La pace è un obiettivo che tutti desideriamo, ma spesso sembra fuori dalla nostra portata.
In un mondo in cui conflitti e tensioni sono all'ordine del giorno, è importante capire come ogni individuo può fare la differenza nel promuovere la pace. Esistono diversi modi per farlo; cliccando sulle immagini puoi trovarne alcuni che interessano il singolo cittadino e allo stesso tempo l'intera comunità: la promozione della tolleranza, la risoluzione non violenta dei problemi, la partecipazione alla vita civica e la cooperazione.
Attraverso azioni concrete e impegno personale, tutti possiamo fare la differenza.
Le istituzioni considerate affidabili dovrebbero adoperarsi per sensibilizzare maggiormente la popolazione riguardo ai temi della pace.
La scuola ha un ruolo strategico nel diffondere una cultura della pace.
Potrebbe organizzare incontri con persone che si occupano di promuoverla a diversi livelli (politici, intellettuali, volontari, missionari...) allo scopo di mobilitare le nuove generazioni a fare la propria parte fin dalla giovane età.
Sicuramente un modo originale per insegnare a relazionarsi senza conflitti è il debate, una pratica che dovrebbe essere diffusa anche al di fuori delle mura scolastiche, per riconquistare la capacità di ascoltare.
Anche la famiglia ha il dovere di educare alla pace, cosa che può fare con le parole, ma soprattutto con l'esempio.
I membri più adulti della famiglia, prima ancora di far rispettare queste regole, devono essere i primi a metterle in atto, in quanto sono visti dai più piccoli come figure di riferimento, come modelli.
I figli imparano in primis dai genitori una comunicazione aperta e rispettosa, la risoluzione dei litigi in modo costruttivo, la pazienza, la tolleranza e il perdono, che incoraggia la non-violenza ed estingue il rancore.
Questo richiede l'impegno di tutti i membri e la creazione di un ambiente di rispetto, aperta comunicazione e collaborazione reciproca.
Nel percorso che ha portato alla creazione di questo sito abbiamo compreso che la pace non è semplicemente assenza di guerra.
Un esempio concreto di ciò sono gli immigrati: dopo essere stati costretti a scappare dal proprio Paese a causa di guerre, carestie o altro, cercano asilo in uno Stato sicuro, ma, prima di raggiungerlo, patiscono violenze e stratagemmi disumanizzanti perpetrati nel tentativo di scoraggiarli dal proseguire e di respingerli.
A gennaio del 2023 è uscito nelle sale il film "Trieste è bella di notte", dei registi Matteo Calore, Andrea Segre e Stefano Collizzolli, in cui è stata data voce ad alcuni migranti che hanno raccontato il loro lungo viaggio.
Grazie a queste testimonianze ci siamo resi conto di quanto un'accoglienza degna possa fare la differenza nella vita di queste persone e nella costruzione della pace.
Da troppi anni si continua a sentir parlare di "emergenza" migranti. Un'emergenza non può durare all'infinito, per definizione. L'arrivo di migranti non è più una situazione imprevista. Tutti gli Stati dovrebbero impegnarsi e collaborare nella gestione di questa "emergenza".