Sono un’amante dell’acqua
e vorrei vivere sott’acqua’,
per questo sono andata all’acquario
con mio marito Mario.
In quel momento mi è passato per l’anticamera del cervello
quanto mio marito fosse bello.
Come una sirena,
vorrei stare sulla rena
a guardare il mare
e cantare,
canzoni sull’amarezza
e tristezza.
Vorrei essere dipinta da un artista
ma lui è un alcolista.
Il mio povero maritino,
era più fradicio di un acquitrino.
Tutta quella sua apatia,
me lo stava portando via.
Ogni volta che beveva l'acquavite finiva per svenire.
Oh, povero Mario mio,
la tua unica aiutante,
sono sempre e solo stata io.
Vorrei stare in aria,
come quando un acquerello dipinge la tavolozza varia.
Come l'albero del nostro rapporto accresce,
l'amore per il mio ambidestro cresce.
Purtroppo, però questa è solo una fantasia,
perché in realtà il nostro amore è solo un'anarchia.
Lui nei miei confronti si è sempre comportato male,
perché è sempre stato un animale.
(Daysma Rielsabetti)
La filastrocca è’ composta da 31 versi, divisi in :
Un verso isolato,una terzina, due quartine,una pentastica, una sestina e un’ottava.
Questa filastrocca narra il modo in cui la protagonista idealizza il rapporto con il marito Mario, perché in realtà non è sano.