Il bullismo raccontato ... ops cantato da Mahmood

Mi hanno fatto bene le offese

Quando fuori dalle medie le ho prese e ho pianto

Dicevi: "Ritornatene al tuo Paese", lo sai che non porto rancore.

Sono queste le parole della canzone “Tuta gold” di Mahmood, cantata al Festival di Sanremo la settimana scorsa.

Il brano, sebbene non si sia classificato primo, è la canzone più stremmata al mondo su Spotify e parla del presente e del passato del cantante, della sua infanzia dal rapporto con il padre al bullismo subito da piccolo.

Il tema degli insulti e della violenza è stato toccato in più occasioni anche da altri cantanti al Festival: dalla lunga lista di insulti che Alessandra Amoroso ha ricevuto negli ultimi mesi e che ha letto in conferenza stampa alla lunga storia di bullismo, tra body shaming e violenza, che ha subito Big Mama. La cantante ne ha parlato nella sua canzone “La rabbia non ti basta”: «È facile distruggere i più fragili / Colpire e poi affondare chi è solo», canta nel suo pezzo. Non è facile parlare di bullismo ma i cantanti sono sicuri che parlare delle proprie fragilità e denunciare i bulli aiuterà le vittime a superare il loro trauma. L’odio non ha comunque risparmiato nemmeno il palco dell’Ariston: il rapper napoletano Geolier è stato insultato pesantemente perché colpevole di essersi classificato al primo posto durante la serata delle cover.