Il 15 novembre 2019 noi alunni abbiamo partecipato all'annuale corsa campestre dell’istituto comprensivo di Colmurano, al centro sportivo di Loro Piceno. Dopo questa corsa iniziale, solo alcuni si sono qualificati alle fasi provinciali. Ma chi? E come è andata?
In questa data, noi ragazzi ci siamo presentati a scuola normalmente, ma senza zaino. Nel giro di 10 minuti eravamo di già pronti a partire nell’autobus: nell’aria si respirava un sentimento di euforia, e tutti erano pronti a dare il meglio di sé.
Per quando ci preparammo, ci divisero nelle categorie ragazzi, ragazze, cadetti e cadette e vedemmo il percorso che avremmo svolto, erano passate quasi due ore. Le prime a gareggiare furono le ragazze ( perciò le più piccole), molto veloci e reattive. Dopodiché corsero le cadette, i ragazzi e le ragazze.
Stanchi e affamati, ci dirigemmo verso l’autobus con ancora il fiatone per la lunga corsa di due chilometri e mezzo, consapevoli di aver dato il massimo; dopo una decina di minuti di viaggio, arrivammo finalmente a scuola, dove potevamo riposarci per un po’ di tempo sopra i banchi. Qualche giorno dopo, nei corridoi il prof Mochi appese i risultati e i tempi dei primi dieci, anche se passavano solo i primi sei.
Successivamente, coloro che passarono sia come corridori sia come riserve, si presentarono in orario scolastico alla fase provinciale, accompagnati sempre dal professor Mochi nel campo da baseball di Macerata. Qui la competitività salì alle stelle: c’erano dei ragazzi della nostra età ma molto più preparati fisicamente, che puntavano ad arrivare primi. Anche il livello di difficoltà aumentò: il percorso era più lungo, ed era difficile correre con più di ottanta ragazzi tutti insieme. La nostra scuola però si fece valere, e una ragazza più piccola riuscì ad arrivare undicesima. Mentre i ragazzi correvano, le riserve, ovvero gli ultimi e penultimi, avevano il privilegio di saltare un giorno di scuola senza dover neanche faticare, anzi, standosene sbracati nelle tribune sovrastanti al campo.
Tutto sommato anche quest’anno ci siamo divertiti e progetti come questi sono molto utili per far comprendere a noi ragazzi quella che è la sportività e il bisogno di praticare uno sport (cosa che non tutti fanno), perché ciò procura dei benefici notevoli al nostro fisico e alla nostra mente. Ovviamente un grande grazie va al professor Paolo Mochi, che come tutti gli anni si occupa di gestire tutti questi progetti scolastici riguardanti lo sport, e di conseguenza assumersi sempre la responsabilità di noi ragazzi.
Articolo scritto da Davide Dai, Riccardo Latini e Marco Vittorio Radici