Samuele Modiano è un superstite del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau e attivo testimone della Shoah.
CARTA D'IDENTITÀ:
Nome: Samuele Modiano.
Nato: Rodi, 18 luglio 1930.
Famiglia: sorella Lucia Modiano, papà Giacobbe Modiano, Madre Diana Franco.
Luogo d'arresto: Rodi
Data di arresto: 23 luglio 1944
Luogo di detenzione: caserma di Rodi
Luogo di raccolta: caserma di Rodi
Numero del convoglio: n. 44R
Data di partenza del convoglio: 23 luglio 1944
Data di arrivo del convoglio: 16 agosto 1944
Campo di destinazione: Auschwitz-Birkenau.
Numero di matricola: B-7456.
Data di liberazione: 27 gennaio 1945.
Nella foto: il piccolo Sami con la sorella Lucia, il padre Giacobbe e la madre Diana.
All'arrivo ad Auschwitz Sami fu separato dall'amata sorella Lucia, a cui teneva molto e fu assegnato al Lager A insieme al padre.
Riuscì a incontrare sua sorella un'ultima volta in condizioni pessime, e purtroppo, dietro ad un filo spinato.
Dopo la notizia della morte di Lucia al padre Giacobbe deciderà di farla finita.
Oggi Sami ricorda ancora l' ultima frase detta dal suo amato padre: «Tieni duro Sami, tu ce la devi fare».
Venne poi trasferito al lager D dove conobbe Piero Terracina e con lui instaurò una bellissima e duratura amicizia.
Sami lavorerà molto duramente per sopravvivere ad Auschwitz, nonostante la malnutrizione e la scarsità di igiene.
«Quel giorno ho perso la mia innocenza. Quella mattina mi ero svegliato come un bambino. La notte mi addormentai come un ebreo»,
Ora Samuele vive con sua moglie Selma, ha 91 anni e conduce una vita colma di amore, affetto e con la felicità che gli spetta.
Sami partecipa alla marcia della morte, dopo aver saputo che i Russi stavano per giungere ad Auschwitz.
La marcia durò molto e lui all'epoca aveva solo 14 anni.
Sami si sentì senza forze e cadde a terra. Per bontà due signori lo spostarono su un gruppo di cadaveri, e solo grazie a quel gesto disperato, Sami oggi è vivo e può testimoniare a nome della sua famiglia e di tutte quelle persone che hanno dovuto sopportare quella tragedia.
pagina curata da Jacopo Cavallari e Nicole Simoni