Per raggiungere questi obiettivi, l'UE finanzia e sostiene progetti culturali e di scambio, come:
il programma Erasmus+, rivolto tanto agli studenti quanto ai docenti, il quale favorisce la creazione di una comunità europea più unita
il programma Europa Creativa, con cui finanzia progetti che promuovono la diversità culturale e incoraggiano lo scambio culturale tra i Paesi europei. Il programma si articola in due sezioni:
"Cultura", che mira a sostenere la cooperazione culturale e creativa tra gli Stati membri dell'UE e a promuovere la diversità culturale e linguistica dell'UE, attraverso il finanziamento di progetti culturali che coinvolgono artisti, operatori culturali e altri attori del settore culturale.
"MEDIA", che invece punta a sostenere l'industria audiovisiva dell'UE con il finanziamento della produzione, distribuzione e promozione di opere audiovisive europee (film, documentari, programmi televisivi e videogiochi).
Promuovendo la diversità culturale e linguistica dell'UE, ma al contempo rafforzando il senso di appartenenza europea tra i cittadini dell'UE, si contribuisce anche alla promozione della pace.
L'UE ha creato la European Union Agency for Fundamental Rights, agenzia che collabora con ONU, OSCE, Consiglio d'Europa e altre organizzazioni internazionali. "Questa cooperazione rientra nel regolamento istitutivo della FRA e comprende consultazioni di esperti, conferenze e seminari, nonché la condivisione di dati e informazioni. La cooperazione crea sinergie e ottimizza le risorse in modo da evitare la duplicazione del lavoro. Contribuisce inoltre a garantire che il lavoro delle diverse organizzazioni sia complementare, in modo che le raccomandazioni e i consigli siano maggiormente allineati." (http://fra.europa.eu/it/cooperazione/onu-osce-e-altre-organizzazioni-internazionali)
In particolare, l'Unione Europea collabora con:
l'Organizzazione delle Nazioni Unite, sostenendo le missioni di pace con finanziamenti, sostegno logistico e l'invio di personale militare e civile.
l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), finanziandone le attività e partecipando alle missioni di osservazione elettorale.
la Lega degli Stati arabi, con cui ha siglato un partenariato per promuovere la pace e la sicurezza nella regione mediorientale. "Vorrei che noi, insieme, difendessimo i valori fondamentali del rispetto per i diritti umani e la tolleranza. La nostra storia comune e la nostra vicinanza geografica ci esortano a collaborare", ha dichiarato il Presidente Jean-Claude Juncker nella sessione di apertura del primo vertice, tenutosi il 24 e 25 febbraio 2019 a Sharm El-Sheikh . "Nel complesso gli Stati membri della Lega degli Stati arabi e quelli dell'Unione europea rappresentano il 12 % della popolazione mondiale. Quello che possiamo realizzare insieme - garantire la stabilità nelle nostre regioni e oltre - rappresenta ben più del nostro peso demografico." (https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_19_1388)
L'UE potrebbe aumentare la sua collaborazione con organizzazioni regionali in altre parti del mondo, come l'Unione Africana o la Comunità Economica degli Stati dell'Africa Occidentale (ECOWAS), per promuovere la pace e la sicurezza in quel continente.