Carta d'identità
Data di nascita: 31/07/1919
Luogo di nascita: Torino
Data di morte: 11/04/1987
Luogo di morte: Torino
Forme alternative del nome: Levi Primo Michele
Genitori: Levi Cesare, Ester Luzzati
Luogo di arresto: Brusson
Data di arresto: 13/12/1943
Luogo di detenzione: Aosta caserma
Luogo di raccolta: Fossoli
Numero convoglio: n. 8 Fossoli
Data di partenza del convoglio: 22/02/1944
Data di arrivo del convoglio: 26/02/1944
Campo di destinazione. Auschwitz
Numero di matricola: 174517
Data di liberazione: 27/01/1945
Data di riparto: 01/11/1945
LA SUA STORIA
Primo Levi nasce a Torino il 31 Luglio del 1919. Dal 1934 frequenta il Ginnasio-Liceo D'Azeglio e si dimostra interessato alla chimica ed alla biologia. Nel 1937 si iscrive al corso di Chimica presso la facoltà di Scienze dell'Università di Torino. Nel 1938 le leggi razziali non permettono agli ebrei di frequentare le scuole pubbliche, ma Primo Levi riesce comunque a proseguire gli studi universitari dato che risulta già iscritto all'Università. Laureatosi a pieni voti nel 1941, trova lavoro a Milano presso la fabbrica svizzera Wander. Nel 1942 la seconda guerra mondiale volge sempre di più a favore degli Alleati e Primo Levi in questo periodo entra in contatto con le personalità dell'antifascismo militante. Aderisce al Partito d'Azione nel 1942; dopo l' 8 Settembre 1943 passa in Valle D'Aosta a qui prende parte alla lotta di liberazione aggregandosi ad una delle prime formazioni di Giustizia e Libertà. Arrestato a Brusson il 13 dicembre del 1943, Primo Levi viene internato al campo di Fossoli. Il 22 Febbraio 1944 viene deportato ad Auschwitz, viene liberato dagli Alleati nel 27 Gennaio 1945 e ritorna in Italia nello stesso anno. Terminata la seconda guerra mondiale gli viene riconosciuta la qualifica di partigiano combattente e gli viene conferito il Brevetto di Partigiano. Rende testimonianza pubblica diventando una figura centrale nella diffusione della conoscenza della storia della deportazione. Muore a Torino l' 11 Aprile 1987.
pagina curata da Sofia Lehdili e Dario Nava