Il rispetto per l'ambiente

In questa immagine vi sono rappresentate due foche in primo piano e dietro di esse, in secondo piano, una colonia di pinguini. Inoltre in questa foto c’è un grande gioco di luci e ombre e scale di grigi, la luce è fioca e prevale molto l’ombra, soprattutto sui soggetti principali (le due foche), questa cosa contribuisce molto ad accentuare la drammaticità della scena che Salgado attraverso questa foto ha voluto raccontare. Gli animali ritratti in questa immagine hanno uno sguardo triste, stanno male, questo perché l’habitat in cui vivono non è più lo stesso a cui erano abituati. Vedendo questa foto mi viene in mente il fenomeno del riscaldamento globale, dello scioglimento dei ghiacci e osservandola attentamente mi sale un senso di tristezza, di compassione verso questi animali, ma anche mi viene da pensare al pianeta terra e a ciò che potrebbe succedere a causa del clima. (Yuki)

La foto mostra un gruppo molto numeroso di foche su una piccola zona di terra.
La foto rappresenta un campo lungo, con in primo piano due foche.
L’immagine è stata fatta in bianco e nero, forse per sottolineare un aspetto triste, derivato dal surriscaldamento globale, che con lo scioglimento dei ghiacciai e la deforestazione ha ridotto notevolmente lo spazio a disposizione per certi animali, e quindi ha anche diminuito la biodiversità. (Lorenzo P.)

La foto rappresenta due foche che guardano il fotografo con uno sguardo curioso ma anche minaccioso, si può anche vedere che dietro di loro c’è un gruppo di pinguini e un gabbiano su una roccia.

Il gioco tra chiari e scuri con la luce e le ombre fanno esaltare il momento dello scatto da parte del fotografo, che ha voluto rappresentare la tristezza di un gruppo di animali perché scossi dal riscaldamento globale, ora sono a rischio e per sopravvivere devono adattarsi in un modo innaturale perché i luoghi a loro disposizione stanno svanendo. (Cosimo)

In questa foto è rappresentato un cubo massiccio bianco sopra un iceberg fluttuante nel freddo mare del Polo Sud. La foto è rappresentata in bianco e nero dove il sole è oscurato dalle nuvole provocando molte ombre. Questo gioco di luce rende le forme del ghiacciaio più marcate. Le tematiche presenti in questa foto sono la salvaguardia della natura: per me Salgado ha scattato questa foto per far riflettere le persone sulle bellezze della natura che va protetta. La foto mi trasmette libertà, perché nel guardarla noto un seno di pace e tranquillità. (Livia)

In questa immagine vi è rappresentato un orso polare,ma non è sui ghiacciai come ci potremmo immaginare si trova su una distesa arida senza possibilità di catturare una preda.Sembra molto sofferente il pelo è sporco e ha lo sguardo verso l’orizzonte. La prima cosa che vedi è l’orso polare.Sembrerebbe una giornata nuvolosa e verso la sera dato che la luce è calante. L’immagine è legata all’inquinamento, riscaldamento globale. Questa foto mi mette tristezza e mi fa riflettere dato che l’orso non si trova nel suo habitat. Lo scioglimento dei ghiacciai è un fenomeno da non sottovalutare perché potrebbe segnare per sempre la vita sulla terra, dovuto al estesa industrializzazione degli ultimi 200 anni. Nel nostro piccolo possiamo fare la raccolta differenziata, quando è possibile utilizzare mezzi pubblici, bicicletta o andare a piedi. (Lucrezia)

In questa immagine vediamo un orso bianco seduto, sembra ci sia qualcosa che cattura la sua curiosità. L’ambiente che lo circonda è deserto, non c’è niente, nemmeno un albero, tranne che una pozza d’acqua. Dalla luce della foto sembra che sia sera, vicino al tramonto. Questa foto mi mette tristezza: vedere questo povero orso da solo, in un ambiente che non offre niente e quindi immagino con difficoltà a procurarsi il cibo. (Noemi)

In questa foto è rappresentata una donna che porta con sé i suoi bambini a camminare nel deserto. La donna è vestita con dei panni scuri, per via del filtro della foto, e con una specie di velo molto lungo che scorre sulla sabbia. Il bambino in primo piano è privo di vestiti, è molto magro tanto da vederli persino le ossa, e con la mano sinistra si copre l’occhio per via, ipotizzando, della sabbia che vola con il vento. Se ci soffermiamo sugli aspetti più tecnici della foto scattata si nota che: lo sfondo, essendo dello stesso colore, tra l’altro un colore tenue, sembra assente, senza profondità. La luce è debole, quasi assente, anche per il motivo che il cielo e il suolo sono come fusi tra di loro. Anche le ombre, nonostante non sono predominanti, sono presenti soprattutto nei vestiti della donna che sono resi più marcati e più tendenti allo scuro. Le tematiche presenti in questa foto sono la povertà, l’allontanamento dalla propria vita quotidiana; la povertà perché anche solo nel modo di vestire, nel modo in cui fuggono (scalzi, senza bagagli, senza niente, ma solo con loro stessi), nel modo in cui affrontano la situazione. Questa foto mi trasmette due emozioni in particolare: la passione che ha la madre nei confronti dei bambini, la quale porta loro con sé, e la libertà, perché in questo particolare momento catturato dal fotografo queste persone è come se avessero trovato la libertà fuggendo dal paese in guerra. (Elisa)

Questa foto rappresenta una madre, che cammina in cerca di salvezza e di una vita migliore per lei e per i suoi figli, ai quali, a causa della fame, si possono osservare le costole; questo gesto ci fa capire la forza e la tenacia di un genitore nei confronti dei propri figli. Davanti a loro altri ragazzi e bambini camminano sul loro stesso sentiero, con l’illusione che arrivati alla meta avranno una vita migliore di quella che hanno lasciato. Lo sfondo della fotografia si confonde con il terreno desertico, senza neanche un albero sotto cui ripararsi dalla luce del sole. La madre tiene stretta la mano del figlio come se fosse lei a tirarlo avanti per la via perché lui ormai stanco di vagare vorrebbe solo tornare a casa e vivere una vita normale senza dover scappare o fuggire dalla propria patria a causa di conflitti o cambiamenti climatici. Il colori dello scatto vanno dalle tonalità del nero al grigio e mettono in risalto il velo della madre di colore nero che sventola in segno di libertà e pace, che a loro è stata negata. Tutte le persone nella foto stanno facendo un viaggio lungo chilometri e chilometri per la salvezza, e da come si può vedere non hanno niente con loro né una bottiglia d’acqua né del cibo, questo ci fa capire l’estrema povertà in cui sono costretti a vivere. (Benedetta)

L’immagine rappresenta una madre che con il suo figlio attraversa il deserto. Si nota che sia la madre che il figlio sono stremati dalle ore di cammino nel deserto: il bambino è infatti molto magro per la mancanza di cibo. Attorno a loro sono presenti solo altre persone più avanti nel cammino.

La luce è molto poca, essendo un immagine in bianco e nero (o con diverse tonalità di grigio come dice Salgado), e viene da dietro. La luce è però molto chiara quasi non c’è. Le ombre sono presenti in piccola parte vicino ai personaggi più vicini.

Secondo la mia opinione l’immagine è legata alle problematiche di guerre o carestie, che costringono nel migrare attraversando il deserto e le sue intemperie. Le persone sono devastate dalle lunghe camminate che devono affrontare senza cibo e acqua.

Guardando questa foto provo dispiacere nel vedere cosa delle persone come me sono costrette a subire per colpa di altre persone a cui non importa niente di loro. Infatti la migrazione è dovuta per tematiche di guerra che in Africa è molto presente. Poi ci sono i casi in cui si è costretti a migrare per colpa del clima e delle carestie che in Africa devastano il territorio da tanto tempo. (Vincenzo)

Questa immagine rappresenta un deserto ricoperto di erbe in la terra è arida .La foto è in bianco nero perché il fotografo pensa che per raccontare un’illustrazione parziale della realtà bisogna usare il bianco e nero.Nel film questa immagine si può vedere quando Salgado parla del suo viaggio in Africa dove con i suoi scatti racconta la dignità e il dolore del continente. La tematica di questa fotografia è la sofferenza. (Ericka)

Questa immagine rappresenta due persone quasi immerse totalmente nel petrolio.Sono due uomini e si vede che non sono felici a fare quel lavoro.Sono ridotti a servizi igienici scandalosi.Il paesaggio è sporco, molto industriale a causa delle pompe che estraggono il petrolio le quali emanano molto fumo e parecchi gas inquinanti che distruggono/rendono l’ambiente molto spoglio.Nell’immagine si può osservare un unico oggetto, ossia una pompa petrolifera che non è molto recente. L’immagine è un bianco e nero con molte tonalità di grigi. C’è poca luce a causa dei gas che la ostacolano, ma comunque arriva da sinistra ed è pacata/spenta.In primo piano ci sono i due uomini e la pompa, essi sono molto tristi e afflitti dalle condizioni in cui hanno lavorato. Si può notare che l’inquinamento è colossale e mi viene da pensare anche l’attuale problema dell’inquinamento dei mari e degli oceani da parte della popolazione mondiale.In questa fotografia c’è anche il problema relativo alla sovrappopolazione, ciò si può vedere dal secondo piano(quella non in primo piano)che sta affogando nel petrolio e avendone troppo una parte verrà sprecata. Le uniche emozioni che mi vengono in mente sono negative per esempio:depressione, tristezza ma anche solitudine perché quei due uomini sono soli nel peggio di decine di chilometri. (Fabio, Andrea, Lorenzo L.)

In questa immagine(in bianco e nero), in primo piano, è rappresentato un uomo immerso in un materiale che credo sia acqua. Mentre in secondo piano si nota un pozzo petrolifero ormai carbonizzato, avvolto da una miscela di fumo e fuoco, mentre ai lati del pozzo distrutto si trova del petrolio. Se non ricordo male questa immagine faceva parte del progetto “Genesi” di Salgado e nel periodo dopo essere stato in queste zone dove il mondo pareva un inferno, Salgado entra in una depressione da cui si libererà solo dopo aver ridato vita alla foresta ormai scomparsa del posto dove era nato. Questa immagine mi fa riflettere sul fatto che l’uomo è una macchina letale in grado di distruggere qualsiasi cosa si trovi sul suo cammino, compresa la natura. Come problematica dell’ambiente questa foto mi fa pensare all'inquinamento, la plastica e tutti i fenomeni negativi che stanno devastando il nostro pianeta.

“Non ho mai visto, né prima né dopo quel momento, un disastro innaturale così enorme.” (Salgado)

E’ così che il fotografo descrive ciò a cui ha assistito. Il progetto in Kuwait racconta dell’incendio di oltre 600 pozzi di petrolio da parte dei soldati iracheni alla conclusione della Guerra del Golfo nel 1991 e nel mezzo della crisi in Medio Oriente per bloccare l’avanzata statunitense. Attraverso i potenti bianchi e neri del fotografo si potranno scorgere la luce quasi apocalittica generata dai pozzi provocata dal contrasto tra le fiamme e il petrolio nero e allo stesso tempo gli occhi increduli degli uomini, in particolare dei coraggiosi vigili del fuoco, impegnati a domare il disastro ambientale. (Alessandro)