"I giovani sono il primo baluardo della legalità"


Giuseppe Mercurio e Michele Ascione, agenti del comando della Polizia Municipale di Torre Annunziata, ci raccontano la loro esperienza e ci spigano il loro lavoro

Tra i numerosi ospiti intervenuti nei nostri incontri non poteva mancare il Comando della Polizia Municipale rappresentato dagli agenti Giuseppe Mercurio e Michele Ascione.

Le curiosità della redazione si sono concentrate soprattutto sui rischi e le principali emergenze del nostro territorio che i Vigili sono chiamati ad affrontare.

La figura del Vigile è stata spesso oggetto di luoghi comuni, ma cosa vuol dire fare questo lavoro e farlo a Torre?

"Il nostro lavoro ha senza dubbio come aspetto caratterizzante il contatto con il pubblico e la presenza sul territorio, non a caso siamo il primo presidio delle forze dell'ordine ad intervenire in caso di incendi o incidenti, ad esempio. E' però anche un lavoro duro che non conosce orari o stagioni ed è fondamentale per noi rapportarci con i giovani per far capire loro quanto sia importante la collaborazione del cittadino come primo baluardo della legalità".

Quali sono le sanzioni che più frequentemente vengono spiccate?

"Portroppo la maggior parte delle multe e la decurtazione di punti dalla patente vengono comminate ai guidatori in stato di ebrezza o che usano il cellulare al volante. Purtroppo perché non dovrebbe essere necessario il nostro intervento per capire quanto sia pericoloso per sè e gli altri utenti della strada guidare in stato di alterazione o in maniera distratta".

Qual è stata la situazione più difficile che vi siete trovati ad affrontare?

"Sicuramente un momento difficile ma anche importante ed emozionante per il nostro territorio è stato lo sgombero di palazzo Fienga che da anni incarnava l'illegalità a Torre. Quello più doloroso il crollo della palazzina della Rampa Nunziante, abbiamo scavato per ore nella vana speranza di estrarre qualche supestite".

Avete mai usato la pistola?

"In quanto rappresentati delle forze dell'ordine abbiamo in dotazione strumenti di offesa e difesa tra i quali la pistola, ma l'uso delle armi è sempre da sconsigliare, non solo perché la difesa deve essere proporzionata all'offesa, ma perché va sempre evitato l'irreparabile. Può accadere di fermare un cittadino che per i motivi più disparati abbia un atteggiamento aggressivo ma che trascorso quel momento di alterazione si riveli una persona esemplare nella vita di tutti i giorni. E' necessario essere anche un pò psicologi per capire in tempi rapidi come intervenire".