Il Sale Della Terra è un documentario biografico, sulla vita di Sebastiao Salgado, un celebre fotografo brasiliano. Andava in giro per il mondo narrando il percorso di cambiamento dell’umanità e incontrando conflitti internazionali, carestie, morti, genocidi e migrazioni di massa. Mostra la grandezza del nostro pianeta e la cattiveria con cui gli umani lo distruggono. Nel film appaiono anche Lélia, la moglie, e Giuliano, il figlio. Quest’ultimo riesce a raccontare quello che il padre vedeva attraverso l’obiettivo, infatti è il regista di questo film. A Sebastiao interessava molto la bellezza della natura ma, in alcuni suoi viaggi, ne trova gli aspetti negativi. Questo film è composto dalle foto scattate da Salgado, che ci fanno vedere la civiltà umana da un’altra angolazione. E’ uno dei pochi fotografi ad esser riuscito a dare un’immagine all’animo umano, in tutti i suoi aspetti.Spetta al figlio Juliano documentare la persona attraverso le foto, ricordi affettivi di incontri col padre, sempre in giro per il mondo a dare luce al suo sogno. Un sogno che per poterlo vivere deve confrontarsi appieno col reale. A Wenders tocca invece alla riproduzione dei suoi scatti, che ritrovano fiducia nella natura, nelle foreste vergini, le terre fredde e le montagne perenni.spetta al figlio Juliano documentarne la persona attraverso foto e home movies, ricordi e compendi affettivi di incontri col padre, sempre altrove a dare vita (e luce) al suo sogno. Un sogno che per potersi incarnare deve confrontarsi appieno col reale. A Wenders concerne invece la riproduzione dei suoi scatti, che ritrovano energia e fiducia nella natura, le sue foreste vergini, le terre fredde, le altezze perenni. Il padre trasforma in cinema le immagini fisse, scorre le visioni e la vista di un uomo dentro un mondo instabile e poco sicuro. In una scala di grigi e di chiaroscuri che impressionano le persone per il modo di esistere di alcuni popoli.Salgado racconta le storie della parte più nascosta del mondo e della società .Foto che arrivano dentro alle cose perché nascono dall'osservazione e dalla testimonianza umana.Un viaggio epico quello di Salgado che testimonia l'uomo e la natura, che non smette mai di percorrere il mondo e ci permette di approcciare fotograficamente le questioni del territorio, la maniera dell'uomo di creare o distruggere, le storie di prepotenza scritte dall'economia, l'effetto delle nostre azioni sulla natura, intesa sempre come bene di tutti. Quando la moglie Lélia gli propone di riforestare i terreni della famiglia ormai aridi da anni per siccità. Dopo ormai anni e anni di lavoro, Salgado rivede la grande foresta di quando era bambino. Ma capisce che l'uomo può distruggere la vita, ma anche ricrearla. (Benedetta, Gaia, Cosimo, Fabio)

Sebastião Ribeiro Salgado
Sebastião Ribeiro Salgado nasce l’8 febbraio 1944 ad Aimorés in Brasile. A sedici anni si trasferisce nella Vitoria, dove finisce le scuole superiori e inizia l’ università. Nel 1967 si sposa con Lélia Deluiz Wanick, con cui dopo altri studi si trasferisce a Parigi e poi a Londra, dove Sebastião lavora come economista per l’Organizzazione Internazionale per il Caffè. Nel 1973 torna insieme alla moglie a Parigi per intraprendere la carriera di fotografo.Lavorando prima come freelance e poi per le agenzie fotografiche Sygma, Gamma e Magnum, per creare poi insieme a Lélia l’agenzia Amazonas Images. Sebastião viaggia molto, occupandosi prima degli indios e dei contadini dell’America Latina, poi della carestia in Africa verso la metà degli anni Ottanta, creando così i suoi primi libri. Tra il 1986 e il 2001 si dedica principalmente a due progetti: prima documenta la fine della manodopera industriale su larga scala nel libro La mano dell’uomo, e poi documenta l’umanità in movimento, non solo profughi e rifugiati, ma anche i migranti verso le immense megalopoli del Terzo mondo in due libri di grande successo: In cammino e Ritratti di bambini in cammino.

Juliano Ribeiro Salgado
Juliano Ribeiro Salgado è nato a Parigi nel 1974.Prima del Sale della terra aveva partecipato alla regia di un altro documentario. È il figlio di Sebastião Salgado.

Wim Wenders
Wim Wenders è nato a Dűsskldorf nel 1945.È stato uno degli artefici della rinascita del cinema tedesco.Alcuni dei suoi lungometraggi sono diventati titoli mitici per gli appassionati (Alice nelle città, Nel corso del tempo,Paris Texas, Il cielo sopra Berlino, Buena vista social club e Pina).

(Yuki, Lucrezia, Vincenzo, Ericka)

Durante l’intero documentario sono tantissime le immagini crude, a tratti violente e che colpiscono l’animo di chi guarda che sono presentate sullo schermo. Su queste immagini, i registi ci si soffermano con maestria, invogliando lo spettatore a prendersi del tempo per osservare quelle immagini meravigliose e che al tempo stesso, scuotono il cuore e la mente. (Bambini morti vittime della fame, ciò che resta di una scuola dopo un’uccisione di massa in Rwanda, un bambino vestito di niente che affronta la siccità insieme al suo cane guardando l’orizzonte con fierezza, nobiltà d’animo e speranza nel futuro). Tutto questo viene poi accentuato dalla narrazione del fotografo Salgado che spiega allo spettatore il significato che lui attribuisce alle foto, inoltre i registi sono riusciti anche a trasmettere allo spettatore le stesse emozioni di Salgado nel raccontare le proprie immagini, facendo apparire sulla foto il suo volto mentre parla per mettere in risalto i suoi occhi che riescono a trasmettere le sue stesse emozioni. Un’altra scelta dei registi è stata quella di utilizzare per quasi tutto il film il filtro bianco e nero, che è quello che Salgado utilizza nelle sue foto. Laurent Petitgand fornisce una colonna sonora molto bella, commovente ed eclettica, complemento ideale per le immagini impressionanti di Wenders e Salgado.

Le inquadrature e i piani giocano un ruolo fondamentale nel film facendo ricadere lo sguardo della persona che lo sta guardando proprio dove vuole il regista. La tecnica che ci interessa di più è la dissolvenza. Come è stato detto prima il volto di Sebastiao Salgado appare e scompare in trasparenza, facendo da sfondo alla foto o alla scena proiettata sullo schermo. il protagonista descrive la foto a parole e usando la tecnica della dissolvenza lo spettatore vede contemporaneamente sia quello che sta accadendo nella scena che la faccia di Salgado. Osservando la faccia del protagonista mentre descrive un’immagine si può notare l’emozione che egli prova nel farlo perciò oltre a vedere che cosa sta succedendo si può vedere anche se il protagonista nel dirlo è felice triste o sconvolto. Essendo un fotografo Sebastiao fa molto uso di campi lunghi e lunghissimi, come nella scena della miniera d’oro mostrata in precedenza è presente un campo lunghissimo in cui si vede la quantità di persone che è lì per cercare fortuna. Nei primi piani di Sebastiao e Leyla si vuole far notare l’espressione del viso e quindi la felicità che loro provano stando insieme. (Seif, Elisa, Matteo)