Partigiani del Corsichese
A cura dell'ANPI
di Corsico e Buccinasco.
Con il patrocinio delle Amministrazioni Comunali di Corsico, Assago, Buccinasco e Cesano Boscone.
seconda edizione, aprile 2005
Cronologia delle azioni dal giugno 1944 alla liberazione
Giugno 1944: Angelo Gastoldi, Carlo Necchi e Carlo Nidasio tagliano cavi e segano pali della linea telefonica Corsico-Milano.
16 giugno: Rosolino Grecchi con il fratello e Petrò interrompono la linea telefonica tra Rozzano e Morago e disarmano un milite delle Brigate nere.
17 giugno: in località La Guardia viene ucciso dalla Muti Augusto Raimondi della 113a Bust. 4a bis.
Fine luglio '44: Ercole Danelli (Nino), Carlo Nidasio e Osvaldo Tessera distruggono le copie del quotidiano fascista «II Popolo d'Italia».
7 agosto '44: Paolo Afri sopprime in un conflitto a fuoco il fascista repubblichino Giovanni Grandi in prossimità della Cascina Nuova di Trezzano.
10 agosto ’44: Paolo Carri, Giuseppe De Vecchi e Mario Idiomi durante un'azione di propaganda nei pressi di Noviglio vengono attaccati da una squadra di brigatisti neri, avvertiti dal guardiapesca Radice. De Vecchi rimane ucciso; Idiomi, ferito, viene catturato, trasportato a Rosate e assassinato; Carri riesce a fuggire. Nello scontro rimangono uccisi due fascisti.
26 agosto ’44: Bocchiola, Poiaghi e Belloni disarmano, nei pressi dell'ospedale militare di Baggio, un carabiniere e un milite della SS italiana, recuperando un moschetto e due bombe a mano.
Agosto ’44: Grecchi e Petrò disarmano due militi della Muti.
Settembre '44: Arrigoni, Signori e Cappelli asportano cinque moschetti e munizioni da un deposito tedesco vicino all'Alfa Romeo. Emilio Daielli, Giuseppe Magni e altri tagliano fili telefonici delle linee Milano-Alessandria. Fausto Volponi viene arrestato nei pressi della CGE, dove lavorava ed era comandante della SAP.
28 settembre ’44: Bocchiola, Poiaghi e altri disarmano un milite della Muti sul tram n. 2 all'altezza della circonvallazione, recuperando una pistola.
10 ottobre '44: Angelo Abbiati e Luigi Ghetti disarmano due militi delle Brigate nere sulla strada Corsico-Cesano Boscone.
13 ottobre '44: Rosolino Grecchi e Penti sabotano la linea ferroviaria Milano-Mortara in località Ronchetto.
20 ottobre '44: Anigoni, Terzetti, Signorini, Bettolini, Barbieri ed Ernesto Innocenti alle ore 24 tagliano i fili della linea telefonica Corsico-Buccinasco, interrompendola.
25 ottobre '44: Giuseppe Rossi, Ercole Danelli e Carlo Villani disarmano un milite della GNR recuperando una pistola a tamburo.
9 novembre '44: viene trucidato a Corsica dalla Muti e gettato nella cava Gaslini il partigiano Serafino Roveda della 182a Brigata Venegoni. A Trezzano viene fucilato Giovanni Rovellini, appartenente alla 182a Brigata Venegoni.
11 novembre: Giuseppe Rossi, Mario Oldoni, Luigi Malinvemi e Carlo Villani sabotano la linea telefonica Corsico-Gaggiano nei pressi di Trezzano.
16 novembre ’44: Brambilla e altri attaccano una squadra della X MAS, ne disarmano i componenti e portano le armi a Corsico. Francesco Granata viene arrestato a seguito dell'uccisione del fascista Ferrarini; condotto nella sede della Resega viene bestialmente picchiato, subisce l'asportazione di tre denti e la quasi totale sordità dell'orecchio destro. Rimane in prigione 15 giorni senza rivelare alcun nome.
18 novembre ’44: Luciano Villani viene arrestato dalle Brigate nere; il giorno successivo è trasferito in Piazza S. Sepolcro, indi a S. Vittore. Il 27 dello stesso mese viene deportato nel campo di concentramento di Libenau Rusplingen.
20 novembre ’44: Volponi viene arrestato dalle B.N. di Corsica e sottoposto a sevizie. Trasferito alle carceri di Legnano, verrà rilasciato il 28 febbraio 1945.
24 novembre ’44: Bianca Nardini viene arrestata dalle B.N. di Corsico, interrnata e poi trasferita alle carceri di Legnano dove viene messa a confronto con Bozzi. È rilasciata l'8 dicembre 44.
10 dicembre '44: Paolo Carri tenta di far saltare le rotaie del treno in prossimità della stazione di Corsico.
30 dicembre ’44: Luciano Villani viene promosso da Giovanni Busi responsabile del gruppo giovanile di Corsico.
Gennaio ’45: Rosolino Grecchi viene arrestato e torturato. Carlo Scrivanti e Giuseppe Marmati sabotano i freni di un treno carico di materiale bellico lungo il tratto Corsico-Trezzano. Necchi, Gastoldi e Nidasio disarmano un sergente delle SS sulla provinciale Corsico-Abbiategrasso, recuperando una pistola beretta.
10 gennaio ’45: Paolo Afri e alcuni garibaldini sopprimono un sottufficiale della X MAS in v.le Monte Grappa.
16 gennaio ’45: Manelli e altri partigiani della 113a – tra cui probabilmente lo stesso comandante Luigi Maradini (Delio) — tentano di recuperare le armi in dotazione ai guardiani della Borletti. Ne nasce un conflitto a fuoco, che provoca l'intervento di numerosi militi: deve essere così abbandonata la cassetta di munizioni contenente diverse pistole automatiche.
Febbraio '45: Arrigoni e Salvanti lanciano volantini davanti alla chiesa di via Cavour a Corsico. Scrivanti e Ferri espongono a Corsica in piazza della Chiesa una bandiera rossa con nastro tricolore.
Febbraio ’45: Giovanni Innocenti e Carlo Manelli organizzano un attentato al cap. Varisco. Esito negativo.
2 febbraio ’45: Arrigoni, Barzetti e Bettolini disarmano a Bereguardo due recuperando due moschetti e una pistola. Paolo Carri e un altro garibaldino eliminano un capitano tedesco a P.ta Ticinese:
6 febbraio ’45: Paolo Carri e tre sappisti lanciano bombe contro un garage della «Resega» di via Foppa, nel quadro di una più vasta azione che prevede attentati alle sedi fasciste di via Borgognone e di via Verdi.
27 febbraio ’45: Carri e altri garibaldini tentano un'imboscata in località Garancino alla B.N. Aldo Resega. Bilancio: 2 repubblichini feriti e un motocarro danneggiato. I garibaldini non subiscono perdite.
3 marzo '45: Luigi Maradini (Delio) della 113a, Carlo Mandi, Antonio Folli, Enrico Fasani, Giuseppe Dosio, Salvatore Fontana, Santo De Torna, Mario De Battisti (Mando), Egidio Casnigo attaccano una camionetta carica di reseghini, in località Garancino. Due fascisti rimangono feriti.
4 marzo ’45: Paolo Carri insieme a due garibaldini disarmano un sergente dell'aviazione in p.le Baracca e un SS in via Forze Armate.
6 aprile '45: una squadra si reca all'ufficio comunale di Rozzano per recuperare una macchina per scrivere; nel frattempo entra un milite che viene disarmato.
22 aprile ’45: Arrigoni, Danelli, Grecchi, Petrò distruggono materiale propagandistico di marca fascista in p.le Albania.
23 aprile ’45: Paolo Carri con altri garibaldini, feriscono probabilmente a morte un fascista pluridecorato in via Tibaldi. Nidasio disarma un tedesco recuperando una Beretta e due bombe a mano.
24 aprile ’45: alle ore 19.30 i partigiani di Corsica occupano la caserma delle B.N. Aldo Resega. Arrigoni con il fratello, Patrucco e Bettolini catturano un sergente della Resega e due militi della X MAS. Scrivanti, Marnati e Milani catturano due ufficiali tedeschi a Robarello. Grecchi e Petrò colpiscono due appartenenti alle B.N. Aldo Resega.
25 aprile ’45: a Ronchetto, 60 partigiani si scontrano di sera con un'autocolonna tedesca in una battaglia che dura oltre un'ora, durante la quale cadono in combattimento Domenico Bemori, Iddio Fantoni e Giovanni Paghini, e rimangono feriti Grossi, Mignosi e Besana. Ingenti le perdite tedesche.
Luigi Salma
Alla Burgo, l'attività sindacale riprende per merito della coraggiosa e tenace opera di Luigi Salma. Il giovane e carismatico sindacalista, in pochi mesi, riesce anche a saldare l'azione del gruppo antifascista che opera all'esterno delle fabbriche con quelli che agiscono invece all'interno della Burgo, della Norton, della Materiali Refrattari e delle altre aziende della zona. Collegamenti, che se da una parte consentono, al movimento resistenziale corsichese, di ingrossare le proprie file grazie alla sempre più consistente partecipazione della classe operaia, dall'altra, aumenta considerevolmente i rischi soprattutto per gli elementi più attivi e maggiormente esposti.
E la mattina del 13 novembre 1943 la resistenza locale subisce il primo tremendo colpo al cuore: l'arresto dell'operaio e sindacalista Luigi Salma. Ricorda la moglie: " Luigi era tornato da pochi minuti dalla fabbrica dopo aver ultimato il turno dì notte; erano le sette, quando sentimmo bussare, andò ad aprire e si trovò di fronte a degli uomini armati che lo arrestarono".
Per arrestare il "temuto" Salma, si sono scomodati persino i tedeschi. È, infatti, dalla Caserma milanese di S. Cristoforo, che è partita la pattuglia capitanata dal biondo ufficiale che si è da prima recato presso i cancelli della Cartiere Burgo e poi, saputo che l'operaio era già uscito, si è diretto presso la sua abitazione.
Giunto in quella che, allora era la Via Diaz, e che poi è stata intitolata al martire, l'ufficiale ha chiesto alla custode Maria Simonetta "Dove abita Luigi Salma" e alla timida risposta della donna "Ma lavora in Cartiera" si è fatto largo affermando "Non ci faccia perdere tempo arriviamo adesso dalla Burgo”.
Subito tradotto alle carceri di S. Vittore, vi rimase tre mesi: successivamente fu avviato al campo di sterminio di Mauthausen, dove mori assassinato il 18 giugno 1944.
Luigi Salma era nato a Milano il 17 settembre 1902. Operaio, militante socialista, si oppose al fascismo da subito. Oltre all'organizzazione del movimento di resistenza nella fabbrica Cartiere Burgo e nel paese, senza risparmiarsi e senza timore di esporsi a rappresaglie, si fece promotore della riapertura, subito dopo settembre, della camera del Lavoro di Corsica; ufficio che rimase aperto per 45 giorni. Anche per questo era amato e ascoltato non solo dai suoi compagni di lavoro ma dai molti cittadini che avevano avuto la fortuna di conoscerlo.
I nazi-fascisti, probabilmente, decisero di colpire lui convinti di debellare, con la repentina azione di forza, sia il simbolo sia l'intero movimento della lotta antifascista all'interno e all'esterno delle fabbriche.
A seguito di questo arresto, il primo effettuato a Corsica, il gruppo di antifascisti rafforzò la vigilanza e l'opera di sensibilizzazione presso la cittadinanza.
Ecco come Piero Capuzzoni, una delle figure più impegnate in questo periodo, ricorda l'episodio: "Dopo l'otto settembre, io, Porazzo e Luigi Salma, siamo andati a casa del responsabile sindacale fascista, Pilade Clerici, dell'ufficio di collocamento, a chiedere la chiave per riaprire la Camera del Lavoro. Ottenutala, dalla sua moglie, ci riunimmo: io consigliai, dati i tempi ancora incerti e pericolosi, di attendere l'evoluzione dei fatti. Questa mia proposta fu accettata e pertanto venne messa in pratica. L'apertura della Camera del Lavoro durò pertanto pochissimo ed ebbe valore soprattutto simbolico”.
[…]
Il 4 giugno 1944 Roma viene liberata e vi si forma un governo nazionale diretto dal presidente Bonomi; del governo fanno parte tutte le forze democratiche impegnate nella lotta di liberazione, I manifesti che recano la notizia, giungono anche a Corsico: sono le 4,15 della mattina, quando un compagno inizia ad affiggerli all'esterno della rimessa dei tram. Vengono poi esposti in Via Garibaldi, in Via Cavour, nelle Piazze del Ponte e della Chiesa e all'ingresso delle fabbriche.
Intorno alle sette, mentre sta rientrando a casa con la sua bicicletta, il partigiano che si era assunto il compito dell'affissione, può osservare i molti cittadini che, usciti per recarsi al lavoro, sostano davanti ai manifesti per leggere la notizia della liberazione di Roma e del ripiegamento delle forze della Wehrmacht verso il nord.
Il 18 giugno 1944 Corsica paga il suo primo tributo alla lotta di liberazione con la vita di Luigi Salma: l'operaio della Cartiere Burgo, che venne arrestato e deportato dalle SS nel campo di sterminio di Mauthausen, viene assassinato.
Anche nel lager iI 42enne operaio corsichese conservò la sua carica di umanità e ironia. Cosi lo ricorda Mino Micheli, un suo compagno di detenzione: "Se tornerò a casa, mi diceva di sovente, la prima cosa che farò sarà quella di cambiare il mio terrificante cognome".
Ma non tornerà. La morte se lo porterà via alle prime luci dell'alba di quella tragica mattina.
da “La lotta antifascista nel Corsichese”
di Giorgio Villani e Luigi Spina, ed. Vangelista, 2005.
Corsico, 21 aprile 2023
Alberto Salma ha posato a Corsico la pietra d'inciampo in memoria del padre Luigi.
Marizio Graffeo, presidente ANPI Corsico
Leonardo Visco Gilardi, presidente ANED
Ardemia Oriani, segreteria provinciale ANPI
Stefano Martino Ventura, Sindaco di Corsico