SOCIETÀ

Aspetto antropico


La val Borago è da sempre soggetta all’impatto dell’uomo il quale ha raggiunto il suo apice qualche anno fa quando è stata presa in considerazione l’idea di sfruttarne il territorio per poter piantare un vigneto; la zona è quindi stata messa all’asta nella speranza che comprandola i progetti si sarebbero fermati. Fortunatamente l’associazione “Il Carpino”, guidata da Mario Spezia, è riuscita tramite petizioni e donazioni, in tutto risultate essere circa 180.000 euro, a raggiungere una cospicua quota che, grazie anche all’intervento della banca Intesa Sanpaolo, le ha permesso di mantenere temporaneamente la proprietà fino a quando non verrà effettuata una donazione ufficiale ai comuni di Negrar e di Verona.  In seguito le risorse rimanenti delle donazioni, non più necessarie ad acquistare il terreno, sono state investite per valorizzare la zona, anche tramite la realizzazione di visite guidate, per rendere la val Borago una zona maggiormente conosciuta. Ma ora che la valle è di dominio pubblico come viene trattata dalla gente? È questo il motivo che ci ha spinti ad andare a recuperare varie informazioni direttamente dagli abitanti di Avesa.


Qualche testimonianza:

(I nomi sono fittizi in modo da preservare la Privacy delle persone)


“La biodiversità della val Borago è importante, infatti il luogo è rimasto ancora molto naturale, anche se l’uomo ci ha messo le mani. Per preservare l’ambiente si potrebbero aggiungere dei cartelli che sensibilizzino le persone a non inquinare. Vogliamo un luogo libero dall’effetto dell’uomo!”

- Carla.


“Sicuramente la zona deve essere preservata dagli interventi umani, cosa che al momento non è. Bisognerebbe sicuramente renderla più pulita.”

- Anna.


“Le persone si impegnano a preservare la zona, per l’appunto ci sono dei gruppi volontari che si occupano della pulizia dai rifiuti. C’è un gruppo facebook chiamato "Sei di Avesa se..." , che mostra quanto le persone tengano a questo luogo.”

- Martino.


“Vanno messe telecamere e vanno assegnate multe a tutti coloro che sporcano o deturpano la zona!”

- Gabriele.


“È da un po’ che non ci vado, ma non posso dire che sia tenuta al meglio. Penso che il modo migliore per mantenere la val Borago sia quello di mandare dei ragazzi per la manutenzione; si dovrebbero poi pulire le strade e magari segnare anche i sentieri...”

- Riccardo.


La Val Borago si può quindi finalmente definire di dominio pubblico e bisogna impegnarsi per preservarne le bellezze combattendo per la Natura! Solo uniti potremo vincere la crudeltà dell’uomo!

Sezione a cura di Alice Coffele, Mattia Rossignoli, Nicola Saporiti e Elisa Steccanella