Attività svolta durante il percorso “Le donne, da Dante ad oggi”: percorso di Educazione Civica attraverso la Divina Commedia.
Presentati.
Mi chiamo Anita e sono nata ad Adria in provincia di Rovigo nel 1950.
Nel novembre del 1951 il fiume Po ruppe gli argini e allagò tutto il Polesine.
Moltissimi furono gli sfollati e anch’io dovetti andarmene via di casa. Avevo solo un anno e mezzo.
Quali erano i tuoi giochi d'infanzia?
I miei giochi erano di gruppo all'aperto: saltare la corda, giocare a campana, tirare la palla al muro, recitare una filastrocca mentre si tirava la palla, giochi di ruolo (fare le mamme, le maestre)...
Quale era la tua scuola?
lo ho frequentato le elementari, le medie, le magistrali e anche l'università.
Dopo le elementari ho frequentato la scuola media che, a quei tempi, non era obbligatoria; infatti ero l'unica ragazza del paese che studiava ancora.
Alle medie in classe eravamo solo ragazze e indossavamo il grembiule nero con il colletto bianco, era una sorta di divisa.
Quando entrava in classe un professore ci si alzava sempre in piedi, in segno di rispetto.
Il rapporto con gli insegnanti era molto formale, io ad esempio avevo paura
dell'insegnante di matematica perché era molto severa.
Nella mia scuola, come lingua straniera, si studiava solo il francese e per noi ragazze era prevista una materia che si chiamava "Economia domestica".
Si studiava anche il latino che poi fu tolto quando le scuole medie divennero obbligatorie.
Finite le magistrali ho frequentato la facoltà di "Materie letterarie" all'Università di Padova. In quel periodo (fine anni '60, inizio '70) c'era il famoso movimento del '68: c'erano diverse contestazioni, manifestazioni studentesche e operaie e per questo motivo a volte non si riusciva ad entrare all'Università.
Quali erano i tuoi divieti?
1) Terminate le scuole medie io avrei voluto iscrivermi all'Itis, ma mio papà me lo ha proibito perché quella, secondo lui, era una scuola per maschi, così mi obbligò a fare le magistrali per diventare maestra perché era una professione più adatta per una donna.
2) Per guadagnare un po' di soldi volevo andare a fare la cameriera al mare durante l'estate, ma mio papà me lo ha proibito perché non potevo allontanarmi da casa, quindi ho fatto ripetizioni ai ragazzini del paese.
Quali erano i tuoi divertimenti?
A me piaceva molto leggere, mi facevo prestare libri da tutti quelli che conoscevo. Guardavo la televisione che era entrata nelle case degli italiani da poco. Era in bianco e nero e c'erano solo due canali: primo e secondo.
Partecipavo alle festicciole in casa, avevamo il mangiadischi e a quei tempi andavano molto di moda i Beatles, i Rolling Stones e Elvis Presley, ma a me piaceva molto anche la musica italiana di quel periodo. Seguivo la moda: gonne corte e caschetto come Caterina Caselli.
Com'è stato il tuo rapporto con il nonno?
Ho conosciuto tuo nonno all'Università, precisamente nella mensa scolastica di Scienze Politiche.
Lui allora frequentava la facoltà di Chimica Industriale.
Ci siamo sposati dopo tre anni e abbiamo avuto solo una figlia.
Che lavoro hai fatto?
Ho fatto l’insegnante alle scuole elementari a Conegliano.
Scandiuzzi Alberto, 2^A