Goti Bauer è una superstite della Shoah e scrittrice italiana, autrice di libri sulla sua deportazione ad Auschwitz ed è un'attiva testimone della Shoah.
Per non dimenticare...
«L'indifferenza è il primo nemico da combattere».
«La cosa più orribile: non aver potuto salvare nessuno».
«Di fronte ad un camino e ad odore di carne bruciata, niente ha più importanza».
«Chi è riuscito a sopravvivere ha l'anima ferita».
Carta d'identità:
Data di nascita: 29/07/1924, Berehovo (allora in Cecoslovacchia)
Luogo e data di arresto: 02/05/1944, Cremenaga
Luogo di detenzione: Varese carcere
Luogo di raccolta: Fossoli campo
Numero di convoglio: numero 10
Partenza del convoglio: 16/05/1944
Arrivo del convoglio: 23/05/1944
Campo di destinazione: Auschwitz
Numero di matricola: A-5372
Data liberazione: 09/05/1945
Data di rimpatrio: 22/07/1945
La sua storia
Nel 1938, quando Goti aveva 14 anni si attuarono delle misure discriminatori attraverso l'emanazione delle Leggi razziali che venivano viste come "soluzione finale della questione ebraica". Dopo il suo arresto passò dal carcere di Varese a quello di Como e infine a quello di Milano. Successivamente è internata nel campo di transito di Fossoli (MO) e quindi deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. Una volta arrivata è stata rasata, svestita e le hanno dato un numero, come se fosse un oggetto. Poi fu portata nel Lager A. Successivamente passò a Birkenau, nel Lager B dove doveva svuotare intere pozzanghere di acqua fangosa con le mani. Infine nel campo di Theresienstadt, dove arrivò il momento della liberazione: il 9 maggio 1945. Goti è stata l'unica della sua famiglia a sopravvivere. Una volta liberata tornò in Italia nel luglio del 1945. Iniziò a testimoniare nel 1992 solo nel momento in cui la gente iniziò ad interessarsene perché inizialmente non venne ascoltata, la gente non voleva credere a ciò che era stata la realtà.
pagina curata da Sara Donà