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RECENSIONE  "Chiamatemi Anna"

                                                                      “Chiamatemi Anna” recensione 

“Chiamatemi Anna”, serie Netflix tratta dal romanzo “Anna dai capelli rossi” di Lucy Maud Montgomery, è un classico della letteratura per ragazzi che racconta le avventure di Anna Shirley Cuthbert. Rimasta orfana in tenera età, dopo un’infanzia trascorsa tra rigidi orfanotrofi e famiglie affidatarie violente, viene mandata per errore a vivere con gli anziani fratelli Marilla e Matthew Cuthbert che alla fine decidono di tenerla.

 Il personaggio di Anna piace perché, con la sua determinazione e il suo sorriso, oltre alle tematiche dell’amicizia, della scoperta dell’amore e dell’onesta affronta temi come l’abuso sui minori, subito da Anna, l’intolleranza verso le minoranze, affrontata tramite la vicenda dell’amico di Gilbert, Bash, gli accenni alla violenza sulle donne possono essere ricollegati al movimento del Me Too; inoltre, si parla di omosessualità nei personaggi dell’amico Cole e dell’anziana zia Josephine edella terribile sorte dei bambini indiani rinchiusi nelle scuole cattoliche per essere “educati” (fatto realmente accaduto). 

Di notevole efficacia la fotografia, particolarmente accurata nell’immortalare i suggestivi paesaggi della campagna canadese, resi ancora più affascinanti dallo sguardo fantasioso e sognante della protagonista. La sceneggiatura si esprime con dialoghi finemente scelti, per definire a pieno il carattere dei personaggi .

 Questa serie mi è piaciuta molto e, anche per i suoi insegnamenti, la consiglierei ai miei coetanei.




Ambra Pizzuto