Tra i numerosi rettili presenti nella valle di Verona, ritroviamo alcune specie in particolare che rischiano di non essere più viste sulla Terra:
è un serpente non velenoso della famiglia dei Colubridi, frequente nelle campagne e nei giardini, sia in terreni rocciosi, secchi e soleggiati, sia in luoghi più umidi come le praterie e le rive dei fiumi. È detto anche milordo o colubro verde e giallo. La sua colorazione è dominata nelle parti superiori dal nero, il ventre è di colore chiaro. Il capo e il dorso hanno screziature di color giallo formanti un reticolo irregolare che, a partire dal basso ventre e fino all'estremità caudale assume l'aspetto di un fascio di linee longitudinali giallo-verdastre (circa venti), ma nel Meridione e nelle isole le popolazioni sono prevalentemente melaniche. Negli adulti la colorazione di fondo delle parti superiori è verde-giallastra. I piccoli presentano fino all'età di un anno una colorazione caratteristica: la testa presenta già il reticolo giallo e nero mentre il resto del corpo ha una tonalità grigio-celeste uniforme. Diversamente dalla biscia d’acqua, le squame del dorso sono lisce; In media gli adulti raggiungono i 120–130 cm di lunghezza ed eccezionalmente possono arrivare a 2 m. È una specie diurna. Si difende prevalentemente con una velocissima fuga e quando viene bloccato dispensa rapidi morsi deboli. Se disturbato dall'uomo, preferisce la fuga. Se afferrato, non esita ad affrontare l'aggressore e a difendersi. In caso di fuga impossibile cerca un varco lanciandosi contro l'aggressore. Sembra soffrire di un'alta mortalità a causa di investimenti automobilistici, soprattutto durante il periodo riproduttivo.
è un serpente non velenoso della famiglia dei colubridi. Il colubro di Esculapio normalmente raggiunge gli 1,4-1,6 m, raramente va oltre i 2 m nella parte meridionale del suo areale. La slanciata coda ne costituisce il 20-25 % della lunghezza totale. Esiste un dimorfismo sessuale che riguarda le dimensioni, con il maschio più grande e lungo della femmina. La testa è lunga, affusolata, e non ben distinta dal collo, con occhi di medie dimensioni a pupilla rotonda. La pelle presenta 23 file di squame a metà corpo, fino a 250 squame ventrali e 60-90 coppie di squame subcaudali. Non vi è dimorfismo sessuale nella livrea: gli adulti sono uniformemente grigio-marroni, giallo-marroni o olivastri, con la parte anteriore del corpo generalmente più chiara. Alcune squame dorsali possono essere bianche, disposte in bande. Le squame della regione mascellare superiore di solito sono gialle e possono esserci due chiazze gialle nel retro del capo. La superficie ventrale è gialla o biancastra, e in alcuni individui marcata da poche macchie grigiastre. I giovani individui sono di colore più brillante rispetto agli adulti e possiedono dalle 4 alle 7 file di macchie marroni lungo il corpo; da ciascun occhio diparte una striscia scura posteriormente alla mascella. In Pianura Padana è minacciata dall'intensificazione dell'agricoltura e dall'urbanizzazione; altrove da un generale degrado ambientale. Il traffico stradale è spesso una delle principali cause di mortalità della specie.
Lacerta bilineata: è un sauro della famiglia dei Lacertidi, di colore verde brillante, rapidissimo nei movimenti. La forma del corpo è quella tipica delle lucertole, ma di dimensioni maggiori. Gli esemplari adulti possono raggiungere i 45 cm di lunghezza, compresa la coda. Perdita dell'habitat dovuta a colture intensive, sovrapascolo, contaminazione da pesticidi, riforestazione, incendi e investimenti stradali.
Sezione a cura di Eleonora Casalini, Francesca Centomo, Marsela Kapllani e Irene Putrino