Questo duplice omicidio viene collocato idealmente tra la notte dell'8 e del 9 settembre 1985, ma non vi è mai stata un'estrema sicurezza circa il giorno esatto del loro decesso. L'ambiguo stato di decomposizione dei corpi, l'incertezza della data del loro arrivo e del loro percorso intrapreso sono infatti elementi che rendono difficile stabilire una data precisa. E' però sicuro che questo duplice omicidio segnerà la fine dei delitti del mostro di Firenze, dopo questo efferato delitto il mostro non ne compirà altri.
LA VITA DEI RAGAZZI
LA LORO PERMANENZA IN ITALIA E LA LORO MORTE
Jean-Michel Kraveichvili nasce a Montbeliard in Francia ma ha origini georgiane. Ha 25 anni, vive a Adincourt e nella vita fa il batterista rock jazz.
Nadine Mauriot nasce a Delle, ha 36 anni e vive anche lei a Adincourt. Inizialmente lavora come segretaria e poi commessa, prima in un negozio e poi in una lavanderia. Nadine si sposò con Athos Lanciotti, un uomo di origini italiane dal quale ebbe due figlie: Estelle e Anne. I due aprirono un negozio di scarpe a Montbeliard nel 1974, ma dieci anni più tardi si separarono e nel 1985 Nadine conobbe proprio Jean-Michel.
Il motivo principale del loro viaggio in Italia è la partecipazione alla fiera campionaria di Bologna, che si teneva dal 6 al 9 settembre. I due però partono il 4, con largo anticipo e questo potrebbe essere il loro percorso più probabile. La strada da loro percorsa è stata ricostruita sulla base degli scontrini autostradali rinvenuti nella borsa di Nadine, e si ipotizza che i due siano usciti dall'autostrada a Rapallo e che poi abbiano proseguito su strada normale. I due recano poi a Forte dei Marmi, Tirrenia e Pisa e poi giungono nell'entroterra toscano. La coppia mangia alla festa dell'unità a Cerbaia e solo dopo cena i due monteranno la tenda nella piazzola di Scopeti, a San Casciano in Val di Pesa.
I due ragazzi vengono colpiti da una raffica di proiettili mentre erano in atteggiamenti intimi all'interno della tenda, Nadine muore sul colpo, mentre Jean-Michel tenta di fuggire, e inizialmente sembra riuscirsi, ma poi viene raggiunto e ucciso a colpi di arma bianca. Il mostro procede poi a estrarre il corpo di Nadine dalla tenda e pratica le sue solite escissioni della mammella sinistra e del pube.
A differenza dei delitti precedenti il mostro tenta invano di nascondere i corpi, il cadavere di Nadine viene infatti riposizionato nella tenda, la quale verrà anche chiusa. Il corpo di Jean-Michel invece viene sollevato e nascosto tra dei rovi, ricoperto anche da dei barili di vernice.
I corpi vengono ritrovati dal diciottenne Luca Santucci (in foto), il quale si era dato appuntamento con un amico per cercare funghi. L'amico disdice, perciò Luca decide di andare da solo. Ciò che vedrà è un macabro spettacolo. Appena parcheggia la sua auto nota la somiglianza di questa con quella della coppia francese, oltre a vedere un seggiolino nel sedile posteriore. Nel bosco sente un odore molto forte e sgradevole oltre a vedere un enorme sciame di mosche. Pensando di trovarsi vicino alla carcassa di un animale decide di sbirciare, ma non vede un cervo o un cinghiale, vede il corpo di un uomo. Decide di tornare velocemente a casa senza guardare nemmeno nella tenda, e, soprattutto, di non dire niente alle autorità per paura di essere accusato per omicidio. I suoi piani non vanno esattamente così, in quanto il padre si accorge dello stato di malessere del figlio, il quale alla fine confessa ciò che ha visto.