Scrittura creativa
Scrittura creativa
IL VICOLO
Il protagonista si era perso in un vicolo della sua città, buio e apparentemente abbandonato.
Mi ero perso in un vicolo stretto e lungo della mia città.
Era quasi tutto buio, tranne una minima parte illuminata da un vecchio lampione pieno di ragnatele. Le case ormai abbandonate erano le mura del vicolo ed erano piene di pipistrelli.
Ogni cinque metri c’era un cassonetto dell’immondizia sporco, che emanava un tanfo sgradevole, pieno di muffa, ormai diventato casa di colonie di ratti.
A un tratto, alla mia sinistra vidi una piccolissima traversa da cui arrivava il suono di una canzone americana.
Continuavo per la mia strada, quando incontrai una persona messa male che mi chiedeva se avessi avuto un po’ di soldi da donargli per comprare del cibo. Gli diedi una manciata di monete raccimolate dalla mia piccola tasca.
Da un cassonetto uscì un gatto nero con tutti i peli rizzati in aria. In bocca aveva un topo ormai morto che sarebbe diventato, di lì a poco, il suo pasto.
Proseguivo dritto, quando mi accorsi che c’era un bar da cui provenivano urla e puzza di fumo.
Mi incuriosii molto ed entrai. Le pareti erano fatte di travi di legno di quercia e il pavimento di un parquet scurissimo e molto pregiato. Era pieno di persone che bevevano calici di birra e fumavano sigari, alcuni mangiavano hamburger e altri patatine.
Poi c’erano persone che giocavano a poker e anche a freccette.
Il personale era molto grezzo e scortese. Quel posto mi mise ansia e timore e quindi me ne andai di corsa. Stavo cercando l’uscita del vicolo, quando vidi pezzi di macchine e moto messe sui bordi della strada. Alcuni erano pieni di ruggine, altri erano inceneriti.
Dopo un po’ iniziai a sentire un odore di bruciato, come se qualcosa stesse prendendo fuoco. Incuriosito, andai dritto, con una camminata veloce, fino a quando di fronte a me si levò un’enorme fiamma di fuoco. Era la carcassa di una macchina rubata. Mi fermai a guardarla fino a quando non sentii degli spari di pistola.
Erano due gruppi che stavano risolvendo una lite con le armi da fuoco.
Impaurito, mi girai e scappai il più veloce possibile.
La mia corsa fu interrotta da un uomo che mi intimò di fermarmi.
Io lo ascoltai e mi bloccai. Le gambe mi tremavano e il cuore mi batteva più veloce di una macchina di Formula Uno. Mi voltai e vidi un signore incappucciato, che mi chiedeva cosa ci facessi lì. Non aveva armi, ma decisi di allontanarmi da lui. . Erano le due di notte quando stavo per arrivare alla macchina.
A un tratto mi passarono davanti alla faccia una ventina di pipistrelli che mi fecero cadere.
Ero quasi tornato al punto di partenza, dove avevo lasciato la macchina, quando un cane bianco iniziò ad abbaiare. Mi spaventai e scappai;
ritornai dove avevo lasciato la macchina, ma non c’era più. Iniziavo a dubitare che l’auto bruciata fosse la mia.
Mattia
IL BOSCO DALLA DOPPIA FACCIA
Il bosco di Nottingham non è come gli altri. Durante il giorno è normalissimo, ma nella notte ...
È una giornata favolosa d’autunno a Nottingham, il sole splende in cielo e all’interno del bosco ci sono moltissimi fiori colorati e profumati che ti avvolgono le narici con un odore fragrante, che ti ricorda un po’ quello delle coperte appena lavate. Per non parlare dell’odore del terriccio umido, è sopraffino come quello dell’erba del parchetto davanti scuola. Ci sono anche molti animali tra cui la volpe rossa, chiamata anche Red Fox, che ha un pelo arancione scuro quasi rosso e le orecchie lunghe, come quelle di un coniglio, e così acute che riescono a sentire qualsiasi suono a chilometri di distanza; queste volpi sono molto veloci, infatti, appena vedono il pericolo, scappano come gazzelle, hanno una coda lunga e pelosa, arancione sotto e bianca sopra e zampette piccole e carine.
Questo bosco, però, non è come tutti gli altri, perché non vi ho detto che è un posto magico, infatti durante la notte vi accadono fatti incredibili. Molti alberi assumono colori un po’ particolari, non verdi, non rossi, ma di un violetto né troppo scuro né troppo chiaro e ci sono anche animali mai visti prima. Ce ne sono di alati, come la volpe rossa, che durante la notte assume delle ali piumate di colore rosso fuoco, con cui riesce anche a spostarsi più velocemente da un posto all’altro e quando si trova in aria sembra un angioletto. Possiamo trovare anche animali terreni come i Bestrus, che appartengono a una specie rara. Hanno teste gigantesche di lupo, corpo di leone e coda di coccodrillo e per muoversi utilizzano gambe di ghepardo.
Nel bosco, durante queste ore, c’è molto vento che fischietta come un signore anziano di domenica mattina e con tutte le foglie colorate che ci sono a terra il vento provoca un vortice in aria che sembra danzare creando una fantastica coreografia. La sua brezza è così delicata che ti accarezza la faccia. Il vento, quando passa, porta un odore smagliante che proviene dagli innumerevoli fiori.
Alessandro
LA CASA STREGATA
Billy era un ragazzo molto curioso. Aveva esplorato tutti i luoghi del suo piccolo villaggio, fino a quando non si ritrovò davanti a una casa dall'aspetto spaventoso. Era buia, le sue finestre di vetro erano opache e piene di crepe: sembrava che di lì a poco sarebbe caduta a pezzi. Billy, entrando nella casa, notò immediatamente la presenza di enormi ragnatele e insetti microscopici. Il mobilio si presentava rovinato e pieno di polvere. Il tessuto delle poltrone e dei divani era scucito e sporco. Il pavimento di legno, con il passare del tempo, era diventato così umido che, a camminarci su, sembrava di sprofondare. Le pareti erano bianche con crepe che si estendevano su tutta la superficie. Fuori c’era un giardinetto circondato da una staccionata di ferro ricoperta di ruggine.
Persone a lui care lo avevano messo in guardia, raccomandandogli di non avvicinarsi troppo alla casa stregata, ma lui non diede ascolto a nessuno, neanche ai suoi genitori. Una mattina si alzò presto e decise di andare a esplorare la casa misteriosa. Perciò si procurò l’occorrente per aprire la porta chiusa e si avviò noncurante dei pericoli nella casa. Entrato nella casa, salì fino all’ultimo piano, dove trovò una strega con il naso a punta coperto di nei, la quale indossava vestiti malridotti e strappati. La vecchiaccia lo lessò nel suo pentolone e lo divorò.
Morale della storia: ascolta sempre i consigli delle persone che ti circondano e soprattutto di quelle che ti vogliono bene.
Andrea e Aurora
Durante la mattinata gli scavi archeologici sono in subbuglio: è sparito un dentino fossile.
L’investigatrice Rosy, che per caso si trova sul luogo del furto, avvia l’indagine per scoprire il colpevole.
Dal primo indizio, la presenza di un mozzicone di un sigaro nella buca dei fossili, deduce che il ladro è un fumatore.
Dal secondo indizio, la targhetta d’argento con un anello portachiavi con la scritta: “Laboratorio di oggetti rari e antichità”, intuisce che il ladro è un antiquario che ha un negozio nel paese vicino e vuole vendere il dentino a qualche collezionista di fossili.
L’investigatrice corre al negozio di antiquariato e, dopo aver mostrato il mozzicone di sigaro e il portachiavi al ladro, recupera la refurtiva.
Così in breve tempo il dentino fossile viene riportato presso gli scavi archeologici.
Classe VB