Gli studenti assemblino le poesie a rima incatenata scritte precedentemente creando un testo unico.
Gli studenti assemblino le poesie a rima incatenata scritte precedentemente creando un testo unico.
Ieri c’era molto gelo
fuori casa mia.
E quindi ho preso un sacco a pelo
per dormire da mia zia.
Abbiamo visto un video,
non adatto alle persone con aracnofobia.
Il giorno dopo sono andato al liceo
ho partecipato all’open day,
saró uno studente dell’Omodeo.
Lungo la via
ho comprato un diario,
per mio cugino,in cartoleria.
Seduto sul suo lettino,
vicino alla sorellina
scriveva ad Agostino,
una storiellina…
‘Nella famiglia del conte Borbone
vi erano tanti ricchi figli,
ma uno di loro diventò un barbone.
Andò a vivere sotto un ponte dei navigli,
senza cibo e senza soldi
si rifugiava in nascondigli.
Era affiancato da amici sordi,
con cui andava ad elemosinare,
purtroppo non ricevevano molti fondi,
raro era per loro poter mangiare *
anche un pezzo di pane,
quindi dovevano sempre digiunare.
Povero figlio del Borbone!
Molto dispiacere
provava la famiglia del barbone.
Dopo molti giorni senza bere
morì di sete
rimanendo sempre senza alcun avere.’
Pensando al povero barbone,
Pino si sta per addormentare.
Il papà lo mette sotto al piumone,
così può continuare a sognare.
Sognò di essere in spiaggia.
Osservava l’azzurro mare
al caldo tramonto
e sentiva le onde scivolare.
Si rese conto
di come queste sfumature
riuscissero a trasmettergli un racconto,
di antiche creature
che abitano il blu più profondo
senza tante paure
e la loro bellezza riesce a disarmare.
Niente al mondo riesce a reggere il confronto
neanche il più elegante mare.